L’elmo corinzio, al quale si
riferisce la domanda, era il tipo più diffuso durante l’epoca
d’oro della falange oplitica, ma non era l’unico tipo in uso.
Il suo vantaggio era il buon grado di protezione, soprattutto davanti alla gola, dove la corazza toracica su interrompeva, e che era esposta ai colpi di lancia menati dall’alto verso il basso. Il suo svantaggio consisteva nel limitare eccessivamente vista e udito del combattente, oltre a essere molto caldo.
Il suo vantaggio era il buon grado di protezione, soprattutto davanti alla gola, dove la corazza toracica su interrompeva, e che era esposta ai colpi di lancia menati dall’alto verso il basso. Il suo svantaggio consisteva nel limitare eccessivamente vista e udito del combattente, oltre a essere molto caldo.
Già in epoca oplitica, e sempre più
verso l’epoca di Alessandro Magno, altri elmi più confortevoli
trovarono sempre maggior uso. La loro influenza si trova anche negli
elmi romani, che però dal punto di vista della fabbricazione e dello
sviluppo hanno una storia a sé.
Elmo di tipo calcidico:
Elmo frigio
È abbastanza logico supporre che,
parallelamente alla evoluzione della tattica militare dalla falange
oplitica a formazioni sempre più grandi e composite, e con l’avvento
di eserciti sempre meglio addestrati, l’esigenza di sentire
chiaramente gli ordini (squilli di tromba) e poter seguire meglio
l’andamento dei combattimenti sui propri fianchi (per mantenere
meglio la formazione) abbia finito per far prevalere gli elmi aperti.
Per quanto riguarda il paranaso, mi
sono sempre chiesto quale fosse la sua funzione nell’elmo corinzio:
di solito il paranaso protegge da fendenti, mentre gli opliti
combattevano con l’asta e i ritrovamenti archeologici confermano
che la maggior parte dei colpi mortali erano di punta.
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