sabato 28 agosto 2021

Quali sono stati i popoli che hanno dato più problemi ai Romani sul piano militare

 


Il peggior incubo di Roma.

I popoli germanici erano un nemico costante e fatale di Roma.

Non c'è davvero gara. Le tribù germaniche causarono problemi a Roma fin dall'epoca repubblicana e persino nel periodo bizantino. Roma semplicemente non poteva conquistare o assimilare le vaste terre della Germania.

Ogni pochi anni, le varie tribù germaniche organizzavano e razziavano le regioni di confine settentrionali di Roma. Questo avrebbe portato al massacro sia dei romani che dei barbari. Roma prendeva il territorio e lo fortificava, solo che il ciclo si ripeteva.

Lo stesso Augusto cercò di rendere i confini settentrionali di Roma abbastanza forti da resistere alle invasioni germaniche, ma non ci riuscì, finendo con la battaglia della Foresta di Teutoburgo.

La conquista dei popoli germanici fu tentata da molti dei più grandi imperatori di Roma: Traiano, Marco Aurelio, Giustiniano. Alla fine è sempre fallito, anche se c'è stata una vittoria a breve termine.

Roma non riuscì a risolvere il loro problema germanico.

Il popolo germanico non poteva essere sconfitto come i Galli, non poteva essere assimilato come i Greci o i Traci.

Verso la fine, la tribù germanica dei Visigoti saccheggiò Roma. Qualche decennio dopo, Odoacre, un capo militare di origine germanica, depose l'ultimo imperatore di Roma occidentale e creò il regno d'Italia, ponendo di fatto fine all'Impero romano d'Occidente.


venerdì 27 agosto 2021

Come erano gli insediamenti gallici prima dell'arrivo dei romani?

I celtici vivevano in case rotonde (e così le prime tribù italiche, giusto per essere precisi). Avevano pavimenti in terra battuta su cui veniva acceso un fuoco, quindi un focolare.



Questa fu la loro fonte di luce e calore per cucinare e per prevenire l'ipotermia. Non avevano camini. Il fumo usciva dal tetto di paglia.




Le case erano raggruppate all'interno di fortezze di tronchi sulle colline.


giovedì 26 agosto 2021

I Sanniti quando sconfissero i Romani lì fecero passare sotto le forche caudine


 
La battaglia delle forche caudine non fú una battaglia che venne risolta con la violenza. I romani vennero intrappolati dai sanniti in una gola vicino a Lucera, città che venne usata come finto pretesto da parte dei sanniti per attirare i romani, facendo rivelare a dei finti pastori(in realtà soldati sanniti) che i sanniti stavano razziando la città alleata di Roma.

I sanniti non ben consci di cosa fare una volta intrappolati i soldati decisero che la cosa migliore da fare fosse umiliarli per mandare un messaggio a Roma(che per chi ha studiato la storia romana sa che non è mai una cosa saggia da fare, lo stesso padre del comandante sannita era contro questa decisione drastica), quindi tutti i soldati vennero spogliati e fatti passare sotto le forche, chi si rifiutava veniva ucciso.

Detto ciò l'episodio ebbe un impatto psicologico devastante per tutta Roma, si parla di come un intero popolo venne bloccato per diverso tempo psicologicamente da questa sconfitta, si dovette addirittura nominare un dittatore poiché i consoli ne erano usciti totalmente a pezzi mentalmente e con loro l'esercito.

Alla fine però come sempre succede a chi umilia Roma, vennero distrutti e annessi.


mercoledì 25 agosto 2021

Nei tempi antichi, qual era la migliore tattica militare per contrastare la cavalleria pesante?

Signore e signori, ecco …… il piede di corvo.



Una bella spruzzata sul campo di battaglia e potremmo immobilizzare anche la cavalleria più pesante. Alessandro Magno li ha usati.

Riuscite a immaginare cosa sia passato per la mente di un nemico vedendo reso inutile uno degli elementi più potenti del loro esercito?


martedì 24 agosto 2021

Come veniva svolta la propaganda elettorale dei candidati nell’antica Roma?



