L'ultima battaglia in India fu la più dura di tutte, fu una carneficina da entrambe le parti, in questa battaglia Alessandro perdette anche il suo amato cavallo Bucefalo, che da più di dieci anni lo accompagnava nel suo viaggio, da quando gli fu regalato da suo padre Filippo.
Dopo questa battaglia l'esercito demoralizzato e stanco di marciare da mesi in mezzo a giungle e paludi infestate da serpenti velenosi e coccodrilli si ammutinò e Alessandro alla fine dovette cedere e dare ordine di tornare indietro verso Babilonia.
Lungo la strada del ritorno commise un errore strategico, decise di raggiungere Babilonia viaggiando lungo la sponda nord del mare Arabico, l'unica regione del suo nuovo impero dove ancora non era stato, il terribile deserto della Gedrosia, che separa l'India dalla Persia, che causò all'esercito di Alessandro un numero di perdite quasi superiore a quelle della campagna militare in India. In 60 giorni di marcia morirono 12.000 uomini, e andò perduto quasi tutto il bestiame che accompagnava l'esercito e quasi tutto il convoglio con rifornimenti e bagagli. All'arrivo a Babilonia l'esercito di Alessandro distrutto dopo anni di guerra e di terribili marce nei deserti assomigliava più a un'armata di morti viventi che al temibile esercito partito da Pella oltre 10 anni prima.

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