domenica 22 agosto 2021

Come funzionava la falange macedone di Alessandro Magno?

La falange Macedone deve il suo nome proprio al fatto che fu sviluppata dai macedoni, in particolare da Filippo di Macedonia che rese il suo stato da un arretrato territorio a nord della Grecia a uno stato efficiente, organizzato e temibile più forte della Grecia stessa.

È questo fu ampiamente dimostrato nella battaglia di Cheronea nel 338 a.C

Tornando alla falange essa si presentava dall'alto così :



e invece dal lato così:



Al suo interno era suddivisa in vari reparti:

  • Gli hypaspistai ("portatori di scudi dei compagni"), erano un corpo di opliti d'élite. Protetti da armatura, portavano il pesante scudo greco, l'aspis, ed erano armati di picca e spada. Erano suddivisi in chiliarchie di un migliaio di uomini; il loro scopo era proteggere i fianchi dello schieramento vero e proprio.

  • I pezeteri componevano i ranghi del cuore della falange. Avevano armature pesanti, complete di schinieri, ed armati con la lunghissima picca macedone, la sarissa di 5–7 m, che obbligava i soldati a portare lo scudo sulla spalla sinistra. Era proprio questo il punto porte della falange Macedone poiché quando i nemici avanzavano si trovavano un vero e proprio muro di lance. Questo modello di falange mise in chiaro, dopo la Battaglia di Cheronea, il vecchio modello di falange tebana adottato dai greci non bastava più.

Lo schieramento della falange macedone era rettangolare, con la fronte al nemico: le lunghe sarisse delle prime file venivano puntate orizzontalmente davanti alla falange, mentre quelle dei compagni più arretrati venivano tenute in alto e abbassate solo nel momento dell'impatto con il nemico, quando le file della falange si comprimevano. In questo modo, una falange pronta al combattimento assumeva l'aspetto di un gigantesco istrice: durante l'assalto le prime sarisse colpivano il nemico e costringevano chi riusciva ad evitarle a restare in mezzo alle loro aste, fornendo alle sarisse delle file retrostanti dei bersagli fissi su cui concentrarsi. Schiacciati gli uni contro gli altri, gli uomini della falange si proteggevano vicendevolmente con gli scudi portati sulla spalla.

Difetto principale di questo nuovo schieramento era la frontalità. La falange era forte fino a quando il nemico era frontale al muro di lance.

Rimase in uso per tutto il periodo ellenico, ma fu superata in efficacia dalla legione romana, più mobile che colpiva i punti scoperti della falange.

La superiorità è il superato definitivo avvenne con la Battaglia di Pidna nel 168 a.C.


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