martedì 14 settembre 2021

Cosa accadeva ai soldati feriti dell'esercito sconfitto nelle battaglie medievali o in tempi antichi


I perdenti feriti sarebbero per lo più morti in seguito. Le legioni romane si disfacevano abitualmente dei soldati feriti pugnalandoli con le loro spade durante la battaglia mentre avanzavano. Dopo la battaglia, iniziava il iniziato. I soldati dalla parte vincente avrebbero spogliato i morti di tutti gli oggetti di valore che possedevano. Se si imbattevano in un ferito lo avrebbero prima ucciso.


La maggior parte delle vittime non moriva durante i combattimenti, ma dopo che un lato cedeva e iniziava la ritirata. Quindi se la parte vincente aveva la cavalleria leggera, avrebbe inseguito e massacrato i nemici per miglia dopo la battaglia. La battaglia di Cesare a Bibracte nel 58 a.C. (la seconda grande battaglia delle guerre galliche durante la quale Cesare conquistò la Gallia) è un buon esempio di ciò che questo significava per i perdenti. La tribù degli Helvetii fu sconfitta in una lunga e sanguinosa battaglia, ma il vero massacro ebbe luogo dopo la rottura dei ranghi helvetii e la fuga:
Cesare affermò che dei 368.000 Helvetii e degli alleati, solo 130.000 se ne andarono, di cui 110.000 tornarono a casa.
Orosio, probabilmente attingendo alle opere del generale Asinius Pollio di Cesare, attribuì una forza originale di 157.000 unità ai barbari, aggiungendo che 47.000 morirono durante la campagna.
Strabone afferma una cifra ancora più bassa, con solo 8.000 in fuga dalla battaglia, una stima valutata plausibile da Hans Delbrück.
Qualunque numero si ritenga vero, gli Helvetti furono massacrati e dovettero arrendersi a Cesare e concordare i termini che egli desiderava imporre. Almeno 1/3 di loro sono morti. Dato che la maggior parte erano senza dubbio donne e bambini che non partecipavano alla battaglia (ma che potevano essere uccisi successivamente durante la cattura del loro accampamento), ciò significa che più di 1 combattente su 3 è stato ucciso durante o immediatamente dopo la battaglia.
Gli stessi romani furono talvolta massacrati quando persero, come nella loro sconfitta di Annibale nella battaglia di Cannae dove circa 70.000 romani furono uccisi sul campo.
Naturalmente, i feriti che riuscivano a scappare sarebbero poi potuti morire entro pochi giorni o poche settimane dopo. Senza la medicina moderna qualsiasi ferita poteva facilmente essere fatale poiché i batteri potevano entrare nella ferita e causare infezioni gravi. Oltre a lavare la ferita con acqua pulita, a bendarla e ad applicare una specie di lenitivo, in realtà non c'erano cure mediche. Un soldato ferito o moriva o in qualche modo migliorava.
I romani avevano abili chirurghi che amputavano gli arti che erano stati frantumati o mostravano segni di grave infezione, dando così al ferito la possibilità di sopravvivere prima che la cancrena si insediasse. A volte usavano i vermi per divorare il tessuto danneggiato dall'area ferita. Il sopravvissuto sarebbe rimasto paralizzato ma poteva comunque sopravvivere. Ma, naturalmente, la parte perdente in una battaglia non avrebbe avuto l'opportunità di sorvegliare il campo di battaglia in seguito, e raccogliere i feriti, dando loro un posto sicuro dove riposare, dar loro da mangiare e da bere. Quindi, un uomo ferito che non poteva badare a se stesso poteva morire di fame, sete o per il restare esposto.
Questo era vero non solo nei tempi antichi, ma fino alla prima guerra mondiale. Milioni di persone morirono di infezione anche in quella guerra ed era spesso impossibile raccogliere i feriti dal campo di battaglia (che rimaneva sotto il fuoco dopo un attacco fallito), quindi morivano per la loro posizione esposta.
Nel medioevo i feriti venivano spesso finiti sul campo o lasciati morire per le loro ferite. Nella battaglia di Nicopoli nel 1396, in cui un esercito cristiano crociato fu schiacciato dagli ottomani, il Sultano Bayezid ordinò l'esecuzione di tutti i prigionieri, ma risparmiò i nobili più ricchi per riscattarli:
Bayezid ordinò che tutti i prigionieri fossero riuniti davanti a lui la mattina seguente (26 settembre). I turchi riconobbero Jacques de Helly, un cavaliere francese che aveva prestato servizio sotto Murad I, e gli fecero identificare i principali nobili per il riscatto. Coucy, Bar, D'Eu, Gui de La Tremoïlle e molti altri sono stati raggruppati con Nevers per essere risparmiati. Anche quelli giudicati di età inferiore ai 20 anni furono risparmiati e messi in schiavitù forzata.
Gli altri, che si pensava contassero diverse migliaia, erano legati insieme in gruppi di tre o quattro e avevano le mani legate per essere sfilati nudi davanti al Sultano. Una volta dato l'ordine di procedere, un gruppo di carnefici prese a uccidere ogni gruppo a turno, sia per decapitazione che recidendo gli arti dal corpo.


