domenica 3 ottobre 2021

Cos'era un olisbo nell'antica Grecia?

GIOCATTOLI PER SIGNORE...



Vibratore, dildo, godmiché, fallo artificiale, consolatore di vedove, parapilla, samthanse, baubon, olisbo.
Molti i suoi nomi, le fatture e le dimensioni, i materiali impiegati a seconda delle epoche (legno, cera, cuoio, metallo, gomma, galatite, lattice), l'eventuale tecnologia e meccanica applicate (a batteria, vibrante, a più velocità, anfibio), il design e le prestazioni più o meno futuribili.
Ma sempre identico l'impiego del... migliore amico della donna, il sostituto posticcio del membro maschile che dalla notte dei tempi occupa un ruolo di rilievo nella storia dell'eros e dei costumi sessuali.
Le prime notizie sull'impiego del vibratore ci arrivano dalla antica Grecia, una cultura dalle abitudini sessuali emancipate e piuttosto permissive.
L'olisbo era un membro virile in pelle o in cuoio bollito, lungo otto dita (più o meno una ventina di centimetri), impiegato dalle donne greche per masturbarsi o nei giochi lesbici, prodotto specialmente nella città di Mileto dove, si dice, non solo era fiorente l'industria e il commercio di questi proto-vibratori, ma le abitanti (definite "tribadi e impudiche") ne facevano un diffuso e accanito impiego.
Il suo uso è testimoniato nell'arte, nella poesia e nel teatro, sovente con dovizia di partico-lari, ad esempio da Cratino e soprattutto da Aristofane nella commedia "Lisistrata", in cui le donne ateniesi e spartane costringono i loro uomini alla pace con uno "sciopero dell'amore".
"E non c'è rimasto nemmeno uno straccetto di ganzo" si lamenta Lisistrata rivolta alle ateniesi. "Poi, da quando i Milesi ci hanno tradito, non ho visto più nemmeno un olisbo lungo otto dita, a darci qualche sollievo...di cuoio".
Se i greci trattano sia nelle arti sia letteratura i vibratori e la masturbazione femminile con disinvoltura e molta più gentilezza della gran parte delle culture antiche, i romani manife-stano un atteggiamento più cauto secondo i dettami del puritanesimo un po' ipocrita della loro moralità che viene rafforzato dall'incontro con la filosofia della chiesa cristiana.
Il pudore che teneva in ombra i piaceri solitari delle donne romane si trasforma progressivamente in scandalo e poi in condanna aperta in epoca imperiale, quando Augusto istituzionalizza il disprezzo della religione per l'atto sessuale fine a se stesso.
Ma allora, vi chiederete, l'idea che abbiamo della Roma antica tutta orge, lussuria e Messaline è infondata?
Affatto. Il mondo descritto da Petronio nel "Satyricon" è un reportage satirico e insieme preciso sulla Roma imperiale decadente, dissoluta, corrotta e porcellona, ma ben chiarisce l'atteggiamento contraddittorio e fariseo, da vizi privati e pubbliche virtù, tipico di una cultura perbenista che accetta sì la prostituzione, i postriboli, le terme del piacere affrescate con immagini oscene, ma che considera il sesso in chiave "politica", secondo rigidi privilegi di casta, e non lo vive con la naturalezza greca ma anticipando le regole borghesi a venire del "si fa ma non si dice".


sabato 2 ottobre 2021

Perché Polifemo aveva un solo occhio?

In realtà nessun passaggio dell’Odissea dice esplicitamente che Polifemo e/o gli altri Ciclopi avessero un solo occhio.

Leggendo il testo greco, si comprende che un solo occhio (ὀφθαλμόν, accusativo singolare) del Ciclope venne arso da Odisseo. Ma, con l’occhio, bruciarono due o più sopracciglia (ὀφρύας, accusativo plurale).

Il fatto che Polifemo avesse due sopracciglia lascia pensare che avesse anche due occhi. Inoltre Omero fornisce tante informazioni sul popolo dei Ciclopi, ma non menziona il numero di occhi, così peculiare.

Nella più antica rappresentazione di Odisseo e Polifemo, un’anfora greca datata al 660 AC circa, il tronco usato per accecare il Ciclope è biforcuto, come se ci fossero due occhi da accecare con le due punte:



Il primo a descrivere i Ciclopi come dotati di un solo occhio fu Esiodo nella sua Teogonia. Ma i Ciclopi di cui parla sono Sterope, Bronte ed Arge, i figli del Cielo e della Terra, che nell’Odissea non compaiono.

