Spesso i centurioni erano talmente severi con i loro uomini da essere più temuti del nemico.
Il loro simbolo di comando era la vitis, un bastone ricavato da un tralcio di vite con il quale avevano il diritto di percuotere a piacimento i legionari indolenti o colpevoli di piccole mancanze.
Quello della vite, come scrive Plinio, era l’unico tipo di legno con cui potesse essere colpito un cittadino romano.
Il centurione Lucilius, citato da Tacito, era stato soprannominato dai suoi uomini Cedo Alteram (“dammene un’altra”), in quanto era solito spezzare la vitis sulla schiena dei propri uomini, chiedendone subito una nuova.
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