venerdì 18 febbraio 2022

Cos'era la pratica romana del rafano e del mugile?

Sul piano sociale occorreva regolare i rapporti tra i singoli cittadini, tra quelli che offendevano e quelli che subivano le offese.



Questa regolamentazione fu fatta nel 18 a.C. da Augusto, che voleva il ritorno al mos maiorum (antiche tradizioni romane), e promulgò la Lex Iulia de adulteris, che in determinate condizioni consentiva al padre o al marito di uccidere l’amante della figlia o della moglie.

In questo campo, c’erano vendette esemplari, come la pratica del rafano e del mugile: l’amante sorpreso poteva essere sodomizzato con una pianta molto piccante (il rafano, appunto) o addirittura con un pesce (il mugile) che era noto per la sua voracità.

Ma si arrivava anche al taglio del naso oppure degli attributi maschili. L’uccisione era prevista solo nel caso in cui il marito sorprendeva l’amante in flagrante con la moglie, dentro casa, e solo a condizione che questi fosse uno schiavo o appartenesse a una classe inferiore.


giovedì 17 febbraio 2022

Qual è stato un atto di vendetta famoso nella storia antica?

Quando Alessandro Magno mandò degli uomini a negoziare con l'isola di Tiro, gli abitanti li uccisero e gettarono i corpi in mare. Così, Alessandro fece costruire una strada rialzata fino all'isola, e i lavori richiesero 7 mesi. Trucidò 8000 uomini perdendone soltanto 400 e vendette 30000 cittadini come schiavi.



Tiro era un importante insediamento fenicio. Durante le sue campagne contro la Persia, Alessandro Magno voleva conquistare la città per togliere ai persiani il loro ultimo porto. Ma il suo esercito non era in grado di catturare la città con mezzi convenzionali, perché era su un'isola. All'inizio, Alessandro informò gli abitanti di Tiro che, si fossero sottomessi e se gli avessero concesso di fare un sacrificio al tempio di Melqart, che lui identificava con Eracle, avrebbe risparmiato le loro vite. Gli abitanti di Tiro si rifiutarono, opponendo resistenza. Allora Alessandro Magno mandò dei negoziatori, ma i Tirii li uccisero e li annegarono.

Allora, Alessandro fece costruire un terrapieno per arrivare all'isola, una strada rialzata che avrebbe permesso all'esercito di invaderla. Questa costruzione, fatta con le pietre, è visibile ancora oggi. Il progetto aveva l'obiettivo di avvicinarsi alle mura, ma l'acqua sempre più profonda e i continui attacchi dei Tirii resero la cosa impossibile. Vennero allora realizzate due torri, poste all'estremità del terrapieno. Queste torri caricavano dispositivi d'artiglieria: catapulte in alto per aprire una breccia nelle mura, e alcune baliste più in basso per lanciare rocce o per attaccare le navi ai lati.

I Tirii risposero mandando una vecchia nave a cui era stato dato fuoco. Alessandro Magno consumò allora la sua vendetta raccogliendo navi dalle città fenicie che aveva conquistato in precedenza, e il re di Cipro gli mandò 120 ulteriori galee. Con una flotta di 223 galee, invase Tiro e uccise 8000 uomini, perdendone 400. Gli altri cittadini di Tiro vennero venduti come schiavi. Ancora oggi l'isola di Tiro è collegata alla terraferma grazie alla strada costruita da Alessandro.


mercoledì 16 febbraio 2022

Come ha fatto il popolo del Medioevo a perdere così tanto in termini di organizzazione e struttura rispetto all'Impero Romano?


Un gruppo di archeologi ha studiato le ossa di portuali in un porto romano. Quelli che morirono prima del 455 d.C. mangiarono cibo importato da tutto l'impero. I Vandali saccheggiarono la Roma per 2 settimane quell'anno. Gli scheletri sepolti in seguito avevano una dieta a base di cereali coltivati ​​localmente, cioè ricorrevano al consumo di pappa. Quindi le persone che vivevano nell'ex Impero Romano d'Occidente hanno vissuto una sorta di mondo post-apocalittico.



martedì 15 febbraio 2022

Quale fenomeno paradossale si verificò nell’antica Atene?

La "laconofilia".


Nel periodo di massima rivalità e ostilità tra Atene e Sparta, culminato nella devastante Guerra del Peloponneso (431-404 a.C.), nella capitale attica avvenne un fenomeno paradossale.

Gli ateniesi si lasciarono crescere i capelli, così da sembrare alti, nobili e fieri come i lacedemoni; si vestivano con sobrietà ed evitavano qualsiasi abuso nel bere e nel mangiare, seguendo la cosiddetta dieta spartana.

Questi ateniesi di classe benestante sublimarono quanto era spartano, dando luogo a questo fenomeno. Uno dei motivi alla base della fama dei lacedemoni veniva dal ruolo da loro svolto nella Seconda guerra persiana (480-479), quando assunsero il comando della Lega panellenica per resistere agli invasori.

Inoltre il sacrificio di Leonida e dei suoi trecento soldati nella battaglia delle Termopili alimentò questo paradosso.

