domenica 6 marzo 2022

Quale re romano venne ucciso nella maniera più brutale?

Attorno al 625 a.C., giunse a Roma in compagnia di un nutrito seguito di sostenitori un ricco migrante. Proveniva dalla città etrusca di Tarquinia, e per questo i suoi nuovi conterranei l’avrebbero chiamato Lucio Tarquinio.



L’uomo si guadagnò a Roma una notevole popolarità sino ad assumere il ruolo di consigliere del re Anco Marzio. Quando il re morì Tarquinio approfittò del proprio ascendente e fece sì che il popolo gli consegnasse la corona a discapito dei figli di Anco Marzio.

All’epoca Roma era una monarchia elettiva e non ereditaria; quindi ascese al trono di Roma come quinto re e divenne Tarquinio Prisco. La tradizione gli attribuisce le fondamenta del tempio di Giove Capitolino, del Circo Massimo, e della Cloaca Massima.

Il sovrano fu assassinato nel 578 a.C. e, secondo quanto tramanda lo storico Tito Livio, ne furono responsabili i figli di Anco Marzio, furiosi perché privati del trono, ingaggiarono due pastori che finsero un litigio al cospetto del re.


Quando il sovrano si rivolse verso uno di loro per ascoltare la sua versione, l’altro gli assestò un colpo d’ascia e, lasciandogli l’arma conficcata in testa, si diede alla fuga. Attesero ben quarant’anni per portare a termine l’atroce piano.


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