Secondo la storia che tutti conoscono,
Cesare attraversò il Rubicone durante la sua "invasione
dell'Italia" partendo dalla Gallia.
Ma questo è un po' fuorviante in
realtà, perchè fa credere alla gente che quando Cesare ha
attraversato il Rubicone, stesse rientrando in Italia dalla Francia.
Tuttavia, basta guardare una qualsiasi mappa storica per vedere che
il Rubicone è a più di 300 km dal moderno confine Francia-Italia.
La Francia moderna, inoltre, non è
correlata con la classificazione romana della Gallia, che si
estendeva molto più a sud, fino all'Italia settentrionale.
Di fatti, nel III e IV secolo a.C.,
l'Italia settentrionale era abitata da tribù galliche, che
riuscirono a tendere un'imboscata e a saccheggiare Roma nel 390 a.C.
Nel corso del tempo, i romani conquistarono questa parte della Gallia
meridionale, (cioè l'Italia settentrionale), e la trasformarono in
una provincia romana (la Gallia Cisalpina). Molti dei Galli che
vivevano lì furono espulsi o ridotti in schiavitù. I romani
pensavano ancora all'Italia settentrionale come parte della Gallia,
anche al tempo di Cesare, sebbene in seguito sarebbe stata vista come
una parte completa dell'Italia.
La mappa qui sotto ci aiuta a capire
meglio!

Come vedi, la parte settentrionale
dell'Italia, oggi chiamata "pianura padana", si trova a
nord del Rubicone ed era etichettata come "Gallia", sebbene
sia più corretto chiamarla la "Provincia della Gallia
Cisalpina".
Il Rubicone è delineato in blu nella
mappa qui sopra, e puoi vedere che finisce (o meglio inizia), nelle
montagne dell'Appennino (che sono quelle zone di terreno giallognolo
e accidentato sul lato sinistro del Rubicone).
In epoca romana il Rubicone segnava il
confine tra l'Italia e la Gallia Cisalpina, due provincie
amministrate separatamente.
Il modo più veloce per arrivare a Roma
dalla Gallia Cisalpina (Nord Italia) con un esercito di migliaia di
persone, non era seguendo direttamente la costa occidentale
dell'Italia, oltre l'odierna Genova, Pisa e Firenze e dritto
attraverso gli Appennini. No, sarebbe stato più veloce aggirare gli
Appennini: avrebbe reso il percorso più lungo, ma avrebbe fatto
impiegare all'esercito meno tempo perché non ci sarebbe stato
bisogno di attraversare una catena montuosa. Piuttosto si sarebbe
utilizzata la viabilità romana, progettata appositamente per lo
spostamento degli eserciti.
Dunque ora veniamo a Cesare.
A Cesare fu permesso di transitare
nella provincia della Gallia Cisalpina con le sue legioni;
lì avrebbe potuto schierare i suoi uomini ma una volta attraversato
il Rubicone, sarebbe entrato nella patria romana, e ciò
avrebbe voluto dire guerra.
Il Senato ordinò a Cesare di
sciogliere immediatamente le sue legioni, poiché il suo
governatorato era finito e sarebbe dovuto ritornare a Roma senza il
suo esercito.
Ma Cesare non avrebbe rinunciato così
facilmente al potere e al controllo dei suoi soldati, così decise di
andare a Roma... con una sola Legione (la 13a).
Dapprima percorse la Via Amelia, da
Placentia (nella Gallia Cisalpina) ad Ariminum, dove attraversò il
Rubicone, poi percorse la Via Flaminia, dritto verso Roma. Nessuna
strada romana attraversava l'Appennino Centrale. Puoi vederlo sulla
mappa qui sotto?

Ricorda, la velocità fu la migliore
alleata di Cesare. Non poteva permettersi di arrivare in ritardo a
Roma, questo avrebbe dato a Pompeo il tempo di radunare un esercito e
difendere la capitale. Avanzando rapidamente, Cesare impedì a Pompeo
di organizzarsi, quindi costrinse i Pompeiani a fuggire da Roma e
cedere la città a Cesare.
Quindi, dal punto di vista dei romani,
Cesare stava effettivamente attraversando il confine italiano (il
Rubicone) partendo dalla Gallia. Se il fatto accadesse oggi, sarebbe
come se invadesse l'Italia centrale (patria romana) partendo
dall'Italia settentrionale.
Inoltre per raggiungere Roma dal Nord
Italia, senza dover attraversare il difficile terreno degli Appennini
(e sempre utilizzando la viabilità romana) sarebbe stato necessario
seguire la costa orientale dell'Italia.
Ecco perché Cesare dovette
attraversare il fiume Rubicone quando arrivò dalla "Gallia"
romana.

Alea iacta est! – "Il
dado è tratto!". Cesare attraversa il Rubicone. 10 gennaio 49
a.C.