La risposta è abbastanza semplice,ma va bene articolata. Per una serie di fattori che bisogna tenere in considerazione:
• Il ferro e il bronzo costano, erano materiali rari e dispendiosi, per l'esercito greco e romano repubblicano ( le armi in "dotazione" arrivano appena con Gaio Mario) il cittadino veniva con le sue armi. Questo significa che i più ricchi avevano armi e armature migliori, ma molti altri avevano appena l'armatura di misura sbagliata del papà/ nonno. Quindi davano la priorità alla lorica o la panoplia prima che agli schinieri. Esistevano, ma erano scomodi, e dentro erano imbottiti per renderli sopportabili, ma probabilmente i più poveri si arrangiavano con del cuoio o altre protezioni più o meno valide in materiali deperibili non arrivati fino a noi
Armatura etrusca con schinieri
• Il peso di una armatura era terrificante. Molti dei soldati non avevano avuto 3 pasti al giorno per tutta la vita e sicuramente erano fisicamente molto preparati ( molti di loro facevano lavori massacranti fin da piccoli), ciononostante l'armatura per il caldo e il peso la tenevano il meno possibile, ci sono molti resoconti di esercito greci che vedono il nemico e cominciano ad armarsi appena lì (giravano solo con scudo e lancia). Perciò sarebbe stato un peso ulteriore insopportabile. Va considerato che abbandonarono l'armatura in bronzo appena ti disponibile quella di lino e che molti avevano elmi di stoffa sin dai primi tempi invece che elmi in bronzo per la comodità e la maggiore libertà di visione e movimento. Quindi davano più importanza alla resistenza che avere meno chili addosso ti dava piuttosto che essere dei cripellari o simili alle armature usate nell'epoca micenea
Armatura micenea sopra, sotto una ricostruzione di come doveva apparire chi la indossava
Detto ciò c'è da dire che la maggior parte delle ferite nelle battaglie antiche e medioevali erano alle gambe, perché meno protette. Un guerriero esperto avrebbe mirato a quelle, rendendo incapace il nemico di continuare la lotta e spesso a lasciarlo dissanguare sul campo.
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