lunedì 13 settembre 2021

La più grande frase mai pronunciata


Io mi ricorderò sempre della frase che disse Gaio Mario, di ritorno dalla battaglia dei Campi Raudii, dove aveva sconfitto pesantemente i Germani. Quando tornò a Roma, i senatori gli chiesero conto del fatto che lui, non chiedendo il parere del Senato, avesse dato cittadinanza romana alle truppe alleate italiche.

Mario vincitore dei Cimbri, olio su tela, Museo Civico di Foggia.

Mario rispose semplicemente, e con una certa vena ironica, con una frase che diceva più o meno:
"Il rumore della guerra mi impedisce di sentire quello delle leggi",
alludendo al fatto che, nella guerra, non aveva avuto il tempo di verificare se le urla che gli venivano indirizzate addosso fossero richieste dei suoi uomini, o richieste da parte di Roma.
Che dire, un uomo pratico e spiccio. Mario era sempre stato un militare prima che un politico, una persona che si era guadagnato il grado sul campo. Per lui il segno di dare la cittadinanza romana a persone che avevano combattuto e rischiato con lui, era semplicemente un segno di gratitudine, una sorta di compenso per la loro lealtà. E non uno sfregio al Senato, anche se bisogna dire che, a volte, i rapporti tra Gaio Mario e l'istituzione romana furono tesi, e quindi questo gesto potrebbe essere visto anche come un guanto di sfida al senato stesso. Personalmente, credo che però Mario avesse semplicemente ragionato d'istinto, pur non disdegnando le eventuali implicazioni politiche.
Chiaramente, questo intervento non fu corretto dal punto di vista governativo/politico/istituzionale, ma dal punto di vista militare ed umano, sì. E a Mario tanto bastava.


domenica 12 settembre 2021

La storia del Colosseo

Il Colosseo, simbolo indiscusso di Roma, è l’anfiteatro più grande dell’antichità. Presente in città da ormai più di 2.000 anni, fu costruito in meno di 10 anni per volere della potente famiglia dei Flavi: la sua costruzione fu infatti avviata dall’imperatore Vespasiano nel 72 d.C. e fu inaugurato dal figlio Tito nell’80, anche se ulteriori modifiche furono apportate da Domiziano durante il suo regno.





Come si riuscì a costruire un edificio così imponente in pochi anni?

Adottando due piccoli trucchi. Il primo fu quello di utilizzare, ripetendoli all’infinito, ciò che i romani sapevano usare molto bene, e cioè gli archi: in questo modo infatti, esattamente come negli Acquedotti, le forze si scaricavano perfettamente a terra rendendo la struttura ben salda, alta e assai stabile. Il secondo fu scegliere una posizione non proprio casuale: il Colosseo infatti si impiantò esattamente al posto del grande lago artificiale della Domus Aurea di Nerone e quindi gli scavi per le sue fondazioni furono ridotti al minimo indispensabile! E proprio il nome Colosseo ricorda la statua colossale che ritraeva l’imperatore Nerone, convertito poi in dio Sole da Vespasiano.


