Al momento della conquista Romana,
nella penisola iberica vivevano i seguenti popoli:
IBERI:
Questa popolazione autoctona, della penisola, ma che
secondo alcuni era giunta in epoca remota dal Nord Africa. Vivevano
lungo tutta la fascia mediterraneo spagnola, e giungeva sino al sud
della Francia (Linguadoca), dove conviveva con i Liguri e I Galli,
giunti da Nord.

Guerrieri Iber e delle
altre nazioni dell'Hispania pre-romana.
TURDETANI:
Questa popolazione viveva nell'attuale Andalusia centrale ed
orientale, includendo l'area della mitica Tartasso. Anche questo
popolo pare fosse di lingua non indo-europea, e perse parte del suo
territorio, durante l'avanzata dei celti nell'Algarve.
AQUITANI:
Il limite nord dei suoi territori secondo Giulio Cesare era la
Garonna. Oltre la quale vivevano i Galli. Sebbene Cesare faccia
capire che il loro limte meridionale fosse rappresentato dai Pirenei,
nonostante le affinità culturali degli Aquitani, con gli Iberi, come
lo stesso Cesare dichiara, in realtà i loro domini si estendevano
anche a sud dei Pirenei. Probabilmente , in origine, non vivevano a
sud dei Pirenei, ma si espansero in dette aree, , in risposta alla
pressione Gallica sui propri territori settentrionali. Non chiari
sono i loro limiti meridionali. Forse giungevano fino alla Cantabria
a sud-ovest e alla Valle dell'Ebro verso Sudovest. Area nella quale i
loro insediamenti erano mescolati a quelli degli Iberi. I territori
Aquitanici transpierenaici in epoca Romana formarono la provincia di
Novempopulania, in ricordo delle nove maggiori genti aquitaniche
sottomesse dai Romani, nell'area tra la Garonna e i Pirenei. Gli
Aquitani (e i protovasconi, il loro ramo meridionale ), probabilmente
antenati, degli attuali Baschi, sebbene avessero abiti simili a
quelli degli Iberici e ne compartissero parte del lessico, pare che
non avessero la medesima origine, ma che dette affinità si debbono
solo al lungo contatto tra loro e a convergenze ambientali. Per tanto
i Baschi non sarebbero da considerare i gli ultimi discendenti del
popolo degli Iberici, il quale dette il nome alla penisola spagnola,
ma discendenti degli Aquitani.
Alla fine del secondo millennio a.C., raggiungo la Penisola Iberica,
provenendo da est le avanguardie Indoeuropee. che dilagheranno verso
ovest.
Le popolazioni pre-indoeuropee resistono, comunque in buona parte del
paese. Soprattutto nell'est e sud del paese, nonché in alcune aree
montuose del nordovest.
Tra
questi popoli Indo-Europei che troveranno in Spagna i Romani,
probabilmente il più antico sono i Lusitani. Dalle
scarne notizie giunteci sulla loro lingua, si è potuto determinare
che la loro lingua non era Celtica, come quella dei Celtiberi e
Galaici, ma al più protoceltica, sebbene secondo altri rappresentano
una rama degli Italici o dei Liguri celtizzati.

CELTIBERI Il
termine "Celtiberi" compare in Diodoro Siculo , Appiano e
Marziale , secondo i quali indicava un misto di Celti ed Iberici
Anche per Strabone l termine designava una mescolanza tra i due
popoli, ma specificava che i Celti ne costituivano il gruppo
dominante. La storiografia moderna, a parte alcune opinioni isolate
come quella di Johann Kaspar Zeuss , ritiene invece che i Celtiberi
fossero in massima parte di origine celtica, e non il frutto di un
meticciaggio fra le due etnie (pur ammettendo la possibilità di
incroci). Oggi il termine è impiegato per designare, semplicemente,
i Celti stanziati nella Penisola iberica.

Celtiberi.
Il nucleo centrale dell'insediamento celtiberico corrisponde a
un'area dell'odierna Spagna centrale, a cavallo tra le regioni di
Castiglia, Aragona e La Rioja, e compresa tra il medio bacino dell'
Ebro e l'alto corso del Tago. . La penetrazione in quest'area risale
all'VIII-VI sec a-C. , anche se è molto probabile che alcune
infiltrazioni proto-celtiche e di gruppi isolati di Celti fossero
avvenute anche in epoche precedenti, ( cultura dei campi d'urne . È
possibile che, quando si insediarono nella Penisola iberica, i popoli
provenienti dalla culla originaria dei Celti (l'area della Cultura di
Hallstatt ), includessero anche alcuni gruppi minoritari di altri
popoli indoeuropei, che una volta superati i Pirenei, inoltre, si
mescolarono talvolta con le popolazioni autoctone preesistenti .
In un secondo momento, i Celtiberi si espansero verso sud
(nell'attuale Andalusia ) e verso nord-ovest, fino a toccare le coste
atlantiche della penisola (Galizia ). A indicare i confini esatti
della penetrazione celtica nella Penisola iberica sono la
toponomastica (caratteristici sono i prefissi seg- e i suffissi -samo
e, soprattutto, -briga) e la diffusione del corpus delle iscrizioni
in celtiberico all'interno del quale spiccano i Bronzi di Botorrita.

