martedì 26 ottobre 2021

Quali cose non sono cambiate dai tempi antichi fino ad oggi?


Qui vedi una antica tavoletta di scrittura egizia per studenti.

Ha quasi 4000 anni.

Le tavole gessate si usavano per scrivere appunti o esercizi scolastici.

Come le lavagne di ardesia di una volta, potevano essere usate ancora e ancora, quello che uno aveva scritto si ripuliva per lasciare una "lavagna pulita" per altri testi.

Questa tavoletta porta ancora tracce di scrittura precedente. Il testo principale è una lettera di esempio scritta dallo studente.

I suoi numerosi errori di ortografia sono stati corretti dall'insegnante con inchiostro rosso.

Possibile che dopo 4000 ani si fa ancora cosi?


Chi erano le bustuarie?

Nella Roma antica la prostituzione era un’attività fiorente e per nulla scandalosa: si stima che nel I secolo d.C. le donne dedite al mestiere più antico del mondo, regolarmente registrate e soggette al pagamento delle tasse, fossero svariate migliaia. Un numero certamente inferiore alla realtà, vista la sicura presenza di molte altre che esercitavano “liberamente”, per eludere il fisco.

La maggioranza delle prostitute erano schiave o liberte, anche se non mancavano donne libere ridotte in miseria, magari dalla vedovanza, o aristocratiche, chiamate famosae, che esercitavano per voglia di trasgressione o solo per il gusto di destare scandalo

Di solito, chi andava in cerca di sesso a pagamento a basso costo frequentava i numerosi bordelli, oppure poteva andare in cerca delle postribulae, le più povere tra le tante donne costrette a vendersi per denaro.

Tra loro, le ambulatae appartenevano a una delle categorie più infime, donne che esercitavano il mestiere per strada, aspettando i clienti nei pressi dei più costosi bordelli, vicino ai circhi e alle arene dei gladiatori.

Peggio di loro, nella considerazione sociale, c’erano solo le bustuariae, che esercitavano di notte all’interno dei cimiteri. Solitamente il primo approccio con i clienti avveniva durante un funerale, visto che la maggioranza di esse di giorno lavorava come prefica e piangeva per morti sconosciuti.

Secondo il poeta romano Marziale erano i vedovi recenti ad essere attratti dalle bustuariae, per quel loro modo lugubre e lamentoso di gemere durante l’amplesso.


lunedì 25 ottobre 2021

Come facevano i romani a disporre di eserciti così numerosi? Perché queste cifre non furono più raggiunte fino alla metà del XVIII secolo, nonostante l'evoluzione tecnologica e l'aumento della popolazione?

Premetto che l'idea che gli eserciti fossero piccoli durante il periodo Romano è sbagliata, ricordo che già Alessandro Magno guidò un esercito di 150.000 uomini alla conquista dell'India, poi che i Teutoni e i Cimbri, contro Caio Mario, disponevano di centinaia di migliaia di guerrieri, i Galli misero in campo quasi 300.000 guerrieri contro Cesare,per non parlare dell'invasione Unna e della battaglia dei Campi Catalunici con quasi 700.000 guerrieri.

Roma al massimo della sua espansione disponeva solo di 23 legioni, circa 100.000 uomini, nulla rispetto ai predoni Germani, all'esercito Partico, Unno o Cinese.

Come radunavano l'esercito a Roma? Tutto grazie al Campo Marzio, era un luogo di reclutamento. I Giovani bulli appartenenti alla gente vi andavano perché era loro dovere e perché stare nella famiglia romana era dura. Non andarci significava vergogna e disonore , ecco come radunavano fino al 200 dc le milizie, per leva volontaria, e ne scartavano moltissimi.

Poi con l'avvento del Cristianesimo e anche del mercenario, fu preferito assoldare a pagamento solo milizie scelte e già pronte. Come faceva Cartagine per esempio.

Di lì la fine.

Riguardo gli eserciti Medioevali e la loro consistenza possiamo scrivere che erano piuttosto piccoli circa 20.000 uomini, questo per la mancanza di rifornimenti e soprattutto perché fare il soldato era per le famiglie facoltose che ne avevano il diritto, potendosi armare e comprare un'armatura.




domenica 24 ottobre 2021

Perché i romani non hanno sviluppato una cattiva reputazione tra i cristiani a differenza degli ebrei considerando che hanno ucciso Gesù?

Perché quando nacque il Cristianesimo non era altro che una delle tante sette ebraiche.

E l'ebraismo, a sua volta, non era che una goccia nell'Oceano ellenistico-romano.

I primi cristiani, peraltro, erano disprezzati sia dagli ebrei (in quanto eretici) che dai Romani (che li disprezzavano in quanto ebrei).

Pochi anni dopo però il Cristianesimo, dopo aver cercato di penetrare più a fondo nell'Ebraismo, cominciò a guardare ai pagani e a evangelizzarli.