Il pubblico nel Colosseo

Alto quasi 50 metri, cioè quasi quanto un grattacielo di ben 17 piani, poteva ospitare al suo interno fino a 70.000 persone e la sua arena aveva le dimensioni di un campo da calcio! Ecco quindi che grazie ad un efficacissimo sistema di scale e gallerie il pubblico riusciva ad uscire in pochissimi minuti e a prendere posto in maniera assai comoda e veloce. Si giungeva poi agli spalti tramite aperture dal nome assai curioso, i vomitoria, e l’effetto doveva essere impressionante! Una marea di persone si sedeva quindi ciascuno ai propri posti, ma non dove si preferiva, perché le sedute rispecchiavano esattamente le classi sociali dell’Antica Roma. In cima il popolino con un settore separato per le donne e più si scendeva, più saliva lo status sociale: in prima fila sedevano magistrati, vestali, sacerdoti e soprattutto l’imperatore.


La pianta e la struttura del Colosseo

Rivestito di bianco travertino – ne furono usate circa 100.000 tonnellate – il Colosseo si sviluppava su ben 4 piani e i primi tre avevano ognuno 80 enormi arcate che contenevano delle gigantesche statue. La sua pianta non era circolare, ma ellittica proprio per poter contenere al suo interno un maggior numero di spettatori. Cioè che resta oggi è quindi solo lo scheletro dell’anfiteatro, ed in epoca romana infatti, una volta entrati, tutto ci sarebbe apparso rivestito di preziose lastre di marmo bianco, fissate tramite appositi ganci – le grappe – alle pareti di mattoni. E di ferro per i sistemi di ancoraggio di lastre, colonne e capitelli ne usarono ben 300 tonnellate! In cima poi il Colosseo aveva una corona di 240 pali imponenti che servivano a sostenere il velarium, un’enorme copertura di teli che proteggeva gli spettatori dal sole e per manovrarla erano necessari ben 100 marinai della flotta imperiale!


Il programma degli spettacoli

Ma il Colosseo non era solo l’arena in cui combattevano i gladiatori, anzi il programma degli spettacoli era ricco e variegato. Al mattino si mettevano in scena le lotte tra belve, le venationes, grazie alle quali era possibile assistere a cacce e combattimenti tra animali – come per esempio tra elefanti e leoni – o tra animali e uomini – c’erano per esempio coraggiosi acrobati che saltavano sopra le belve cercando di non farsi azzannare o impavidi guerrieri armati che affrontavano leoni, orsi e leopardi. A questi feroci animali venivano poi gettati i condannati a morte – ladri, truffatori, assassini, stupratori – perché il Colosseo era anche un luogo di esecuzioni pubbliche. Le belve selvatiche venivano infatti addestrate proprio per attaccare l’uomo e quindi si poteva essere divorati da un leopardo o incornati da un toro! E solo nel pomeriggio quindi avevano luogo i tanti amati spettacoli fra gladiatori!


sabato 11 settembre 2021

Cosa differenziava gli antichi greci dai romani?

La lingua : i romani parlavano latino

I greci il greco

Religione : i romani copiarono i 12 dei dell' olimpo ma aggiunsero giano il dio bifronte e veneravano i lari (gli antenati)

Politica : i greci svilupparono una democrazia diretta in cui il popolo imponeva il suo volere nell'ecclesia che era un assemblea popolare dove tutti i maschi adulti liberi ateniesi votavano, e dalla bule (assemblea piu piccola composta da cittadini sorteggiati a caso) potevano votare anche se cacciare o meno una persona da atene (ostracismo), era un sistema in balia ago umori del popolo, poi c'erano anche altri sistemi per esempio a Sparta c'era una diarchia (2 re )

