lunedì 26 settembre 2022

Delle curiosità circa la civiltà egizia?

Ecco 10 curiosità che forse non conoscevi sull'antico Egitto



  1. La maggior parte delle piramidi dell’antico Egitto furono costruite come tombe per i faraoni e le loro famiglie. Ad oggi se ne contano più di 30. Ed proposito di piramidi, la più grande piramide egizia mai costruita è quella di Khufu a Giza.

  2. Per gli egiziani, l’aldilà era importantissimo. Il popolo credeva che preservando il corpo di una persona morta, così si spiega la mummificazione, la propria anima sarebbe sopravvissuta per sempre dopo la morte.

  3. Gli egizi adoravano i giochi da tavolo. Dopo una lunga giornata di lavoro, amavano rilassarsi alla sera giocando insieme a divertenti giochi da tavolo. Tra questi, i più famosi sono “Mehen” e “Dogs and Jackals”. Il più popolare, però, è sicuramente “Senet”. Diffuso nel 3500 AC, vi si giocava su una scacchiera dipinta con 30 quadrati

  4. Le donne egiziane avevano un’ampia gamma di diritti e libertà. Godevano di una grande indipendenza, potevano comprare e vendere proprietà, fare testamenti e persino stipulare contratti legali. Inoltre, avevano il diritto di divorziare e risposarsi (cosa non concessa alle donne greche, ritenute “proprietà” dei loro mariti).

  5. Sia gli uomini che le donne egiziane si truccavano. Si dedicavano a tale attività sia per proteggersi dal sole che per sfruttare i magici poteri curativi che ritenevano che il trucco avesse.

  6. Gli antichi egizi consideravano i gatti un animale sacro. Si pensa che la maggior parte delle famiglie ne avesse uno come animale domestico: pensavanqo che avrebbe portato loro fortuna.

  7. Ed a questo proposito, gli egiziani tenevano molti animali in casa. Se erano particolarmente affezionati ai gatti, come abbiamo visto, non disdegnavano falchi, cani, leoni e babbuini. Molti di questi animali occupavano un posto speciale nella casa egiziana e spesso venivano mummificati insieme ai loro padroni.

  8. Le bende con le quali si avvolgevano le mummie egiziane potevano arrivare a misurare addirittura 1,6 km.

  9. L’alfabeto egiziano conteneva più di 700 geroglifici.

  10. Gli antichi egizi credevano in più di 2.000 divinità. Avevano dei praticamente per ogni ambito della vita, dai pericoli alle faccende.




domenica 25 settembre 2022

Un fatto inquietante che riguarda Nerone

Intorno all'anno 67, l'imperatore Nerone (pazzo) sposò un ragazzo di nome Sporus, ordinò di castrarlo, iniziò a trattarlo come se fosse una donna e iniziò a chiamare il povero ragazzo Sabina, il nome della sua ex moglie - che Nerone uccise durante un attacco di rabbia.




sabato 24 settembre 2022

Come era il mondo quando le droghe pesanti erano lecite

Ma che bei fiorellini. Prendi la medicina…

Paga l'obolo per una preveggenza da sballo…

Gli studi archeologici ed etnobotanici hanno rivelato che il prelato dell’antico Egitto utilizzava i seguenti vegetali psicoattivi per effettuare “viaggi nell’al di là”: ninfea, mandragora e, forse, una specie di datura (Emboden, 1995). Altre droghe psicoattive erano costituite da cannabis, giusquiamo, birra di dattero, di orzo e di melagrana, vino di palma e d’uva, semi di ruta siriaca e una specie di lattuga.

La ninfea egiziana è dotata di proprietà narcotiche, la mandragora è caratterizzata da proprietà allucinogene. La mandragora era associata alle divinità Ra e Hator (Heinrich, 1918). Il lattice essiccato della lattuga selvatica, noto nella cultura classica e medievale come lattucario, era una droga psicoattiva. A basse dosi fu impiegata in Europa come droga simil-oppiacea, mentre a dosaggi maggiori fu impiegata nell’antico Egitto come stimolante e associata al culto del dio Min (Samorini 2003-4, 2006).

Dea Papaverina, Creta. Circa 3300 anni fa.

