Alessandro vinceva perché aveva alle spalle dei grandi generali che si erano fatti le ossa nelle campagne militari assieme a suo padre Filippo, e aveva un ottimo esercito ben addestrato (creato da Filippo), ma non è che fosse chissà quale genio militare, spesso era avventato e irascibile e si faceva trascinare senza ragionare dalla foga della battaglia spesso rischiando di morire in situazioni stupide.
Annibale invece era su un altro pianeta come astuzia, acume e conoscenza delle tattiche militari e nello sfruttare i punti deboli dei nemici, aveva una visione della strategia militare degna di un campione di scacchi, che nella sua mente pianifica in anticipo ogni possibile mossa e contromossa dell'avversario.
Annibale ne sapeva una più del diavolo, per oltre 15 anni, ha tenuto in scacco i Romani scorrazzando per l'Italia, con un esercito di veterani senza avere nessun rifornimento dalla madre patria (che non aveva autorizzato la campagna di Annibale), l'intera campagna militare fu finanziata dalla famiglia Barca e dai proventi dello sfruttamento minerario della provincia d'Iberia, che era stata interamente costruita da cima a fondo, sviluppata e gestita dalla famiglia di Annibale. In pratica il governo cartaginese non spese un soldo e cercò in moltissime occasioni di mettere i bastoni tra le ruote ad Annibale. Alla fine fu costretto a ritirarsi dall'Italia pur senza essere mai stato sconfitto, richiamato in patria, quando a causa dell'inettitudine del governo di Cartagine i romani sbarcarono un esercito a poca distanza dalla città, allora Annibale dovette tornare per affrontare i romani nella pianura di Zama, dove fu sconfitto solamente per il tradimento della cavalleria Numidica, il cui comandante fu corrotto dai romani, e passò dalla parte dei romani nel momento cruciale della battaglia.
Sicuramente mettendo di fronte Annibale e Alessandro con degli eserciti di pari capacità, Annibale l'avrebbe fatto a brandelli.