A Roma invece c'era una Repubblica che è più simile alle democrazie rappresentative di oggi, basata su un equilibrio tra classi sociali (patrizi e plebei) c'era il senato un'assemblea di uomini non eletti dal popolo ma scelti dal censore, per essere un senatore dovevi aver completato il corsus honorum (carriera politica magistrale), i magistrati si occupavano dell'amministrazione (edile, pretore, questore, censore, console) questo era il corsus honorum dalla carica piu bassa a quella più alta, i giovani patrizi dovevano partire dalla carriera militare per poi diventare fare il corsus honorum e diventare consoli (1 console su 2 doveva essere plebeo), era un sistema molto più gerarchico e organizzato, poi quando il territorio di roma divenne troppo grande da essere amministrato dal senato cambiarono sistema e si affidarono a un imperatore che governava l'impero attraverso una sistema di burocrati che gestivano la giustizia e la contabilità delle province , l'amministrazione era affidata ai governi locali delle singole città che avevano tutte un senato e dei magistrati e una costituzione, tutto basato su quella di Roma

Arte : inizialmente i romani copiarono lo stile greco-ellenistico, le statue, i mosaici, gli affreschi e l'architettura, letteratura

Piu tardi in epoca imperiale i romani si discostarono dal modello greco, le statue romane erano più realistiche, mostravano rughe cicatrici ed avevano pose più serie e autorevoli, mentre la scultura greca era piu fantasiosa e con pose più libere e sciolte


Statua di Augusto a prima porta


Venere di cndido (statua greca)


Stesso corso segui l'architettura romana, i romani avevano sempre usato materiali diversi dai greci nelle loro costruzioni, i greci usavano blocchi di pietra, i romani usavano il laterizio (mattone) e il cemento pozzuolano (che era più resistente e duraturo di quello moderno), tali materiali sono usati ancora oggi, però all'inizio lo stile architettonico romano era simile a quello etrusco da cui appresero l'arco a tutto sesto, poi dopo le guerre puniche i romani copiarono gli edifici orientali, ma dal I secolo d.c. i romani cominciarono a sviluppare uno stile originale, inventarono l'arco a tre fornici, cupole, nel II secolo d.c. da Traiano i romani cominciarono a inventare architetture totalmente diverse e bizzarre (per l'epoca) come la colonna traiano o il mercato di traiano ai fori imperiali.

I greci davano molta importanza alla cultura, al sapere scientifico, all'arte e alla bellezza, (fattori in cui ottennero risultati incredibili) i greci scoprirono l'atomo, la sfericità della terra prima di Galileo, calcolarono il diametro della terra, inventarono la democrazia, le gru, il mulino, l'ancora, il teatro, le olimpiadi, furono i primi fisici, il principio di Archimede, le chiuse dei canali, giunti cardanici, contachilometri, introdussero la medicina ai romani, mentre sul fattore pratico vivevano in delle società disorganizzate e caotiche costantemente in lotta in lotta tra loro, i romani invece erano persone molto più pratiche, inventarono il diritto romano che è alla base del diritto moderno ,inventarono inoltre un sistema burocratico molto efficiente per controllare l'impero, ovunque i romani andavano costruivano chilometri di strade sempre dritte a prescindere dal terreno (i romani costruirono strade anche sulle alpi a 3000 metri), idrovie, tunnel, ponti, porti, dighe, aquedotti, cisterne, fogne, canali d'irrigazione, città, biblioteche, bagni pubblici, mercati, magazzini, terme, sistema postale, monetizzazione, nuovi campi coltivabili (drenaggio delle paludi e disboscamento) quindi agricoltura su vasta scala, per le miniere i romani introdussero la tecnica dell'estrazione idraulica, riscoperta nel IXX secolo, gli permetteva di estrarre ogni anno 9 tonnellate d'oro e 200 d'argento ogni anno il dato più alto fino al 1700, i romani inoltre avevano creato un'urbanizzazione senza precedenti insuperata fino al 1800, nell'Italia romana il 40% delle persone vivevano nelle città, Roma è stata la prima città ad avere 1 milione di abitanti ed era servita da 11 aquedotti, più di molte città di oggi .