Per rendersi però più accettabile ai loro occhi, le colpe (o presunte tali) dei Romani dovevano essere nascoste il più possibile.
Così anche quando si iniziarono a scrivere i vangeli si cercò il più possibile di evitare di inserirvi dettagli anti-romani: i cristiani dovevano d'altra parte figurare come cittadini modello e la loro fede non doveva figurare pericolosa all'autorità imperiale.

Questo a maggior ragione quando iniziarono le prime persecuzioni anti-cristiane (all'inizio rivolte solo a Roma e nelle sue vicinanze) e, soprattutto, dopo la Distruzione del Tempio nel 70 d.C.



In pratica i cristiani non volevano più identificarsi negli ebrei, cercando così di smarcarsi anche da tutti i pregiudizi che i pagani attribuivano loro.

Per questo la colpa dei Romani nell'esecuzione di Gesù fu sempre messa in secondo piano.

A maggior ragione questo avverrà quando, con Costantino, l'impero romano stesso diventerà sempre più cristiano.
In quella situazione gli unici nemici rimasti erano gli ebrei.

Comunque si può dire che non ne sappiamo ancora abbastanza sulla singolarissima situazione politica della Giudea nel 30 d.C., complici sia la scarsità generale di documentazione che la gestione piuttosto "fluida" della stessa autorità imperiale.

Essendo una regione molto particolare, i Romani le concessero una relativa autonomia nelle faccende interne che però era compito del prefetto imperiale applicare più o meno largamente.

Non si sa, in pratica, se la condanna di Pilato fu semplicemente una conferma pro-forma di quanto stabilito dal Sinedrio, o una condanna politica del tutto indipendente, viste anche le motivazioni (ribellione e sedizione).



In pratica, al di là dei significati teologici della morte di Cristo, non sappiamo ancora oggi di cui ricade l'effettiva condanna.


sabato 23 ottobre 2021

Com'erano le relazioni intime egiziane?

1 Anno di Transazione: Il matrimonio era un evento semplice, non così importante, era senza cerimonia religiosa o civile.



E a seconda della regione e dei costumi della popolazione locale, di solito la donna - anche se a volte l'uomo - si trasferiva semplicemente nella casa del marito, senza fronzoli o tradizioni.

A volte, secondo alcuni storici, si svolgeva quello che forse oggi intendiamo come "processione", qualcosa che si svolgeva nelle strade e con una festa.

Per gli egiziani, il sesso era un elemento fondamentale della vita, insieme al mangiare e al dormire, e quindi non era qualcosa di cui ridere, da evitare o di cui vergognarsi.

Diversa dalla concezione morale di molte religioni di oggi, specialmente le religioni che hanno origine dal cristianesimo.


venerdì 22 ottobre 2021

Che cos’era il “diritto di bacio” nell’antica Roma?


 

Lo "ius osculi", cioè il diritto di bacio, era un'usanza introdotta dal diritto romano secondo cui una donna baciava ogni giorno sulla bocca il marito, il padre e il fratello. Il gesto, solo apparentemente affettuoso, consentiva ai maschi di famiglia di saggiarne l'alito per controllare che non avesse bevuto vino, violando un'antica legge che equiparava il bere alcolici per una donna all'infamia e all'adulterio, ed era perciò punibile con la morte.

La matrona sorpresa a bere vino poteva essere ripudiata o uccisa dal marito, col consenso dei più stretti congiunti. Il divieto valeva per le donne honestae e non per le malfamate probrosae, cioè attrici, ballerine, cameriere di taverna. Il motivo? Le proprietà anticoncezionali attribuite al vino puro e soprattutto il nesso tra ubriachezza e sessualità: "Qualunque donna sia smodatamente avida di vino chiude la porta alla virtù e la apre ai vizi", scriveva Valerio Massimo nel I sec a.C.


giovedì 21 ottobre 2021

Cosa rendeva gli eserciti romani più forti, rispetto a quelli dei loro avversari?

C'erano diversi aspetti che, messi tutti insieme, davano all'esercito Romano quella supremazia che ha permesso loro di dominare per secoli in Europa.


Addestramento ed equipaggiamento. L'esercito romano era formato da soldati professionisti altamente specializzati. Il loro equipaggiamento era standardizzato. Non erano un gruppo di idioti armati in modo casuale che partivano per fare scorribande. Erano professionisti.


Organizzazione. L'esercito era diviso in legioni (5000 uomini). Ogni legione era divisa in gruppi di 500 (coorti), e dì 100 (centurie). Alla fanteria si affiancavano truppe ausiliare di arcieri e cavalieri. I soldati erano in grado di utilizzare svariate tattiche e formazioni in battaglia.


Capacità. I soldati romani erano in grado di costruire strade, ponti, fortificazioni. Oltre a ciò, erano in grado di costruire eccellenti macchine da assedio.


La disciplina. Qualità fondamentale del soldato romano. Entrare nell'esercito non era una passeggiata, il servizio durava 25 anni?


Comando e leadership. Soldati di tale qualità certo non potevano prendere ordini da uno qualunque. I generali dovevano essere speciali, e lo erano per capacità, strategia, visione, leadership e carisma.

Nella foto sotto⬇️, il carisma e la leadership di Giulio Cesare.