Nel 224 i Romani vengono a sapere che Artabano IV sovrano della Partia è stato ucciso e che il suo posto è stato preso dallo sconosciuto Ardashir della casa di Sasan.
I Parti.
Come è stato possibile in così poco tempo che un impero che per secoli ( dal 53 aC. ) aveva dato filo da torcere, nello scacchiere mediorientale, ai Romani fosse dissolto in un lasso di tempo così breve?
Il c.d. impero partico, contrariamente al coevo impero romano, era uno stato feudale, con un’organizzazione centrale, ridotta ai minimi termini. Il sovrano partico aveva a sua disposizione solo un piccolo esercito, che costituiva la sua guardia pretoriana, nonche disponeva delle truppe localizzate nelle fortificazioni che presidiavano le frontiere. Mancava sia una vera amministrazione locale, alle dipendenze dirette del sovrano, sia un esercito permanente. L’amministrazione locale era affidata ai grandi aristocratici del regno, quando non addirittura ai sotto-re locali, dotati di piena autonomia interna, In caso di guerra, il sovrano doveva ricorrere alle milizie delle grandi casate nobiliari ( le sette grandi casate dei Parti ) e dei sotto-re locali, che a onor del vero, rapidamente, fornivano le truppe richieste al sovrano. Questo sistema, però, funzionava perfettamente, finche i suoi sottoposti temessero, o quanto meno rispettassero l’autorità del monarca partico, il cui prestigio all’epoca era in forte declino.
La Parthia e i suoi sotto-regno vassalli.
I sudditi erano stufi delle guerre con i Romani. Oltre due secoli, senza nessun risultato tangibile, e nell’ultimo secolo ben 3 volte la capitale dell’impero era stata conquistata e saccheggiata dai Romani ( Trajano, Avidio Cassio e Settimo Severo ) .L’ultima volta proprio, pochi anni prima, nel 197 a opera di Settimo Severo, che si era addirittura portato via in catene, la popolazione della città, per venderla come schiavi. La dinastia arsacide, per tanto stava perdendo il proprio prestigio, non essendo più vista come forte e capace di garantire la sicurezza e prestigio dell’Ira. Per tanto i signori locali si rendono sempre piu indipendenti e si hanno pure sollevazioni interne , e addirittura una guerra civile tra lo scià designato Vologasi VI e il fratello Artabano per la successione al trono. Lotta fraticida che si era conclusa con la vittoria dell’usurpatore Artabano IV.Mentre il legittimo sovrano, sconfitto, ma non ucciso, si era ritirato con le sue forze in Mesopotamia, facendo di Seleucia il suo quartier generale. Approfittando di questa lotta fratricida, pure i Romani avevano di nuovo attaccato l’impero Partico, sebbene l’assassinio dell’imperatore Caracalla, pone fine all’avanzata Romana in territorio Partico.
Approfittando di questa situazione di caos ed anarchia, Pabag nel 205-206 si ribellò e rovesciò Gochihr, sovrano del regno vassalo ( dei Parti ) di Persis , prendendo la città di Istakhr.
La Persis, antico, cuore dell’impero Achmenide, ma allora costituente un regno marginale dell’impero Partico. Inizialmente i Parti, presi dalla loro guerra interna e con i Romani, nemmeno fanno caso a questo cambio di potere in un area margianale del loro grande regno. Cosicchè Pabag e i suoi due figli possono dedicarsi alla conquista delle terre confinanti con la Perside, Sarà solo nel 224, terminata la guerra per la successione al trono, che Artabano IV, prende l’iniziativa per schiacciare questo insolente principe provinciale. Ma inaspettatamente è vinto dal piu piccolo, ma meglio equipaggiato e piu motivato ( venendo da una serie di vittorie sotto il loro principe Ardashir, nel frattempo succeduto al padre Pabag ) che riescono a sconfiggere e uccidere Arbatano IV. Subito dopo la vittoria, le 7 grandi case dei Parti, invece di lanciargli contro un esercito e schiacciare Arbatano, decidono di fargli atto di sottomissione, continuarono a detenere il potere in Iran, ora con i Sasanidi come loro nuovi signori.Il primo esercito sasanide (spah) era identico a quello partico. [Infatti, la maggior parte della cavalleria sasanide era composta dagli stessi nobili partici che un tempo avevano servito gli Arsacidi. I ricordi dell'impero arsacide non svanirono mai del tutto, con che vi furono tentativi di ristabilire l’impero partico fin nel tardo VI secolo, ad opera dei nobili partici Bahram Chobin e Vistahm,
. Per alcuni anni, continuerà a governare la Mesopotamia Vologasi, ma attorno al 228, i Sassanidi conquistano anche il suo regno.Poco dopo anche i vari dinasti arsacidi locali vengono deposti da Ardashir , resisterà solo l’Armenia dove governa il figlio di Arbatano IV, l’ultimo regnante Arsacide, ma li sono sconfitti. Cosi la casa Arsacide continuerà a governare, con l’aiuto di Roma, e della religione cristiana, fatta di lì a poco, religione ufficiale, quella terra montuosa, da cui più volte verranno respinti, gli esercidi sassanidi.
Le principali famiglie nobili partiche (note come le Sette Grandi Case dell'Iran) continuarono a detenere il potere in Iran, ora con i Sasanidi come loro nuovi signori.[13][7] Il primo esercito sasanide (spah) era identico a quello partico. [Infatti, la maggior parte della cavalleria sasanide era composta dagli stessi nobili partici che un tempo avevano servito gli Arsacidi. I ricordi dell'impero arsacide non svanirono mai del tutto, con i tentativi di ripristinare l'impero nel tardo VI secolo fatti dai dinasti partici Bahram Chobin e Vistahm, che alla fine si rivelarono infruttuosi.
I sasanidi non solo assumeranno l'eredità della Partia come nemesi persiana di Roma, ma, come ci informa Erodiano tenteranno anche di ripristinare i confini dell'Impero achemenide conquistando brevemente il Levante, l'Anatolia e l'Egitto dall'Impero romano d'Oriente durante il regno di Khosrau II (590-628 d.C.).[ Tuttavia, perderanno questi territori a favore di Eraclio, l'ultimo imperatore romano prima delle conquiste arabe. Tuttavia, per un periodo di più di 400 anni, succedettero al regno partico come principale rivale di Roma. Loro, in quanto originari della Perside, sentono molto più dei semibarbari, Parti ( originari della tribù dei Parni, una tribù ai confini tra Iran e mondo nomadico) il loro conmpito di restauraratori dell'antica gloria Persina, tanto è che si dichiarano discendenti di Dara II, l'ultimo re della leggendaria dinastia kayaniano , le cui origini mitiche risalirebbero alla lontana epoca Achmenide. Ciò li portò a una serie interminabili di guerre con l'impero Romano, con sorti alterne, e che causeranno il definitivo tracollo dello stato sassanide, a seguito delle sconfitte subite a opera dell'imperatore romano d'oriente Eraclio, di cui seppero approfittare gli arabi.
Nessun commento:
Posta un commento