Sembra in effetti che esistessero due razze di Ciclopi: i tre monocoli esiodei ed il popolo umanoide omerico. Queste due razze, condividendo il nome, furono poi trattate come un’unico gruppo di monocoli.


giovedì 30 settembre 2021

Perché Alessandro Magno aveva l'ossessione di conquistare la Persia, l'Egitto e l'India, e non si è concentrato sulla conquista dell'Europa?

Come disse un uomo saggio molto più tardi: "Perché è lì (in Persia) che si trovavano i soldi".

L'Europa, dal punto di vista greco del IV secolo, era piuttosto dubbia come zona - una terra fredda e umida abitata da giganti lunatici e imprevedibili *. Le terre a nord erano considerate incivili e feroci. A sud e a est, invece, c'erano la cultura, la saggezza antica e soprattutto il denaro.

La Grecia prima di Alessandro non era mai stata eccessivamente rifornita di cibo; Atene perse la guerra del Peloponneso in gran parte perché, avendo perso la sua marina, non poteva più importare abbastanza cibo dalla regione del Mar Nero. L'Egitto, invece, era notoriamente il granaio del mondo mediterraneo – cosa che i greci conoscevano bene, dato che ai tempi di Alessandro c'erano stati ben tre secoli di stretti contatti economici e di periodiche alleanze contro i persiani.** Era un luogo comune che ogni saggio greco avesse "studiato in Egitto", anche se le storie pervenuteci non forniscono molti dettagli pratici a riguardo. Quindi, la parte egiziana dell'equazione era piuttosto semplice: ogni greco colto sapeva che l'Egitto era ricco - e che l'Egitto odiava i persiani. Atene e Sparta avevano entrambi formato alleanze antipersiane con l'Egitto in tempi diversi, in passato. L'Egitto era una parte fondamentale della strategia orientale di Alessandro – un modo veloce per trasformare una risorsa nemica in un amico e alleato.

Per quanto riguarda la Persia, i calcoli sono più complessi, ma essenzialmente si riduce a due osservazioni chiave: In primo luogo, i Persiani erano battibili - ai tempi di Alessandro erano pesantemente dipendenti dalla fanteria greca (per lo più mercenari) perché le loro tattiche mobili, basate sul tiro con l'arco, non funzionavano bene contro una falange corazzata greca. In secondo luogo, l'impero persiano era in realtà piuttosto traballante: c'erano state diverse rivolte nella generazione precedente ad Alessandro e la legittimità di Dario III era piuttosto dubbia (fu posto sul trono da un visir piuttosto intrigante, Bagoa). Come gli eventi dimostrarono successivamente, molti persiani non erano disposti a sacrificare la loro vita per Dario.

E – se fossi stato un giovane conquistatore ambizioso– non ti saresti lasciato sfuggire il fatto che il traballante trono di Dario poggiava su un enorme mucchio di denaro. I tesori reali di Persepoli, Susa ed Ecbatana rappresentavano circa 190.000 talenti d'argento (qualcosa come 5,7 milioni di chilogrammi d'argento). Il reddito annuo del tributo dei Persiani era di circa 7.600 talenti (= altri 228 mila kg) e 360 talenti d'oro che a quei tempi avrebbero avuto un valore 12 volte superiore a quello dell'argento.

Quando Alessandro – il più ricco individuo sovrano della Grecia continentale *** – invase l'Asia Minore, si divise una parte significativa del patrimonio reale per pagare i suoi eserciti. Aveva con sé circa 70 talenti in contanti; era indebitato per circa 200. In altre parole, stava affrontando un impero che era circa 2000 volte più ricco del suo stesso regno.



La guerra antica non era industriale - non funzionava solo in contanti. Il carisma e la fortuna (che Alessandro possedeva in abbondanza) erano molto più importanti di quanto lo fossero oggi. Ma, come dimostrano le tristi conseguenze della carriera di Alessandro, si può essere un omerico macedone e avere ancora un occhio di riguardo per il denaro. Anche se Alessandro fosse riuscito a sottomettere, diciamo, l'intera regione dei Balcani e l'Italia in cinque anni, non avrebbe mai ottenuto una frazione del ritorno del suo "investimento" che la sconfitta dei persiani, invece, avrebbe potuto portare. E se tracciate la mappa delle successive marce di Alessandro sul vecchio impero persiano, vedrete che la maggior parte dei luoghi in cui ha combattuto erano possedimenti persiani che stava "reclamando" piuttosto che nuovi mondi da conquistare – solo quando raggiunse il Punjab cominciò effettivamente a lasciare il vecchio dominio persiano. Probabilmente non è un caso che non sia andato molto oltre.



