giovedì 23 giugno 2022

Alessandro Magno era un buon combattente solitario?

Sì, lo era. Alessandro conduceva dal fronte, e spesso soffriva per questo.

Uccise diversi comandanti nemici in combattimento. Il suo corpo aveva un numero ridicolo di cicatrici. Quando una città aveva una breccia, era spesso il primo ad entrare. Voglio dire, i greci si vantavano del loro coraggio personale, ma quello di Alessandro non aveva precedenti. Con la sua sbornia, la sua avventatezza e la sua ambizione colossale, non è affatto scioccante che sia morto così giovane. Una volta Alexander disse a un gruppo di veterani brontoloni: "Il mio corpo è coperto di cicatrici di ogni arma che ti viene in mente". Pietre, frecce, pietre, mazze". Strano che abbia detto due volte "pietre", ma i soldati hanno accettato.


Alexander in prima linea. È solo una lancia lanciata dal re Dario di Persia, che probabilmente ha bisogno di cambiarsi i pantaloni.


Alessandro aveva spesso le stesse armi dei suoi uomini, ma di solito combatteva a cavallo. Aveva una spada (Kopis), una lancia (xyston) e spesso uno scudo e un pugnale. Lo scudo di Alessandro fu preso da quella che credeva essere la tomba di Achille a Troia. Naturalmente aveva anche una corazza, dei ciccioli e un elmo.


Soldati macedoni


Assedio di Multan

Questo è l'esempio definitivo dell'eroismo di Alessandro, ma anche dell'incoscienza.


Alessandro salta nella cittadella con i suoi 2 comandanti.

Alessandro saltò giù da un muro nella cittadella della città. Uccise alcuni coraggiosi Malliani che cercarono di affrontarlo. Un altro gli lanciò delle pietre. I suoi comandanti, Peucestas e Abreas si precipitarono a difenderlo. Gli scoccarono una freccia sotto il pettorale e Peucestas si mise coraggiosamente in piedi davanti a lui per proteggerlo. I suoi soldati si precipitarono. Molti videro il loro comandante, quasi svenuta per la perdita di sangue, che si precipitò via. Questo li portò ad una sete di sangue, dove i soldati si precipitarono e uccisero tutti gli abitanti della città perché credevano che Alessandro fosse morto. In realtà non l'aveva fatto, ma ci è mancato poco. Alessandro fu solo fortunato a sopravvivere a tanti assedi con entrambi gli occhi, a differenza di suo padre.

Il padre di Alessandro


Alexander era stato colpito alla gamba e alla caviglia con delle frecce in precedenza. Un dardo di una catapulta di torsione aveva attraversato il suo scudo e la corazza nella sua spalla. Era stato colpito alla testa e al collo con una pietra. Nella battaglia di Granico, Alessandro uccise 2 comandanti nemici e quasi morì due volte. Quindi, sì, Alessandro era bravo nel combattimento in singolo, non mancava di coraggio.


Un'affermazione che sicuramente vale per il conquistatore macedone.


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