domenica 31 luglio 2022

Come Giulio Cesare si vendicò del suo assassinio nel 44 a.C.

Cesaricidio - Wikipedia


Dopo la morte di Cesare i suoi assassini Bruto, Cassio e tutti gli altri congiurati si sentivano al sicuro, credevano di aver restaurato la Repubblica e di aver eliminato un tiranno e restituito il controllo della Repubblica ai Patrizi, credevano di essere i padroni di Roma. In città invece nessuno gioiva per la morte del "tiranno", il popolo amava Cesare, e le strade erano deserte, le case avevano le porte e le finestre sprangate, c'era un'atmosfera cupa e di attesa.
Per mantenere la pace non si accanirono contro i familiari e i seguaci di Cesare, e parteciparono addirittura ai funerali di Cesare, l'intera città partecipò ai funerali, i plebei che amavano Cesare fecero irruzione nelle case dei patrizi, tirarono fuori tutta la mobilia e la ammassarono nel Foro per alimentare la pira funebre di Cesare.
Le cose iniziarono ad andare storte per i congiurati quando Marco Antonio, braccio destro di Cesare pronunciò l'elogio funebre, esaltando le qualità e le opere di Cesare, accusando pubblicamente i suoi assassini davanti a tutto il popolo, e come tocco finale mostrò a tutti la toga di Cesare ricoperta di sangue e con i buchi delle ventitre pugnalate inflitte da persone che credeva amiche.
A quel punto la folla esplose in un boato, ci mancò tanto cosi perché gli assassini di Cesare fossero linciati sul posto, solo l'intervento di Marco Antonio riuscì a placare gli animi.
In un attimo gli assassini di Cesare passarono da fazione vincitrice e auto-proclamati salvatori della patria a perdenti, Marco Antonio li aveva totalmente in pugno, sarebbe bastato un suo cenno perchè fossero fatti a pezzi seduta stante. Ma per il quieto vivere, e per salvare le apparenze concesse loro l'amnistia e diede loro degli incarichi di facciata, furono spediti in oriente col pretesto di tutelare gli interessi di Roma in quelle regioni. In seguito riuscirono ad arruolare delle proprie legioni e marciarono verso l'Italia con l'intento di riprendere il controllo di Roma, ma furono raggiunti in Grecia dagli eserciti riuniti di Marco Antonio e Ottaviano e sconfitti nella battaglia di Filippi, i capi dei congiurati, Bruto e Cassio si suicidarono dopo la battaglia, altri caddero combattendo, mentre i pochi sopravvissuti furono fatti assassinare in seguito da Marco Antonio o da Ottaviano.


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