Invece di disprezzare i loro mortali nemici, molti cittadini espressero apertamente la propria ammirazione per gli spartani e ne imitarono appunto l’abbigliamento e la dieta.



lunedì 14 febbraio 2022

Qual era l’arma segreta degli antichi romani?

Roma antica aveva un’arma segreta a cui si affidava nei momenti più difficili: i Libri sibillini.


Erano lo strumento sacro più importante dell’Urbe e li si consultava solo in circostanze eccezionali. La loro storia comincia al tempo del re Tarquinio Prisco. Una vecchia si recò del sovrano per offrirgli nove libri sacri, contenenti profezie che avrebbero garantito la potenza di Roma, ma chiese in cambio un prezzo esorbitante.

Quando il sovrano rifiutò di pagare, la donna bruciò sei rotoli offrendo quelli che restavano al prezzo iniziale. Colpito dalla sua condotta, Tarquinio pagò l’intera cifra per gli ultimi tre libri. Prima di sparire, la venditrice raccomandò che i rotoli venissero conservati e difesi con cura, poiché contenevano le istruzioni per fronteggiare le future crisi del popolo romano.

La vecchia era la Sibilla Cumana, profetessa del dio Apollo. I romani non sottovalutarono mai questa risorsa, ricorrendo alla loro consultazione in caso di bisogno; anzi venne istituito un collegio sacerdotale finalizzato al compito di salvaguardare e interpretare le parole contenute nei rotoli.

La soluzione offerte dagli oracoli era quella di compiere riti, sacrifici o costruire un tempio: in tal modo si sarebbe superato anche il più angoscioso dei problemi. Gli oracoli, che erano scritti in versi poetici suscettibili di numerose interpretazioni, potevano essere consultati solo su ordine del Senato.

Essi continuarono ad essere consultati fino al 408 d.C., quando il generale cristiano Stilicone bruciò i Libri, considerati espressione del paganesimo.




domenica 13 febbraio 2022

Perché i Celti tagliavano le teste ai nemici uccisi?

Secondo gli autori Romani i guerrieri Celtici avevano l'usanza di decapitare i corpi dei nemici uccisi e conservarne le teste come trofei.

Le teste mozzate venivano tenute nelle case conficcate in delle nicchie nei muri, cercando perfino di conservarle con metodi di imbalsamazione a base di sostanze come olio di cedro.

Per decenni gli archeologi si sono chiesti che questo rituale esistesse davvero, oppure fosse solo una diceria diffusa dai Romani, ma alcune scoperte fatte di recente in Francia hanno dimostrato che era tutto vero.



La spiegazione di questo comportamento è che i Celti ritenevano che la testa fosse la sede dell'anima e quindi prendere la testa del nemico era un modo per ottenere la sua forza e si credeva che in questo modo il suo spirito rimesse intrappolato e non potesse tornare come fantasma per tormentare il suo uccisore.

Anche se agli occhi dei Romani e dei Greci questa usanza era macabra e barbarica, dal punto di vista dei Celti si trattava di un modo per mostrare rispetto per i nemici vinti.

I Celti consideravano questi trofei così preziosi che a volte nel mezzo di una battaglia smettevano di combattere per eseguire questi rituali.


sabato 12 febbraio 2022

Cosa succederebbe se noi italiani riadottassimo la cultura dei nostri antenati (i romani di Giulio Cesare e di Ottaviano Augusto)?

Mmmh… francamente non sarebbe una grande idea.

Avremmo delle bambine sposate già a 12/13 anni



Il paterfamilias con diritto di vita e di morte su tutti i membri della sua famiglia finché campa

Le donne sottomesse prima ai padri e poi ai mariti

La schiavitù


La pena di morte e la tortura


Un capo dello Stato che accorpa in sé tutti i poteri e con diritto di vita e di morte su tutti i suoi sudditi



Gli spettacoli circensi dove ci sono uomini costretti a combattere fino alla morte o a massacrare migliaia di animali (portandone molti all'estinzione) solo per compiacere un pubblico di ricconi



ecc. ecc.

Da grande estimatore della Storia Romana penso che il passato (specie quello così remoto) non vada troppo idealizzato.

I Romani sono stati senz'altro una delle civiltà che ha portato più progresso anche nei territori conquistati. Ha portato diritto ed edifici pubblici dove non c'erano.
Ma non vanno neppure loro mitizzati.

Alla fine la nostra civiltà, sia pure tra alti e bassi, passando spesso da barbarie al progresso e viceversa, con un'evoluzione del pensiero e dei costumi, mediante conquiste e rivoluzioni, ha portato a un miglioramento delle condizioni di vita generali, a riconoscere determinati diritti inalienabili e tutelare gli esseri umani in quanto tali.

Tutti diritti che forse oggi diamo per scontati ma che, con tutti i difetti nel passare dalla teoria alla pratica, in passato (anche recente) non c'erano e di questo sarebbe opportuno non dimenticarsene mai.

Se tra noi e Augusto son passati 2000 anni, direi che non sono trascorsi tutti invano.

Poi se molte cose dell'attualità ci fanno venire alla mente i Romani, è un demerito solo nostro.