lunedì 29 novembre 2021

Cosa disse Giustiniano quando entrò la prima volta nella basilica di Santa Sofia?

Quando Giustiniano, nel 537 d.C., venne a sapere che la basilica voluta da lui era ultimata, volle immediatamente andarla a vedere.

Santa Sofia era maestosa!

Con il cuore trepidante, entrò posando rigorosamente il suo piede destro per primo all’interno della basilica, e dopo pochi attimi disse: “O Salomone, ti ho superato!”.




domenica 28 novembre 2021

Immagini che fanno capire quanto avanzati erano gli antichi Egizi

Un abito egizio di 3000 anni ancora integro, fatto di perline la forma e estremamente moderna, sembra un abito da passerella.



Ne sono stati trovati diversi ,non erano poi cosi diversi da noi


L'orologio che funzionava sia di giorno che di notte, sapevano esattamente che ora fosse, a qualsiasi ora del giorno e della notte


Avevano inventato bastoncini dentifricio e mentina per l'alito .


Creme anti rughe creme depilatorie e MAKE UP, erano per ogni classe sociale



La circoncisione.


Hanno inventato la pizza e la birra , e li mangiavano assieme allora come oggi



sabato 27 novembre 2021

Quali donne dell’antichità erano le più simili a quelle moderne ?

Le donne spartane!



Avevano molti punti in comune con le donne della nostra epoca:

  • adoravano avere una pelle abbronzata, favorita dal clima mite dell’Ellade.

  • Allenavano il loro corpo, anche dopo aver generato i piccoli spartani, lottando le une contro le altre.

  • Avevano passioni come la musica e il canto.

Le donne, nella maggioranza delle città stato dell’antica Grecia e in tutte le altre civiltà, vivevano confinate in casa dove gestivano gli schiavi o mandavano avanti la vita domestica da sole. La loro massima partecipazione sociale era limitata al dialogo con i parenti della famiglia, mentre le uniche occasioni per uscire erano le feste religiose pubbliche.

A Sparta invece le donne, nonostante la libertà non fosse equiparabile a quella degli uomini, potevano fare molte più attività. Prima del matrimonio si allenavano prendendo parte a gare e prove di forza, con la credenza che una madre fisicamente forte potesse generare una prole vigorosa.


Le ragazze spartane venivano inoltre educate alla musica ed imparavano a recitare poesie liriche corali.

Le donne spartane non dovevano occuparsi a tempo pieno dei figli, il che consentiva loro di avere molto tempo libero per altre attività, fra cui appunto la ginnastica e la musica. Perciò erano più libere ed in questo modo la famiglia spartana sarebbe risultata più solida, e la forza politica e militare di Sparta avrebbe sovrastato quella delle altre città greche.

Non solo erano forti per generare una prole vigorosa, ma erano anche erudite per mantenere alti i valori su cui si basava la comunità spartana, come il matrimonio e la maternità.


venerdì 26 novembre 2021

Le lance potevano trapassare gli scudi?

Sì.

Così possono spade, asce e frecce.

Le persone che la pensano diversamente non apprezzano il modo in cui la maggior parte degli scudi sono stati realizzati e utilizzati per la maggior parte del tempo dalla maggior parte dei guerrieri nel corso della storia.






Le lance attraversano gli scudi meglio delle frecce e le frecce possono attraversare gli scudi.




giovedì 25 novembre 2021

Un'immagine che fa capire quanto avanzati erano gli antichi Egizi

(Bassorilievo del Tempio di Dendera)


Sono MOLTO scettico verso quello che sto per scrivere, perché non si tratta di nulla che sia stato scientificamente confermato. Tuttavia è interessante darci almeno un'occhiata.

Quelle che vedete nel bassorilievo sono delle rappresentazioni simboliche di fiori di loto insieme al serpente (animale associato alla religione egizia). Nulla di strano, giusto? Beh, così non la pensava Norman Lockyer, astronomo britannico: nel 1894 avanzò l'ipotesi che quelle non fossero rappresentazioni metaforiche ma vere e proprie raffigurazioni di lampade elettriche a incandescenza simili ai cosiddetti Tubi di Crookes (Tubo di Crookes).

Secondo lui, questo è un indizio del fatto che gli antichi Egizi possedessero basilari rudimenti sull'uso dell'elettricità: se ciò fosse vero cambierebbe per sempre il nostro rapporto con la scienza antica (ma molto probabilmente non lo è ?)


mercoledì 24 novembre 2021

Qual è stato un modo curioso utilizzato da una famosa donna per incontrare un uomo?

Cleopatra sapeva bene che la sua ancora di salvezza portava un solo nome: Gaio Giulio Cesare.



