sabato 30 luglio 2022

Chi denigrò nella maniera più spiritosa un esercito?

Nel 192 a.C. il re della Siria Antioco III, sognando di sconfiggere i romani, accolse alla propria corte Annibale e lo nominò consigliere.



Il celebre condottiero cartaginese, infatti, pur avendo perso la seconda guerra punica, era ancora considerato una delle menti belliche più geniali del suo tempo.

Antioco gli mostrò quindi tutta la sfarzosità del proprio esercito, che comprendeva fanti con insegne d’oro e d’argento, carri falcati, elefanti con le torri, cavalleria bardata con un luccicante corredato di morsi, selle, collari, falere.

Si volse verso Annibale e gli chiese: “Cosa ne pensi? Si può, nel complesso, paragonare questo esercito a quello dei romani? Basterà per loro?”

E il cartaginese, facendosi gioco della mollezza e dell’inettitudine bellica di quei soldati dal lussuoso equipaggiamento, rispose: “Basterà, credo davvero che possa bastare, anche se i romani sono molto avidi”.

La battuta fu spiritosa: il re aveva chiesto un parere sull’entità del suo esercito, una stima adeguata; Annibale invece, con la sua risposta, ci vedeva già una preda di guerra.


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