I romani essendo persone molto pratiche non davano molta importanza alla matematica, l'unica matematica che gli serviva era quella che gli permetteva di costruire ponti o altre infrastrutture, idem per la fisica e la maggior parte della ricerca tecnologica ad eccezione della meccanica, infatti i romani costruirono e meccanizzarono alcuni lavori per aumentare la produzione, per esempio a barbegal in Francia costruirono un complesso di mulini che macinavano grano per 40.000 persone, la più grande concentrazione di energia meccanica del mondo antico, seghe alimentate con energia idraulica (acqua), gru migliorate, i romani migliorarono le tecniche chirurgiche, e catalogarono centinaia di specie di piante e animali (naturalis historia ,Plinio il vecchio)


venerdì 10 settembre 2021

Gli antichi soldati greci indossavano elmetti integrali che coprivano le guance e il naso mentre gli antichi elmetti romani esponevano il viso molto di più


L’elmo corinzio, al quale si riferisce la domanda, era il tipo più diffuso durante l’epoca d’oro della falange oplitica, ma non era l’unico tipo in uso.
Il suo vantaggio era il buon grado di protezione, soprattutto davanti alla gola, dove la corazza toracica su interrompeva, e che era esposta ai colpi di lancia menati dall’alto verso il basso. Il suo svantaggio consisteva nel limitare eccessivamente vista e udito del combattente, oltre a essere molto caldo.
Già in epoca oplitica, e sempre più verso l’epoca di Alessandro Magno, altri elmi più confortevoli trovarono sempre maggior uso. La loro influenza si trova anche negli elmi romani, che però dal punto di vista della fabbricazione e dello sviluppo hanno una storia a sé.
Elmo di tipo calcidico:


Elmo frigio


È abbastanza logico supporre che, parallelamente alla evoluzione della tattica militare dalla falange oplitica a formazioni sempre più grandi e composite, e con l’avvento di eserciti sempre meglio addestrati, l’esigenza di sentire chiaramente gli ordini (squilli di tromba) e poter seguire meglio l’andamento dei combattimenti sui propri fianchi (per mantenere meglio la formazione) abbia finito per far prevalere gli elmi aperti.
Per quanto riguarda il paranaso, mi sono sempre chiesto quale fosse la sua funzione nell’elmo corinzio: di solito il paranaso protegge da fendenti, mentre gli opliti combattevano con l’asta e i ritrovamenti archeologici confermano che la maggior parte dei colpi mortali erano di punta.


giovedì 9 settembre 2021

Cosa ci insegna il codice di Hammurabi sulla società babilonese?

 

Hammurabi fu un re babilonese che regnò dal 1795 al 1750 a.C. Oggi è ricordato per aver promosso e fatto rispettare un codice di leggi organizzato. Il Codice di Hammurabi, scoperto su una stele nel 1901, è uno degli scritti antichi meglio conservati e completi di lunghezza significativa mai trovati. Il Codice di Hammurabi è diviso in 12 sezioni e consiste di 282 leggi, 34 delle quali sono illeggibili. Il Codice è principalmente una formula caso per caso del diritto consuetudinario che copre le questioni amministrative, civili e penali. La complessità delle leggi e la loro materia rivelano molto dell'antica cultura babilonese.

Circa 300 anni dopo Hammurabi, nel 1440 a.C., Mosè registrò la Legge per gli israeliti. Poiché la Legge del Mosaico contiene alcune analogie con il Codice di Hammurabi, alcuni critici della Bibbia ritengono che Mosè abbia copiato dal Codice di Hammurabi. Se hanno ragione, e Mosè ha semplicemente rubato ai babilonesi, allora l'intero episodio del Monte Sinai è falso (Esodo 34), e l'ispirazione della Scrittura è sospetta.

Sia la legge levitica che il Codice di Hammurabi impongono la pena di morte nei casi di adulterio e di rapimento (Levitico 20, 10; Esodo 21, 16; cfr. Statuti 129 e 14). Inoltre, ci sono analogie nella legge di ritorsione, come "occhio per occhio" (Levitico 21, 23-25; cfr. Statuto 196). Lo Statuto 206 del Codice di Hammurabian dice: "Se durante un litigio un uomo ne colpisce un altro e lo ferisce, allora giurerà: 'Non l'ho ferito in modo spiritoso', e pagherà i medici". La Legge di Mosè è paragonabile: "Se qualcuno litiga e una persona colpisce un'altra persona con una pietra o con il pugno e la vittima non muore ma è confinata a letto, colui che ha sferrato il colpo non sarà ritenuto responsabile se l'altro può alzarsi e camminare all'esterno con un bastone; tuttavia, il colpevole deve pagare il ferito per qualsiasi perdita di tempo e assicurarsi che la vittima sia completamente guarita" (Esodo 21:18-19).