Merrilles (1962, p. 290) pensò inizialmente che l’oppio venisse disciolto in acqua o nel vino; ma in un secondo tempo (Merrillees, 1968a, p. 157) si ravvedette, comprendendo che in questi solventi il prodotto non si sarebbe potuto conservare, e pensò quindi a uno sciroppo di miele, rifacendosi a un passo dell’Eneide di Virgilio (IV, 486), in cui in una pozione magica il papavero viene mescolato con il miele. Collard (2011, pp. 134-5) ha suggerito che l’oppio potesse essere disciolto nel succo o nel vino di melagrana, basandosi sulla considerazione che di frequente appare una combinazione dei motivi dei frutti di melograno e di papavero da oppio nei vasetti ciprioti e di altre culture dell’Età del Bronzo del Levante mediterraneo (si veda Samorini, 2016).

Il medesimo autore individua un’ulteriore possibilità nell’olio di oliva, quale liquido solvente dell’oppio.


venerdì 23 settembre 2022

Chi dimostrò innegabilmente la propria fedeltà al marito?

Sebbene nella cultura romana la politica fosse un affare da uomini, l’indomita Porzia non era disposta a rimanere in disparte.



Colta, intelligente e coraggiosa, aveva sposato Bruto per essere parte attiva della società romana e non lo nascose. Quando capì che il consorte le nascondeva qualcosa, ovvero l’assassinio di Cesare, pretese che lui le dicesse cosa la turbava.

Di fronte al silenzio di Bruto, prese un pugnale e si fece un taglio profondo sulla coscia senza mostrare il minimo dolore.

Il marito, sconvolto, le chiese di fermarsi, ma lei voleva dimostrargli che anche sotto tortura sarebbe stata capace di non dire nulla.

Porzia gli disse:

O Bruto, io fui portata nella tua casa non come concubina, per dividere con te solo il letto e la mensa, bensì per essere partecipe sia delle gioie che delle pene”.

L’uomo non poté fare altro che raccontarle il suo piano.

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giovedì 22 settembre 2022

Qual è stata la marcia più efficiente della storia romana?

Nel 207 a.C. Asdrubale stava per congiungersi al fratello Annibale. Sarebbe stata la fine di Roma.



Perciò il console Claudio Nerone, che si trovava a fronteggiare il generale cartaginese a Canosa, decise di prendere con sé gli uomini migliori.

Il suo scopo era unirsi all’esercito del collega Livio Salinatore, a Senigallia, circa 450 km di distanza.

Mantenendo il segreto più assoluto, fece marciare i suoi soldati senza bagagli, ordinando alle popolazioni di rifornire l’esercito, in modo da poter viaggiare anche di notte.

I legionari coprirono le 300 miglia in sette giorni, percorrendo oltre 62 km al giorno: una media mai più eguagliata.




mercoledì 21 settembre 2022

Quale schiavo ottenne la libertà in maniera molto particolare?

Nel I secolo a.C. Marco Tullio Cicerone, in vista dei suoi discorsi, si esercitava assiduamente per non lasciare nulla al caso.



Ogni tanto, tuttavia, a causa degli incessanti impegni che affliggevano la sua vita, non riusciva ad avere il tempo per essere pienamente pronto.

In una di queste occasioni fu salvato dal rinvio all’ultimo minuto di un processo.

Infatti, dato che metteva tanta cura nella preparazione dei discorsi e poteva capitare che si dimenticasse le scadenze.

Una volta il suo servo di nome Eros gli annunciò che una causa fissata per quel giorno era stata rimandata all’indomani, e così gli donò la libertà.


martedì 20 settembre 2022

Cosa facevano alle persone in coma nell'antichità? Le seppellivano vive o qualcosa di simile ?

Le persone dell'antichità erano ben consapevoli di cosa fosse il coma. Infatti, la parola greca κῶμα (kôma), che significa "un sonno profondo e indistruttibile", è usata negli scritti del Corpus Ippocratico, una raccolta di vari scritti medici greci, i primi dei quali risalgono al V secolo a.C. circa. Nell'antichità, quindi, si sapeva perfettamente che le persone in coma non erano morte e non le si seppelliva vive.

Il problema è che la maggior parte delle persone che nell'antichità entravano in coma probabilmente non vi sopravvivevano a lungo, poiché la maggior parte delle persone che entrano in uno stato di coma perdono il riflesso della deglutizione, il che significa che, anche se avessero avuto persone che si prendevano cura di loro, che le nutrivano e davano loro acqua da bere, probabilmente non avrebbero avuto la capacità di deglutire.

La disidratazione impiega dai tre ai sette giorni per uccidere una persona, il che significa che se una persona entrasse in coma, non fosse in grado di deglutire e non si svegliasse entro sette giorni al massimo, morirebbe per disidratazione. Oggi le persone in coma possono sopravvivere solo grazie a tubi di alimentazione e flebo.