Mappa che mostra il nucleo originario delle popolazioni
dell'Hispania pre-romana.
I principali nuclei urbani dei Celtiberi, strutturati secondo il
tipico schema indoeuropeo della fortezza collinare ", furono
Numanzia, Kalakoricos (l'odierna Calahorra) . La loro economia, come
quella della Spagna fino a epoca recente, era basata sulla pastorizia
transumante, attuata sotto la protezione di un'elite guerriera.
I Celtiberici non hanno un'organizzazione politica unitaria, solo,
momentanee coalizioni quando attaccati dai potenti stranieri (
Cartaginesi prima e Romani poi ). I principali gruppi, che
costituivano i celtiberi erano gli Arevaci,, Bellii Titti, Lusoni, e
Pelendoni. Controversa e' l'attribuzione ai celtiberi propriamente
detti di Vaccaei, Carpentani,, Orcadi e Lobetoni.
Il celtiberico era una lingua celtica continentale, caratterizzato da
alcuni tratti singolarmente arcaici. Nonostante che la loro lingua
fosse totalmente differente da quella delle popolazioni Iberiche
della costa, a cavallo fra il IV ed il III secolo a.C. adottaronoun
tipo di alfabeto sviluppato, attorno al V sec, a.C.. dalle
popolazioni iberiche ( alfabeto Iberico ).
Nel
nordest vivevano i Galaici ,
un popolo celta o celtizzato, con una propria lingua. Altre
popolazioni celtizzate, ma di non chiara classificazione sono
gli Astures ed
i Cantabri del
nord, nonché i Turduti
oppidani della
costa dell'attuale Portogallo centrale.
Molti
storici antichi ipotizzano anche la presenza in epoca antica di
popolazioni Liguri nella
penisola Iberica, ma mancano prove contundenti al riguardo ( vedasi
tra le altre la ricerca di Martin Almgro Basch" Ligures en
Espana ").Al complicare tutto ciò vi è anche capire cosa
s'intende con il termine liguri ( "generici barbari
dell'Occidente, un popolo pre-indoeuropeo, oppure la prima ondata
Indoeuropea direttasi verso Occidente?) .
https://biblioteca.org.ar/libros/140779.pdf
Nessuna
certezza si ha, invece, sull'appartenenza etnica degli abitanti delle
Baleari, detti Balearici,
dagli autori classici.. Per taluni, hanno origini affini ai Balari
della Sardegna, per altri rappresentano un popolo pre-indoeuropeo,
restato tagliato fuori, dai loro affini Aquitani, dall'avanzata degli
Iberi, provenienti da sud e degli e Indoeuropei provenienti da nord,
mentre per altri ancora rappresentano un popolo Ligure (
nell'accezione indo-europea di questi ) ecc. .All'ethnos Ligure si
ascrivono anche, almeno in parte, le popolazioni della vicina isola
di Corsica. Ma ad oggi, mancano certezze in merito alla loro
affiliazione.

Frombolieri delle Baleari.
Nella
costa si avevano anche insediamenti commerciali greci e
soprattutto fenici e
cartaginesi,.

Mappa degli insediamenti greci ( in verde ) e punici ( in rosso ),
nella penisola Iberica.

Mappa delle lingue nella
penisola Iberica, all'epoca della conquista Romana.
Tutte queste lingue scompaiono rapidamente, dopo la conquista Romana,
e l'istallazione in loco di numerosissime famiglie, provenienti dalla
penisola italiana. Particolarmente intensa sarà la colonizzazione
delle aree del Levante spagnolo e dell'Andalusia ( provincia Romana
della Betica ).Non per nulla, una recente indagine genetica ha
portato a affermare che vi è maggiore affinità genetica tra
andalusi e italiani del centro ( l'area da cui veniva anche la
famiglia del maggior imperatore Romano, d'origine "spagnola",
Marco Ulpio Trajano,) , che tra gli andalusi e gli spagnoli del nord
del paese. Aree di minor insediamento di famiglie italiche, tanto è
che in dette aree è sopravvissuta l'unica lingua pre-romana
dell'Occidente. Il basco, derivato dall'Aquitano ( o dalla famiglia
proto-vascona come dicono i linguisti ).

Mappa delle colonie Romane nella penisola iberica.