Ci sono altri esempi, ma a dire il vero, tali somiglianze non dimostrano che Mosè abbia plagiato il Codice di Hammurabi. Ciò che le somiglianze dimostrano è che l'omicidio, il furto, l'adulterio e il rapimento sono problemi di ogni società e devono essere affrontati. Ancora oggi, i paesi di tutto il mondo hanno leggi simili. Tali analogie non dimostrano certo un plagio.

Ci si dovrebbe aspettare una somiglianza nei codici penali nelle società civili. Sia Babilonia che Israele avevano leggi contro l'omicidio, ma non ne consegue che l'una abbia rubato l'idea all'altra.

Le differenze tra la legge del mosaico e il codice di Hammurabi sono altrettanto significative. Per esempio, la Legge di Mosè andava ben oltre il Codice di Hammurabi in quanto era radicata nel culto di un solo Dio, supremo su tutti (Deuteronomio 6:4-5). I principi morali dell'Antico Testamento si basano su un Dio giusto che esige che l'umanità, creata a Sua immagine, viva rettamente. La Legge di Mosè è più di un codice legale; parla del peccato e della responsabilità verso Dio. Il Codice di Hammurabian e altre leggi antiche non lo fanno.



Il Codice di Hammurabi si concentrava esclusivamente sulle leggi penali e civili e prevedeva punizioni dure e talvolta brutali. In questo modo, Hammurabi ha più cose in comune con Draco che con Mosè. La Legge di Mosè ha fornito giustizia, ma si è occupata anche di leggi spirituali e di santità personale e nazionale. Di conseguenza, la Legge del Mosaico si occupava della causa del crimine, non solo dei suoi effetti. La Legge del Mosaico eleva il valore della vita umana, e tutto il suo tenore è più compassionevole di quello del Codice di Hammurabian. La dimensione spirituale è ciò che rende unica la Legge di Mosè.

Il principio fondamentale delle leggi di Dio nella Bibbia ebraica può essere riassunto nelle parole: "Siate santi, perché io sono santo" [Levitico 11:45]. Un principio come questo era del tutto sconosciuto ai babilonesi, come si vede nel loro codice di legge.

C'è una drammatica differenza di prospettiva tra Hammurabi e Mosè. Il fuoco dell'uno è orizzontale, mentre l'altro è verticale. Il codice giuridico dell'Antico Testamento ha un orientamento religioso, mentre altri sono civili. I mesopotamici credevano che il dio Shamash avesse dato ad Hammurabi il suo codice di legge in modo che le persone potessero andare d'accordo tra loro. Nella Bibbia, il codice di legge era dato principalmente perché le persone potessero andare d'accordo con Dio.

Questo è ciò che distingue la Legge del Mosaico da tutti gli altri codici di legge dell'antichità: la sua forte enfasi sulle questioni spirituali. Il più vicino al Codice di Hammurabiano è la sua proclamazione che coloro che rubavano agli dei sarebbero stati messi a morte. A differenza della Legge del Mosaico, il Codice di Hammurabi non prevedeva il perdono.

La teoria che la Legge di Mosè sia semplicemente una riformulazione di quella di Hammurabi è stata oggi in gran parte abbandonata, per il fatto che codici di legge simili, anche più antichi di quelli di Hammurabi, sono stati trovati in vari altri luoghi. Tra questi vi sarebbero le leggi cuneiformi, scritte già nel 2350 a.C.; il Codice di Urukagina, 2380 a.C.; il Codice di Ur-Nammu, 2050 a.C.; e altri.

La maggior parte dei critici si è resa conto del fatto che le leggi babilonesi erano probabilmente ben note agli Ebrei di Mosè. Quando Dio comunicò la Sua Legge, usò un linguaggio che gli israeliti conoscevano già, e questo spiegherebbe una formulazione simile per leggi simili.