* Anche se Alessandro si fosser rivolto a nord le cose sarebbero state per lui assai difficili: circa cinquant'anni dopo la sua morte, le tribù galliche dei Balcani attraversarono velocemente la Macedonia e la Grecia – e come i Persiani, si barcamenarono attraverso le Termopili e non si fermarono finché non raggiunsero Delfi.

** la prima alleanza interstatale greco-egiziana contro la Persia fu sotto Policrate di Samo e il faraone Amasis II, due secoli prima di Alessandro. Ma gli egiziani si erano affidati ai mercenari greci per un secolo o più prima di allora - il regno di Tahpanhes risale al 650 a.C. circa).

*** Non ci sono abbastanza dati per confrontare realmente la ricchezza del regno macedone con i loro rivali più simili, i tiranni di Siracusa.


mercoledì 29 settembre 2021

Il più bel mito greco e la sua morale

Un bellissimo mito greco è "Il volo di Icaro".



Il re di Creta Minosse aveva commissionato a Dedalo un labirinto dove poter rinchiudere il Minotauro, un essere mitologico con testa di toro e corpo umanoide, affibiatogli come punizione divina da Poseidone.



Il Minotauro fu ucciso da Teseo, che poi trovò l'uscita dal labirinto seguendo il filo che gli aveva dato l'amata Arianna prima di avventurarvisi. Minosse incolpò Dedalo dell'accaduto e accecato dall'ira, vi imprigionò lui e suo figlio Icaro.



Dedalo, che era un artista e un uomo di fine intelletto, non si arrese alla prigionia. Fabbricò delle ali con le piume degli uccelli, incollandole tra di loro con la cera. Poi utilizzando la cintura e i sandali costruì delle imbracature di cuoio, in modo che potessero essere indossate.



Andarono sulla torre del labirinto, calzarono le ali e spiccarono in volo verso la libertà, iniziando a librarsi sopra a mari e colline. Dedalo raccomandò al figlio di seguirlo e Icaro lo ascoltò, almeno fino a quando inebriato dal panorama e dallo stupore dei passanti che li ammiravano da terra, volle avvicinarsi al Sole per contemplarlo. Accecato dal suo stesso desiderio, non si accorse che il calore sempre più ardente stava sciogliendo la cera che teneva salde le piume delle ali. Una volta che furono disfatte precipitò nel mare, dove la schiuma lo inghiottì per sempre.

Dedalo, triste e desolato, atterrò nell'odierna campania dove costruì un tempio ad Apollo. Qui ripose le ali che gli avevano dato la libertà, ma che erano costate la vita di suo figlio.



Metaforicamente Dedalo rappresenta l'uomo prigioniero di problemi che lui stesso ha creato, che poi è costretto a risolvere contando sulle sue stesse forze, ma ad un caro prezzo.

Icaro invece rappresenta l'ambizione, il desiderio insito nell'uomo di non accontentarsi della propria natura, a tal punto da perdere il senso della misura e il contatto con la realtà.

La morale è che bisogna capire quando è il momento di non spingersi troppo oltre cercando di ottenere l'inafferrabile.
Perché a volte abbiamo molto, ma continuiamo compulsivamente a cercare di ottenere sempre di più, dimenticandoci di apprezzare il presente e ciò che di bello ci circonda.


martedì 28 settembre 2021

Nell'antichità le persone erano muscolose?

Vista l'iconografia statuaria greca con la sua notevole precisione anatomica dei dettagli appare chiaro che, almeno tra gli atleti e probabilmente anche tra i soldati, lo sviluppo dei muscoli causato dall'allenamento era ben pronunciato anche se non ipertrofico come accade ai culturisti moderni.



Rilievo su base di statua con due antichi lottatori. VI sec. a.C. Atene.

Ovviamente queste sono rare eccezioni rispetto ad una popolazione che era dedita sopratutto ad agricoltura e commercio e sicuramente non aveva il tempo libero per andare in palestra.


lunedì 27 settembre 2021

Perché le piramidi egizie vengono considerate tombe nonostante non contenessero mummie?

Tre sono state le domande che generazioni di uomini si sono rivolte per millenni sulle Piramidi: chi le ha edificate? Perchè e come?

Abbiamo risposto solo parzialmente alla prima domanda, poichè non tutte le oltre cento piramidi egizie sono state ricondotte ad un proprietario in modo univoco, non abbiamo risposto compiutamente alle terza domanda, ma non c'è dubbio che siano state edificate per fornire l'ultima dimora a sovrani-dei.

Non abbiamo alcun dubbio: si trattava di edifici funerali. Tombe.

