Quando Alessandro Magno mandò degli uomini a negoziare con l'isola di Tiro, gli abitanti li uccisero e gettarono i corpi in mare. Così, Alessandro fece costruire una strada rialzata fino all'isola, e i lavori richiesero 7 mesi. Trucidò 8000 uomini perdendone soltanto 400 e vendette 30000 cittadini come schiavi.
Tiro era un importante insediamento fenicio. Durante le sue campagne contro la Persia, Alessandro Magno voleva conquistare la città per togliere ai persiani il loro ultimo porto. Ma il suo esercito non era in grado di catturare la città con mezzi convenzionali, perché era su un'isola. All'inizio, Alessandro informò gli abitanti di Tiro che, si fossero sottomessi e se gli avessero concesso di fare un sacrificio al tempio di Melqart, che lui identificava con Eracle, avrebbe risparmiato le loro vite. Gli abitanti di Tiro si rifiutarono, opponendo resistenza. Allora Alessandro Magno mandò dei negoziatori, ma i Tirii li uccisero e li annegarono.
Allora, Alessandro fece costruire un terrapieno per arrivare all'isola, una strada rialzata che avrebbe permesso all'esercito di invaderla. Questa costruzione, fatta con le pietre, è visibile ancora oggi. Il progetto aveva l'obiettivo di avvicinarsi alle mura, ma l'acqua sempre più profonda e i continui attacchi dei Tirii resero la cosa impossibile. Vennero allora realizzate due torri, poste all'estremità del terrapieno. Queste torri caricavano dispositivi d'artiglieria: catapulte in alto per aprire una breccia nelle mura, e alcune baliste più in basso per lanciare rocce o per attaccare le navi ai lati.
I Tirii risposero mandando una vecchia nave a cui era stato dato fuoco. Alessandro Magno consumò allora la sua vendetta raccogliendo navi dalle città fenicie che aveva conquistato in precedenza, e il re di Cipro gli mandò 120 ulteriori galee. Con una flotta di 223 galee, invase Tiro e uccise 8000 uomini, perdendone 400. Gli altri cittadini di Tiro vennero venduti come schiavi. Ancora oggi l'isola di Tiro è collegata alla terraferma grazie alla strada costruita da Alessandro.
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