Prima di rispondere bisogna specificare se stiamo trattando di ingegneria civile o militare.
OPERE CIVILI - La loro realizzazione, differiva di poco dai metodi attuali, Il committente, che poteva essere lo Stato, per esempio un acquedotto, o un privato cittadino (facoltoso) per una villa, si rivolgevano ad un architetto/ingegnere che curava il progetto e la realizzazione, facendo da tramite con vere e proprie ditte edili in possesso di operai e artigiani specializzati, la manovalanza a basso costo era fornita da salariati e/o da schiavi. - Le opere potevano essere commissionate direttamente, o tramite gare d'appalto, il subappalto era una pratica comune. Per quanto costruire fosse, burocraticamente parlando, più facile che ai nostri giorni, esistevano anche un "Catasto" e un "Regolamento edilizio".
INSULA - grandi caseggiati costruiti in laterizio e calcestruzzo, a differenza di quelli attuali gli appartamenti più pregiati erano quelli dei primi piani.
OPERE MILITARI - La legione, non era solo una "macchina da guerra", ma un insieme di uomini, capace di "Erigere oltre che Distruggere".
Possiamo dividere le opere militari in due categorie, a seconda se esse erano temporanee o permanenti.
OPERE TEMPORANEE
CASTRUM - Campo di pernottamento, era il più comune delle opere temporanee in genere serviva per una sola notte e veniva allestito dopo la marcia di trasferimento. Ogni legionario, che trasportava, oltre alle armi e agli utensili di dotazione, anche elementi dell'accampamento, conosceva perfettamente la loro collocazione e quale era il suo compito specifico nell'allestimento del Castrum. La continua pratica permetteva tempi di realizzazione brevissimi.
FORTEZZA ROMANA I - II sec. d.C, (ricostruzione) - Opera difensiva semi-permanente la cui durata dipendeva dalle necessità operative. per quanto complessa, si poteva erigere in pochi giorni.
Opere d'assedio/difesa - Gli ingegneri militari romani erano molto pratici e in genere reperivano sul posto i materiali più adatti per queste costruzioni, ma se potevano evitavano opere in muratura e si avvalevano il più possibile di terrapieni, fossati e palizzate. Si trattava di realizzazioni efficienti, ma al contempo economiche e di facile realizzazione.
Cinta difensiva in legno con terrapieno e fossato - Il tempo di realizzazione poteva variare a seconda delle complessità e della lunghezza, da qualche giorno ad un paio di mesi. Il terreno antistante veniva disseminato di vere e proprie "Trappole antiuomo"
OPERE PERMANENTI
LE STRADE - Avevano una grande rilevanza strategica, esse permettendo un rapido e agevole spostamento sia delle truppe che delle merci. Tracciarle e costruirle era uno dei compiti più importanti delle legioni, ognuna delle quali aveva fra i suoi Tribuni ingegneri e agrimensori capaci dei progetti più arditi, le strade romane non sono solo quello che vediamo, ma il loro fondo, varia a seconda del terreno che attraversano, se necessario per procedere per quanto possibile in linea retta, sono sbancate colline, costruiti ponti e gallerie. Tutte le strade portano a Roma, ma nella realtà partivano da Roma e raggiungevano tutti gli angoli dell'impero.
STRADA ROMANA IN COSTRUZIONE, si notino i vari strati, la pavimentazione finale con grosse pietre piatte accostate alla perfezione, era nella realtà, posta solo nei centri urbani e nelle loro adiacenze. Era all'epoca, mal comune, lamentarsi di quanto fossero polverose le strade extraurbane dei romani
Insediamenti permanenti, quando si voleva/doveva restare in un territorio, i Castrum diventavano permanenti e venivano realizzati in muratura e laterizio ma al loro interno rispettavano sempre la disposizione caratteristica del campo temporaneo, molti di questi forti sono stati il "seme" di insediamenti urbani successivi.
CASTRUM PERMANENTE - Porta pretoria, l'ingresso principale, con il suo corpo di guardia. Si tratta di un vera e propria fortezza, i tempi di realizzazione, se pur brevi, dipendevano da quanti soldati vi erano stanziati.
LE TECNICHE DI COSTRUZIONE
Per le loro opere gli Architetti/ingegneri romani utilizzavano tutta una serie di materiali e tecniche lavorative modernissime per l'epoca. Dalle prime realizzazioni in pietra, e marmo, estremamente costose e di non veloce realizzazione, si passò presto all'uso di materiali più leggeri ed economici, come il Tufo, il laterizio e il calcestruzzo, riservando i marmi ed in particolare il travertino al solo rivestimento delle facciate per le realizzazioni più prestigiose, Templi, Anfiteatri, Basiliche.
MURO ROMANO - solitamente si trattava di due pareti equidistanti in pietra o mattoni, lo spazio che le divideva veniva riempito di "Calcestruzzo" una miscela di composta di pietrisco, e/o frammenti di laterizio sabbia, calce e "Pozzolana", (Cenere vulcanica), che una volta asciutta diventava dura come la pietra e resistente nel tempo.
TIPOLOGIE DI MURATURA.
OPUS RETICULATUM - Se ne trovano esempi in tutti i territori dell'Impero.
le pareti erano composte da blocchetti standardizzati e potevano essere assemblati anche da manodopera non particolarmente specializzata.
ARCO - merita un discorso tutto suo i Romani lo copiarono dagli Etruschi ed essendo gente pratica ne fecero un uso veramente estensivo , lo troviamo in quasi tutte le loro realizzazioni, ponti, acquedotti, arene ed edifici in genere.
Ponte Emilio - Conosciuto come Ponte Rotto, fu uno dei primi ponti in muratura dell’antica Roma, probabilmente il più lungo. Per la sua importanza, fu restaurato più volte nei secoli fino al crollo definitivo avvenuto nel1557 a causa di un'alluvione. Oggi una sola arcata superstite si erge ancora nei pressi dall’Isola Tiberina.
ACQUEDOTTO - Ipotesi di realizzazione di un acquedotto
COLOSSEO - L'intera sua struttura fu edificata in circa cinque anni.
N.B. - Per quanto abbia cercato di essere stato esauriente, (Spero almeno di esserlo stato), la realtà è molto più complessa di quanto ho esposto, dato che l'argomento abbraccia un arco temporale di oltre sette secoli. (senza contare i Bizantini)
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