Quello che è meno noto è che la piramide in sè è solo una parte di un amplissimo e articolato "complesso funerario", edificato all'interno di un recinto sacro, con piramidi satelliti, piramidi secondarie, tempio funerario, tempio a valle, rampa o viale processionale, che rappresenta l'ascesa del sovrano dalla vita terrena a quella celeste e che congiunge i due templi, usato per i riti funerari e commemorativi.

Inoltre, erano previsti pozzi per il seppellimento delle barche usate per il corteo funebre ed altri edifici minori di culto.

Altra cosa meno nota è che in Egitto vengono ancora scoperte nuove piramidi, ovviamente minori, taltvolta crollate e/o sommerse dalla sabbia. Il numero più aggiornato che conosco è 135.

La gran parte delle piramidi maggiori fu edificata nell'arco di oltre nove secoli, in età molto, ma molto antica. Basti pensare che parliamo di mille anni prima della morte di Tutankhamon e oltre duemila prima che nascesse Cleopatra.

La prima piramide d'Egitto pare essere stato il primo edificio al mondo costruito con pietre squadrate e non con mattoni di argilla.

Tengo a precisare che, a differenza di altri edifici similari, eretti in altre parti del mondo, come in Mesopotamia o Centro e Sud America, le piramidi in sè e per sè, NON sono templi, NON sono osservatori e men che meno NON sono segnali guida visibili dallo spazio, per civiltà aliene.

Anche se la cosa è poco nota, NON sono nemmeno allineate come le stelle della cintura di Orione.

Coloro che sostenessero che le Piramidi non sono tombe solo perchè al loro interno non sono stati rinvenute mummie, farebbero (o ripeterebbero senza prima averla verificata) una affermazione molto parziale, non approfondita e, consentitemi, tutt'altro che colta.

Nella quasi totalità delle tombe faraoniche egizie, infatti, non abbiamo trovato mummie.

Pensa che, oltre a frammenti di sarcofago in granito rosa e dei sandali, nella sontuosa tomba di Nefertari, nel 1904, il nostro Ernesto Schiaparelli trovò solo questo:



Purtroppo i saccheggi, nel corso dei millenni, si sono ripetuti generazioni dopo generazioni.

E Nefertari visse oltre 1000 anni dopo le Grandi Piramidi: 1000 anni in cui i saccheggiatori hanno avuto milioni di occasioni in più per accedere in tombe tanto vistose e tante ricche tombe in meno in alternativa da aggredire… 1000 anni in più per disfarsi, una volta violata la mummificazione e la protezione delle fasciature… 1000 anni in meno di evoluzione delle tecniche di mummificazione… 1000 anni sono tanti.

La mummia era normalmente ricoperta di oggetti preziosi e dunque tra le prime cose che depredavano, i saccheggiatori, molto colti ed informati, (loro sì), erano proprio le mummie.

Usavano spaccare i sarcofagi in pietra, devastare i resti del sovrano o del diverso dignitario depredato e fare man bassa.

Successive visite, a più riprese, finivano per spazzolare tutto.

In molte tombe, già nel 1800, si rinvenivano pochi resti umani, poche ossa, per lo più disperse. Va anche detto che ci fu un periodo in cui la "mummia" era un prodotto molto ricercato non solo da archeologi e collezionisti, ma anche da trafficanti di spezie, poichè in alcuni luoghi del mondo, la mummia sbriciolata era considerata un farmaco, panacea di tutti i mali… Dunque anche le ossa avevano un valore economico.

La tomba di Tutankhamon, la più ricca e forse la più intatta mai rinvenuta, poichè sommersa da detriti e poi dimenticata, fu depredata "solo" due volte.

Le tombe erano di una ricchezza tale che era difficile cedere alla tentazione, per gli stessi guardiani, sacerdoti, operai, di tornare sui propri passi, corrompere i sorveglianti e depredare.

I saccheggi erano tanto frequenti che, di tanto in tanto, mani pietose di sacerdoti e di dignitari recuperavano le mummie e le nascondevano. Esemplare fu il caso della mummia di Ramses II. Dopo un primo saccheggio della tomba iniziale, la King Valley 7, fu traslato nella tomba del padre, Seti I, più facilmente sorvegliabile. Dopo il saccheggio anche di questa tomba fu trasferito di nuovo, nella tomba di Ahmose-Inhapi, ma nel sarcofago riciclato del nonno. Fu eseguita una nuova bendatura del corpo, che era stato disfatto…

Dopo 72 ore, di nascosto, di notte, a rischio di essere assaliti dai predoni, fu trasferito di nuovo, nelle tomba di un alto sacerdote: Pinedjem II. Il tutto avvenne nel 1060 a.C. Come sappiamo tutto questo? C'è scritto, sul petto del re. Ma se fosse andata perduta la sua mummia, come è andata perduta quelle di Cheope, nessuno avrebbe ricostruito questa storia.

