martedì 2 novembre 2021

Come erano trattate le donne nell'antica Mesopotamia?

Il ruolo delle donne mesopotamiche nella loro società era principalmente quello di moglie, madre e serva, come nella maggior parte delle culture nel corso del tempo.



Le ragazze non frequentavano le scuole gestite dai sacerdoti a meno che non appartenessero a famiglie nobili. La maggior parte di loro stava a casa ad imparare le faccende domestiche da svolgere dopo il matrimonio.


Donne sacerdotesse

Poiché la religione politeista praticata dai Mesopotamici includeva sia divinità maschili che femminili, anche le donne potevano diventare sacerdotesse, e alcune di esse potevano acquisire effettivamente un certo prestigio. Le donne potevano anche essere vendute al tempio dalla propria famiglia (le famiglie si sentivano onorate di avere una figlia sacerdotessa).


Prostituzione

Alcune famiglie vendevano le loro figlie come schiave destinate alla prostituzione. Tuttavia la prostituzione non era considerata vile all'epoca. Nei templi, infatti, coesisteva una sorta di prostituzione sacra che si distingueva da quella mondana.


Matrimoni organizzati

Quando una ragazza raggiungeva la pubertà, suo padre le organizzava un matrimonio. I matrimoni erano contratti legali tra due famiglie e ogni famiglia aveva degli obblighi da adempiere. Il padre di una sposa pagava una dote alla giovane coppia. La famiglia dello sposo pagava il prezzo della sposa.



Commercio

Alcune donne erano anche impegnate nel commercio, in particolare nella tessitura e nella vendita di tessuti, nella produzione di cibo, birra e vino, nella produzione di profumeria e incenso, nell'ostetrica e nella prostituzione. La tessitura e la vendita di stoffe portarono grande ricchezza in Mesopotamia e migliaia di donne tessevano e vendevano abiti destinati ai templi.


I diritti delle donne

A Sumer, la prima cultura avanzata mesopotamica, le donne mesopotamiche avevano più diritti che nelle successive culture accadica, babilonese e assira. Potevano possedere proprietà, gestire affari con i loro mariti, diventare sacerdotesse, scrivani, dottori e agire come giudici e testimoni nei tribunali. Archeologi e storici pensano che man mano che le culture mesopotamiche crebbero in ricchezza e potere, il patriarcato divenne più forte e diede agli uomini più diritti delle donne. I Sumeri davano alle donne più diritti, forse perché le adoravano con lo stesso fervore cui adoravano gli dei.


Divorzio

Il divorzio era facile… per gli uomini. Un marito poteva divorziare dalla moglie se questa non gli procurava dei figli, oppure se sperperava il suo denaro o lo umiliava. Se voleva divorziare bastava che dicesse:

"Non sei mia moglie".

Anche le donne potevano richiedere il divorzio, ma dovevano dimostrare l'abuso o l'adulterio del marito. In caso di divorzio, il denaro versato a ciascuna famiglia doveva essere restituito.

Se sorprese a commettere adulterio le donne mesopotamiche potevano essere uccise. Invece, quando gli uomini venivano sorpresi a commettere adulterio, potevano essere puniti finanziariamente, ma non uccisi. Mentre ci si aspettava che le donne rimassero fedeli (e monogame), ai mariti erano consentite le visite alle prostitute o la possibilità di avere più concubine.


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