Quando seppe che il romano si trovava ad Alessandria per stanare Pompeo, non si lasciò sfuggire l’occasione di stuzzicare quell’uomo per poterne rapire il corpo e la mente.

Sfruttando un suo servitore, si fece avvolgere in un tappeto (o in un un sacco di canapa) e si fece portare nel palazzo in cui Cesare alloggiava e così facendo riuscì ad eludere le guardie.

Sommo fu lo stupore del romano quando la donna uscì dall’involucro che la proteggeva, mostrandosi in tutta la sua avvenenza.

La passione scoppiò subitanea e il geniale piano le consentì ben più della protezione, ma ottenne una vera e propria relazione che fu anche politica, ma su base amorosa.

Ebbero anche un figlio, Cesarione.


martedì 23 novembre 2021

Testi dei sarcofagi: formule funerarie, desideri, timori e meriti del defunto.

Senet, gioco da tavolo realizzato per Amenhotep III con cassetto scorrevole separato. Maiolica smaltata, ca. 1390-1353 a.C. (Brooklyn Museum,Charles Edwin Wilbour Fund).


I Testi dei sarcofagi consentivano al defunto di unirsi a “quelli che non muoiono” e permettevano all’anima di rinascere.

Le formule che componevano questi testi sono circa 1.185 e sono una guida per arrivare all’Amenti (Ament o Amentet: terra nascosta, cioè il regno dei morti). Alcune delle formule catalogate sono delle invocazioni alle divinità protettrici dei morti: Osiride, Anubi, Iside e molte altre.

I Testi dei sarcofagi sono formule funerarie prodotte per lo più tra il 2180 – 2055 a.C. (Primo periodo intermedio) e il 2055 – 1650 a.C. (fine del Medio Regno).
Derivano dai più antichi Testi delle piramidi ed erano scritti su sarcofagi lignei; la loro caratteristica innovativa è che esprimono desideri e timori del defunto.

Dopo il Primo periodo intermedio, periodo oscuro per la civiltà egizia, la comparsa dei Testi dei sarcofagi fu un segno di cambiamento: gli Egizi, finalmente, uscivano da un periodo di anarchia politica e religiosa che aveva influenzato religione e riti.

Il passaggio ai Testi dei sarcofagi decretò un’importante trasformazione sociale: ogni egizio che poteva permettersi un sarcofago poteva utilizzare le formule magiche rituali, per accedere alla vita eterna.
Fino a quel momento, il loro impiego era stato concesso solo al faraone che le faceva riprodurre sulle pareti all’interno della piramide. I Testi dei sarcofagi, evolvendosi, condurranno alla realizzazione del Libro dei morti

Nonostante i nuovi principi religiosi che miravano all’uguaglianza degli uomini di fronte alla divinità, la rinascita non era ancora concessa a tutti: solo a chi poteva permettersi costose spese funerarie.
I Testi dei sarcofagi erano una sorta di manuale che forniva sostegno al defunto, per inoltrarsi nella Duat, ed erano la trascrizione dei Testi delle piramidi.

Per gli Egizi, il sarcofago (neb ankh: possessore di vita) era un oggetto magico ed era assolutamente necessario per lo svolgimento del rito funebre. La sua funzione era quella di proteggere il defunto per l’eternità. Il coperchio era il cielo, il fondo la terra, i lati i quattro punti cardinali.

Il defunto era deposto nel sarcofago con la testa posta a nord; il volto girato verso oriente, dalla parte dove sorgeva il sole. All’altezza degli occhi erano dipinti due udjat (Occhio di Horus) che permettevano al defunto di vedere all’esterno.

Sono giunti a noi alcuni sarcofagi: quello di Khnumhotep. Nel suo caso, i testi chiedevano offerte funerarie al defunto e la protezione divina; quello di Mereru, in cui sono presenti magnifici geroglifici azzurri eseguiti con grande meticolosità; quello di Iger, completamente decorato e rivestito di iscrizioni di colore nero in ieratico (forma di scrittura dell’antico Egitto usata nel quotidiano).

Nel caso i rituali magici non funzionassero, i Testi dei sarcofagi più ricorrenti iniziarono a citare i meriti del defunto: una vita ben spesa sembrò essere una garanzia maggiore di accedere alla vita eterna. Inoltre, nei testi il defunto comunica anche la sua speranza di essere ricordato da coloro che gli portavano offerte.

A volte, tra le offerte (formula 405) era presente anche il gioco del senet, un gioco da tavolo molto antico, simile al backgammon.
Il senet compare per la prima volta nell’Antico Egitto; ne esistono molti esempi rinvenuti nelle tombe del Medio e Nuovo Regno.
Questo gioco simboleggiava il legame tra la morte (il defunto che gioca) e la vita (avversario vivente).