Sia Hammurabi che Mosè registrarono un complesso sistema di leggi che erano uniche al loro tempo. Hammurabi sosteneva di ricevere il suo codice dal dio babilonese della giustizia, Shamash. Mosè ricevette la Legge di Dio in cima al Monte Sinai direttamente dal Dio degli Israeliti. Ci sono alcune somiglianze tra la Legge del Mosaico e il Codice di Hammurabi, come ci si aspetterebbe da due sistemi legislativi. Tuttavia, le loro differenze significative dimostrano l'infondatezza di qualsiasi accusa che Mosè ha copiato dal Codice di Hammurabi.




mercoledì 8 settembre 2021

In che modo Alessandro Magno nutrì il suo esercito durante la sua conquista?

Sono stati scritti molti libri sull'argomento, ma cercherò di dare una breve panoramica.

La base del sistema logistico di Alessandro era l'esercito macedone che egli ereditò da suo padre, re Filippo.

Sotto Filippo:

L'uso di carri trainati da buoi a movimento lento fu abolito e fu permesso solo l'uso di cavalli come animali da soma.

Gli uomini dovevano portare la maggior parte del loro equipaggiamento, come armi, attrezzi, coperte e razioni, la maggior parte delle quali era portata in uno zaino. Per quanto ne so, furono il primo esercito a farlo.

L'esercito era composto da professionisti, che erano abituati a queste pratiche nel corso di molti anni di campagne. Ai servi era permesso di accompagnare i soldati di rango superiore, ma ci si aspettava che fossero efficienti; il solito "treno dei bagagli" delle donne e di vari altri seguaci era fortemente scoraggiato (anche se questa politica fu cambiata dopo la sconfitta persiana - l'aumento del morale valeva la pena della penalità per la velocità).


Compagni ben nutriti che fanno pagare all'opposizione


Questo sistema da solo ha funzionato bene sia per Filippo che per Alessandro durante le loro campagne europee, che hanno richiesto una marcia veloce per incontrare il nemico in una battaglia decisiva.

La campagna asiatica, tuttavia, ha richiesto molta pianificazione, a causa delle distanze più lunghe e della campagna pluriennale necessaria per raggiungere gli obiettivi.

All'inizio Alexander aveva un grosso problema: la sua marina non aveva il controllo dei mari, quindi non poteva tenersi sulla costa e farsi rifornire dalla nave, il sistema di trasporto più efficiente dell'epoca. Così fece quanto segue:

Pianificò ampiamente in anticipo, raccogliendo informazioni sul terreno, sulle distanze e sulle caratteristiche che potevano influenzare il flusso di rifornimento come i passi di montagna. Anche la lettura di Senofonte o i rapporti della rete di spie creata da suo padre hanno aiutato in questo senso. Ha accumulato scorte sufficienti e una tesoreria al solo scopo di dare il via alla sua campagna, seguendo i piani del padre.

Impiegò i migliori esperti con le giuste competenze. Ad esempio, i suoi bematisti hanno fornito stime a distanza sorprendentemente accurate. Ha anche assegnato un ufficiale superiore dedicato al treno dei bagagli, responsabile del benessere degli animali da soma e del flusso dei rifornimenti.

Ha sempre dato priorità al rifornimento o all'aumento delle sue scorte. Ad esempio, dopo Granicus, ha marciato verso Sardi dove ha catturato il tesoro. Strinse alleanze e modificò anche il sistema di satrapia persiano separando la funzione di riscossione delle imposte, assicurando così di ottenere le entrate e le forniture necessarie.

Ha creato costantemente basi di rifornimento anticipate prima della campagna elettorale, in modo che l'esercito non debba passare il tempo a cercare cibo.

Sapeva quando fare le cose con calma. Invece di marciare direttamente lungo la Strada Reale da Sardi fino a Susa, ha fatto il lungo giro dell'Egitto e ha consolidato la sua base elettrica e le linee di rifornimento, cosa che ha funzionato bene con la sua strategia navale.

Si è adattato alle condizioni locali. Dopo aver superato la Siria o l'Egitto, l'esercito di Alessandro acquistò cammelli come animali da soma che aumentavano la capacità di rifornimento soprattutto nelle calde condizioni del Medio Oriente. La dieta dei suoi soldati doveva anche includere più cibo secco, come datteri e fichi, che erano comunque facilmente reperibili.