Intanto bisognava avere un curriculum adeguato:

  • 25 anni

  • poter pagare i lavori cittadini (era il politico a contribuire)

  • risiedere nel territorio essere cittadino


Le tecniche di propaganda:

  • avere amicizie influenti

  • scritte sui muri

  • denigrare l'avversario anche con fake news (come i tempi non cambiano)

  • discutere alle terme o nelle piazze dimostrando le proprie capacità

Pompei ci ha lasciato moltissime tracce.




lunedì 23 agosto 2021

Una figura professionale dell'antica Grecia poco conosciuta

L'aedo, il cantore dell’Antica Grecia!



Si trattava di una figura professionale adibita al narrare i poemi, spesso accompagnandosi con la cetra. Anzi, considerarlo un mero narratore sarebbe sminuire largamente la considerazione che il popolo aveva su di lui.

Un soggetto ispirato direttamente dalle divinità per raccontare le storie tramandate per secoli oralmente. Inoltre molte volte era cieco, decantando con gli occhi degli spiriti di cui narrava le gesta.

Non tutti potevano ambire a questo ruolo: esistevano vere e proprie scuole nelle quali gli aedi si tramandavano il mestiere di generazione in generazione, formando una sorta di casta riconosciuta.



domenica 22 agosto 2021

Come funzionava la falange macedone di Alessandro Magno?

La falange Macedone deve il suo nome proprio al fatto che fu sviluppata dai macedoni, in particolare da Filippo di Macedonia che rese il suo stato da un arretrato territorio a nord della Grecia a uno stato efficiente, organizzato e temibile più forte della Grecia stessa.

È questo fu ampiamente dimostrato nella battaglia di Cheronea nel 338 a.C

Tornando alla falange essa si presentava dall'alto così :



e invece dal lato così:



Al suo interno era suddivisa in vari reparti:

  • Gli hypaspistai ("portatori di scudi dei compagni"), erano un corpo di opliti d'élite. Protetti da armatura, portavano il pesante scudo greco, l'aspis, ed erano armati di picca e spada. Erano suddivisi in chiliarchie di un migliaio di uomini; il loro scopo era proteggere i fianchi dello schieramento vero e proprio.

  • I pezeteri componevano i ranghi del cuore della falange. Avevano armature pesanti, complete di schinieri, ed armati con la lunghissima picca macedone, la sarissa di 5–7 m, che obbligava i soldati a portare lo scudo sulla spalla sinistra. Era proprio questo il punto porte della falange Macedone poiché quando i nemici avanzavano si trovavano un vero e proprio muro di lance. Questo modello di falange mise in chiaro, dopo la Battaglia di Cheronea, il vecchio modello di falange tebana adottato dai greci non bastava più.

Lo schieramento della falange macedone era rettangolare, con la fronte al nemico: le lunghe sarisse delle prime file venivano puntate orizzontalmente davanti alla falange, mentre quelle dei compagni più arretrati venivano tenute in alto e abbassate solo nel momento dell'impatto con il nemico, quando le file della falange si comprimevano. In questo modo, una falange pronta al combattimento assumeva l'aspetto di un gigantesco istrice: durante l'assalto le prime sarisse colpivano il nemico e costringevano chi riusciva ad evitarle a restare in mezzo alle loro aste, fornendo alle sarisse delle file retrostanti dei bersagli fissi su cui concentrarsi. Schiacciati gli uni contro gli altri, gli uomini della falange si proteggevano vicendevolmente con gli scudi portati sulla spalla.

Difetto principale di questo nuovo schieramento era la frontalità. La falange era forte fino a quando il nemico era frontale al muro di lance.

Rimase in uso per tutto il periodo ellenico, ma fu superata in efficacia dalla legione romana, più mobile che colpiva i punti scoperti della falange.

La superiorità è il superato definitivo avvenne con la Battaglia di Pidna nel 168 a.C.