In un momento più tardo, ma imprecisato, il Figlio del Sole, Toro Possente, Amato da Maat, Ricco di Anni, Grande di Vittorie, Figlio di Ra, amato da Amon, Protettore d'Egitto, Dominatore dei Paesi Stranieri, che era stato per oltre novanta anni dio in terra e l'uomo più potente di tutti i tempi, fu di nuovo trasferito, di nascosto, insieme ad altre 44 mummie di faraoni ed altissimi dignitari, nel famoso nascondiglio di Deir el-Bahari, dove fu rinvenuto 28 secoli dopo…

La sua tomba e quella di tutti gli altri 44 sovrani e dignitari sono rimaste VUOTE.

Ma nessuno ha immaginato che DUNQUE le loro NON ERANO TOMBE e che ciò fosse dovuto a qualche mistero legato agli alieni.

Le Piramidi, per la loro visibilità, hanno attirato migliaia di ladri. Erano più visibili e di 1500 anni più antiche di quella, nascosta, di Ramses… Potevano rimanere inviolate e piene di tesori e resti dei re?

TUTTE le piramidi maggiori sono state saccheggiate già in età antica, visitate centinaia di volte, sono state addirittura smontate, per riutilizzare il materiale: già alcuni edifici eretti da Ramses II contengono materiale estratto dalle piramidi più antiche!

Come si deve ragionare, per sostenere "niente mummia = non sono tombe"? Quanti "salti logici" si devono fare? Quante realtà, pacificamente dimostrate e note, devono essere ignorate, per fare filare il discorso? Quante forzature dobbiamo digerire? Sarebbe scienza, questa? La scienza, perdonatemi, è un'altra cosa.

Quanto meno richiede che una ipotesi tenga almeno un po', alla verifica.

Si può liberamente credere e sostenere quel che si vuole, ma… siamo sicuri che, tra le mille e mille altre ipotesi possibili, dobbiamo scegliere la più assurda e fantasiosa e farla nostra?

Qualcuno ha ipotizzato che, FORSE, la sepoltura vera e propria sia avvenuta in locali diversi, sotterranei, magari nella stessa area sacra costituita dal complesso funerario, per nascondere la mummia dei re dai saccheggiatori e che FORSE nel sacello ufficiale, nella camera sepolcrale ufficiale no c'èe mai stata alcuna mummia, ma sono IPOTESI.

Edificate 2560 anni prima della nascita di Cristo… al loro interno si rinviene un sarcofago, spaccato e svuotato. In almeno alcune, nella camera sepolcrale di sarcofagi ne sono stati trovati anche più di uno, forse per accogliere la consorte favorita del faraone.

Come si possa dire che nei sarcofagi non ci sia mai stata una mummia?

Peraltro, ad essere precisi, una piramide minore fu usata come nascondiglio di mummie, ma questa è altra storia.


domenica 26 settembre 2021

Il più ridicolo impero nella storia del Mondo


In questo caso penso l'Impero mongolo.


È uno dei più grandi imperi, se non il più grande che il mondo abbia mai conosciuto.
Allora, perché penso che sia ridicolo?
Facciamo un piccolo paragone:
  • Questo è ciò che l'Impero Romano ha fatto e lasciato ai posteri (tra le altre cose):

  • Questo è ciò che l'Impero Greco-Macedone ha fatto e lasciato ai posteri (tra le altre cose):

  • Questo è ciò che l'Impero egizio ha fatto e lasciato ai posteri (tra le altre cose):


  • Questo è ciò che l'impero persiano (iraniano) ha fatto e lasciato ai posteri (tra le altre cose):


  • Questo è ciò che l'Impero Maya ha fatto e lasciato ai posteri (tra le altre cose):


Ora, l'idea che ti verrà in mente, sarà:
  • Cosa ha fatto l'impero mongolo con così tanto potere e cosa ha lasciato ai posteri?
Questo.....


L'impero mongolo non era veramente un impero, ma un grande gruppo di abili guerrieri che andavano di luogo in luogo e rubavano le risorse con il saccheggio. Esattamente come uno sciame di cavallette.
Come puoi educare il tuo popolo, creare istituzioni e infine costruire grandi cose quando sei continuamente in fuga e tutto quello che fai è uccidere la gente e demolire le cose?