lunedì 12 settembre 2022

I soldati romani ricevevano un addestramento per combattimenti uno contro uno senza armi?


 

Sicuramente si. Come loro armamento individuale, avevano il Pilum ed il gladio. Il Pilum era la lancia che, una volta usata, aveva la sua punta che si piegava rendendola irrimediabilmente irrecuperabile. Potevano solo contare sul loro gladio ed il loro scudo. Va da se che, nelle foghe dei combattimenti potevano anche rimanere disarmati. E' quindi intuibile che, nei corpo a corpo e senza arma alcuna dovevano essere addestrati a difendersi anche a mani nude, non v'è dubbio.


domenica 11 settembre 2022

Dove si tenne il primo sciopero della storia?

Furono gli operai egizi del villaggio di Deir el-Medina, che si occupavano dei lavori negli edifici sacri e nelle tombe di Tebe.



L’episodio è raccontato in un papiro, detto “dello sciopero”, oggi conservato a Torino.

Al tempo del faraone Ramses III, nel XII sec. a.C., la paga tardava ad arrivare e questo era molto grave perché all’epoca si pagava in natura, cioè in cibo.

Il ritardo poteva voler dire non mangiare e gli operai protestavano per questo, e anche per la mancanza di unguento necessari a proteggere la pelle dal sole.

I funzionari non riuscirono a convincere i manifestanti a turbare a lavoro in cambio di promesse. Lo sciopero durò giorni, fino a quando non potrebbero tutto ciò che era dovuto.

Inoltre vennero nominati funzionari affetti alla verifica dei salari, mentre gli stessi operai furono coinvolti nel controllo e nella distribuzione delle razioni.


sabato 10 settembre 2022

Uno degli atti più disturbanti di sempre

Cassio Dione racconta: “Nerone si era unito in matrimonio con Sporo in Grecia. Tutti gli elleni festeggiarono le nozze auspicando perfino la nascita di figli legittimi”.



Perché lo storico usa il termine “perfino”?

Attorno al 65 d.C. l’imperatore Nerone fece evirare un giovane liberto di nome Sporo.

Quest’ultimo ebbe la sfortuna di assomigliare a Poppea Sabina, defunta moglie di Nerone e dovette quindi “rimpiazzarla” perdendo la virilità e assumendo il suo nome.

Le sciagure del malcapitato non terminarono neanche dopo la morte del sovrano: divenne amante di un prefetto che abusava con foga di lui e ricevette l’ordine di impersonare una fanciulla violentata a uno spettacolo.

Non sopportando tale vergogna, lo sventurato liberto si suicidò.


venerdì 9 settembre 2022

Come si studiava nell'antica Roma?

Prima della repubblica erano i padri ad insegnare ai figli. Successivamente erano gli schiavi istruiti chiamati pedagochi, soprattutto greci, a farlo insegnando il latino, le leggi romane e la matematica. All'inizio dell'età imperiale il compito di insegnare toccò alle madri che spesso erano piú istruite dei consorti includendo oltre ai loro figli anche quelli degli schiavi. Con l'espansione dell'impero anche la scuola si riorganizzò, a 6–7 anni i bambini frequentavano le ludi magister per un periodo di 8 mesi all'anno. In queste scuole c'erano 3 tipi di maestri: il magister che era il maestro principale ed insegnava matematica e scienze, il grammaticus che insegnava greco e latino, letteratura, poesia, canto, astronomia e mitologia e il rethor il cui compito era insegnare filosofia e retorica.



giovedì 8 settembre 2022

Com'era la vita quotidiana nell'antica Roma?

Era ottima per i ricchi, dura ma dignitosa per gli artigiani come i costruttori di mattoni, i fornai, i liberi agricoltori, e simile a quella di un odierno impiegato quella dei vari notabili, perlopiù schiavi, al servizio di qualcuno. La vita era un inferno per i più poveri, specie fuori i grandi centri. In città invece vi era una categoria di persone nullafacenti che impiegavano il loro tempo con lo scopo di accaparrarsi un pasto a fine giornata; i cosiddetti clienti delle famiglie più ricche. Si presentavano nell'atrio delle case di buon mattino per chiedere lavoretti vari al capofamiglia, che ricompensava con un invito a cena, dove avrebbe mangiato gli scarti o le parti meno nobili dalla mensa degli invitati più importanti.





mercoledì 7 settembre 2022

L’unica poetessa dell’antica Roma di cui conosciamo l’opera?

È giunto finalmente amore; vergognoso nasconderlo, più di quanto sarebbe per me infamante rivelarlo ad alcuno. Mi piace peccare: disturba conformare il volto alla reputazione. Si dirà che siamo stati insieme, l’uno degno dell’altra”.



Le fonti che riguardano Sulpicia sono molto risicate. Era figlia di Sergio Sulpicio Rufo e nipote del console Sulpicio, grande amico di Cicerone.

Il fatto di essere la nipote di un uomo tanto influente consentì alla ragazza di esprimere la propria indole poetica e anche di proteggerla dal contenuto dei suoi versi erotici, consentiti unicamente a uomini e alle etere.

La protagonista dei suoi componimenti (undici) è una ragazza che aspira ad essere la “passione ardente” del proprio uomo, senza alcun pudore.



Il suo è un amore prima felice e poi contrastato, quando l’adorato Cerinto inizia a frequentare un’altra fanciulla.

Ma poco importa: i tradimenti non sono altro che contrattempi di scarsa importanza, perché è certa che quell’uomo alla fine tornerà da lei.

Conosciamo il suo lavoro per puro caso: i suoi versi furono attributi a Tibullo e inseriti nel Corpus Tibullianum.


martedì 6 settembre 2022

Quanti romani uccisero Spartaco e i suoi seguaci durante la terza guerra servile?

Non si sa perché l’esercito era composto da 40 000/ 50 000 soldati e molti soldati morirono, ma non si sa quanti. I soldati di Spartaco invece morirono quasi tutti e furono crocifissi.



Purtroppo perse la guerra, ma grazie alla sua rivolta i Romani iniziarono a fare varie leggi in cui si dice e che gli schiavi andavano trattati come persone e non come oggetti, il che contestualizzato a quel periodo fu un grande balzo in campo sociale.