Pompei è una città con una origine
antichissima: nacque
come insediamento osco,
fu in
seguito abitata dai sanniti e poi, a partire dal primo secolo
a.C., conquistata dai romani.
Quando venne colpita da questa
catastrofe naturale, Pompei era infatti una città piuttosto fiorente
e prospera.

Aveva circa ventimila abitanti, le sue
vie erano animate da botteghe di artigiani e commercianti e diversi
suoi cittadini vivevano in ville lussuose, riccamente arredate e
affrescate. Pompei e le terre circostanti erano inoltre un ambito
luogo di villeggiatura.
Nelle campagne limitrofe, l’agricoltura
era inoltre particolarmente redditizia: la qualità dei terreni e del
clima rendeva infatti raccolti abbondanti. Proprio per la fertilità
dei terreni, l’area era densamente abitata e gli insediamenti
urbani alle pendici del vulcano erano piuttosto numerosi.
All’epoca dell’eruzione la città,
come ogni centro romano, era costruita con una pianta strutturata a
partire da un decumano e un cardo, le due vie principali che
incrociandosi formavano quattro angoli retti.
Attorno al foro principale, il cuore
della città, sorgevano gli edifici all’interno dei quali si
svolgevano le principali attività dei suoi cittadini: uffici, il
tribunale, i templi, le terme, il mercato, i magazzini, i teatri e le
palestre, le botteghe.
Pompei era quindi era pienamente
vissuta dai suoi abitanti, lo si può constatare dalle incisioni e
dalle scritte che i cittadini lasciavano sui muri,
dal traffico intenso
che animava le vie.