Il rancio del legionario Romano prevedeva il lardo, formaggio e posca (acqua mista ad aceto) corroborato da gallette di grano.
I soldati dovevano macinarsi autonomamente il grano, e ad ognuno ne spettavano 900 grammi al giorno.
Il soldato di guarnigione aveva qualche privilegio in più, avendo a disposizione prodotti sotto sale, salumi e carne. Più raramente volatili e rognoni.
La famiglia dei militari non li abbandonava, e spesso inviava leccornie come datteri ripieni di noci, pinoli e biscotti di farina fritti nell’olio.
La completa assenza di verdura e frutta fresche giustificavano le carenze vitaminiche dei soldati, comportandone la precoce fine a tavola, se non avveniva prima in battaglia.
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