Nel I secolo a.C. Marco Tullio Cicerone, in vista dei suoi discorsi, si esercitava assiduamente per non lasciare nulla al caso.
Ogni tanto, tuttavia, a causa degli incessanti impegni che affliggevano la sua vita, non riusciva ad avere il tempo per essere pienamente pronto.
In una di queste occasioni fu salvato dal rinvio all’ultimo minuto di un processo.
Infatti, dato che metteva tanta cura nella preparazione dei discorsi e poteva capitare che si dimenticasse le scadenze.
Una volta il suo servo di nome Eros gli annunciò che una causa fissata per quel giorno era stata rimandata all’indomani, e così gli donò la libertà.
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