venerdì 30 luglio 2021

Che succedeva nell'Antico Egitto se qualcuno uccideva un gatto?

Nell'antico Egitto i gatti erano talmente venerati che, secondo le storie dello storico siceliota Diodoro Siculo, quando un cittadino romano uccise accidentalmente un gatto, vide l'ira della gente che ne chiedeva, e la ottenne, la pena di morte . Uccidere i gatti in Egitto era considerato un crimine terribile.

Inoltre, i gatti che vivevano nei palazzi dei faraoni venivano trattati con il massimo rispetto e il giorno in cui morivano veniva dichiarato un lutto di settanta giorni. Lo stesso faraone, secondo la tradizione, si tagliava le sopracciglia per rendergli omaggio.



John Reinhard Weguelin, The Obsequies of an Egyptian Cat (1886)


giovedì 29 luglio 2021

Che tipo di abiti indossavano le donne spartane ?

In genere vestivano con pochi abiti!



Le donne spartane erano vestite così scarsamente che era considerato difficile per allora mantenere il loro "onore".

Gli uomini spartani indossavano grembiuli (chitoni) e mantelli.





mercoledì 28 luglio 2021

Perché ci sono pochissimi ritrovamenti di relitti di navi trireme?

La trireme poteva essere distrutta da una nave nemica ma raramente andava a fondo per via della sua struttura.

Molto spesso, nonostante fosse molto danneggiata, veniva trainata sulla costa e lì riparata. Questo spiega perché ci sono pochi ritrovamenti di triremi inabissati. Oltre a questo:

  • molte parti di ferro sarebbero state smontate, rivendute, fuse o riutilizzate,

  • il legno di pino di cui erano fatte si sarebbe facilmente decomposto nell'acqua salata. (Si usava legno di pino per costruirle, in modo che fossero più leggere possibile).

  • Infine, le triremi furono impiegate per un periodo storico relativamente corto dal VI- IV sec a.C.



Questa è una replica in scala reale di una trireme a 170 remi chiamata Olympias, una ricostruzione di una barca ateniese del V secolo a.C.?

La nave, appartenente alla Marina ellenica, è stata costruita tra il 1985 e il 1987.

Alcune curiosità

Il nome Trireme o Trieres in greco significa tre file di rematori. Le triremi furono progettate per essere facilmente manovrabili quindi essere usate durante i combattimenti navali dell'antichità. La loro velocità massima era di otto nodi ma poteva arrivare a 10 nodi in condizioni di buon vento. Il loro equipaggio era composto da 170-200 uomini, tutti cittadini liberi, dato che non erano ammessi schiavi o galeotti a bordo delle navi.

La loro arma principale era un ariete di legno di 200 kg, spesso lungo due metri e coperto di metallo. Oltre a questo, ogni nave aveva un piccolo distaccamento di soldati e arcieri, mentre i rematori erano armati nel caso avessero dovuto affrontare un combattimento ravvicinato.

Era in pratica una potente macchina di speronamento, progettata anche per servire da piattaforma di combattimento.


martedì 27 luglio 2021

Nell’antica Roma chiunque poteva diventare legionario?

Com’è giusto che accada, i desideri devono essere commisurati alla realtà che ci circonda.

Nell’antica Roma molti uomini ambivano a diventare legionari, per lo status ed il prestigio che questo ruolo conferiva, ma oltre a possedere la cittadinanza romana, bisognava dimostrare all’atto pratico di possedere i requisiti fondamentali per poter intraprendere questa carriera.

  1. Innanzitutto il soldato doveva saper marciare; esistevano due tipi di marce:

  • Iter Iustum, 30 km di marcia al giorno.

  • Iter Magnus, 36 km di marcia al giorno.

In caso di necessità queste distese potevano essere anche maggiori.





2. Era fondamentale riuscire a sopportare i pesi per portare la “sarcina”, uno zaino che conteneva il necessario per affrontare tutte le esigenze (cibo, padelle, vanga), che gli storici stimano di un peso che oscilla tra i 20- 50 kg.




3. Altro requisito cardine era che l’aspirante legionario doveva essere un valido costruttore, in grado di erigere ogni sera con rapidità e solerzia degli accampamenti che dovevano contenere oltre 20.000 uomini.

4. L’ultimo pilastro del buon legionario si basava sull’essere un valido combattente. Per esserlo davvero bisognava saper lottare in maniera ordinata, intelligente, seguendo le regole e perciò in perfetta sinergia con i propri compagni. I grandi lottatori “solisti” non sarebbero mai potuti diventare legionari (per questi soggetti andava bene il Colosseo) perché la forza dell’impero romano si basava sulla disciplina e coesione dell’esercito.



Fonti dal libro: “Il manuale del legionario Romano” di Giuseppe Cascarino.


lunedì 26 luglio 2021

Se l'organizzazione criminale più forte del mondo attuale venisse teletrasportata nell'antica Roma, riuscirebbe a prendere il potere con la forza?

Ehi sai cos'è suburra ? (Sub-urba)




Ai tempi di oggi verrebbe classificato come zona più malfamata del mondo le sue strade strette, sporche e rumorose a partire dal III secolo a C si svolgeva la vita quotidiana della Roma popolare abitata da teatranti, gladiatori e cortigiane.

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Di tutti i quartieri popolari di Roma, Suburra era il più malfamato e il più pericoloso: qui si trovavano le bettole più malfamate, rifugio di prostitute, ladri e ogni genere di fuorilegge.

Dopo il tramonto, camminare tra le sue strade era una sfida al destino: i delitti erano all’ordine del giorno e chi era costretto ad attraversare il quartiere lo faceva scortato da schiavi armati e muniti di fiaccole.

L'organizzazione criminale più potente del mondo d’oggi armi comprese credo avrebbe vita breve


domenica 25 luglio 2021

Quando uno schiavo diventava Liberto?

Uno schiavo diventava liberto attraverso una particolare operazione giuridica chiamata Manumissio, con la quale il padrone rinunciava alla potestà precedentemente esercitata sullo schiavo




sabato 24 luglio 2021

Che attività svolgevano gli schiavi?


In latino schiavo si dice servus, ma gli storici, per distinguere il feudalesimo dallo schiavismo, usano "schiavo" per l'economia schiavile rivolta al mercato, e "servo" per indicare l'economia di sussistenza basata sul servaggio o servitù della gleba. Finito il feudalesimo, la parola "servo" stava ad indicare una qualunque persona libera che prestava un servizio.