giovedì 30 settembre 2021

Perché Alessandro Magno aveva l'ossessione di conquistare la Persia, l'Egitto e l'India, e non si è concentrato sulla conquista dell'Europa?

Come disse un uomo saggio molto più tardi: "Perché è lì (in Persia) che si trovavano i soldi".

L'Europa, dal punto di vista greco del IV secolo, era piuttosto dubbia come zona - una terra fredda e umida abitata da giganti lunatici e imprevedibili *. Le terre a nord erano considerate incivili e feroci. A sud e a est, invece, c'erano la cultura, la saggezza antica e soprattutto il denaro.

La Grecia prima di Alessandro non era mai stata eccessivamente rifornita di cibo; Atene perse la guerra del Peloponneso in gran parte perché, avendo perso la sua marina, non poteva più importare abbastanza cibo dalla regione del Mar Nero. L'Egitto, invece, era notoriamente il granaio del mondo mediterraneo – cosa che i greci conoscevano bene, dato che ai tempi di Alessandro c'erano stati ben tre secoli di stretti contatti economici e di periodiche alleanze contro i persiani.** Era un luogo comune che ogni saggio greco avesse "studiato in Egitto", anche se le storie pervenuteci non forniscono molti dettagli pratici a riguardo. Quindi, la parte egiziana dell'equazione era piuttosto semplice: ogni greco colto sapeva che l'Egitto era ricco - e che l'Egitto odiava i persiani. Atene e Sparta avevano entrambi formato alleanze antipersiane con l'Egitto in tempi diversi, in passato. L'Egitto era una parte fondamentale della strategia orientale di Alessandro – un modo veloce per trasformare una risorsa nemica in un amico e alleato.

Per quanto riguarda la Persia, i calcoli sono più complessi, ma essenzialmente si riduce a due osservazioni chiave: In primo luogo, i Persiani erano battibili - ai tempi di Alessandro erano pesantemente dipendenti dalla fanteria greca (per lo più mercenari) perché le loro tattiche mobili, basate sul tiro con l'arco, non funzionavano bene contro una falange corazzata greca. In secondo luogo, l'impero persiano era in realtà piuttosto traballante: c'erano state diverse rivolte nella generazione precedente ad Alessandro e la legittimità di Dario III era piuttosto dubbia (fu posto sul trono da un visir piuttosto intrigante, Bagoa). Come gli eventi dimostrarono successivamente, molti persiani non erano disposti a sacrificare la loro vita per Dario.

E – se fossi stato un giovane conquistatore ambizioso– non ti saresti lasciato sfuggire il fatto che il traballante trono di Dario poggiava su un enorme mucchio di denaro. I tesori reali di Persepoli, Susa ed Ecbatana rappresentavano circa 190.000 talenti d'argento (qualcosa come 5,7 milioni di chilogrammi d'argento). Il reddito annuo del tributo dei Persiani era di circa 7.600 talenti (= altri 228 mila kg) e 360 talenti d'oro che a quei tempi avrebbero avuto un valore 12 volte superiore a quello dell'argento.

Quando Alessandro – il più ricco individuo sovrano della Grecia continentale *** – invase l'Asia Minore, si divise una parte significativa del patrimonio reale per pagare i suoi eserciti. Aveva con sé circa 70 talenti in contanti; era indebitato per circa 200. In altre parole, stava affrontando un impero che era circa 2000 volte più ricco del suo stesso regno.



La guerra antica non era industriale - non funzionava solo in contanti. Il carisma e la fortuna (che Alessandro possedeva in abbondanza) erano molto più importanti di quanto lo fossero oggi. Ma, come dimostrano le tristi conseguenze della carriera di Alessandro, si può essere un omerico macedone e avere ancora un occhio di riguardo per il denaro. Anche se Alessandro fosse riuscito a sottomettere, diciamo, l'intera regione dei Balcani e l'Italia in cinque anni, non avrebbe mai ottenuto una frazione del ritorno del suo "investimento" che la sconfitta dei persiani, invece, avrebbe potuto portare. E se tracciate la mappa delle successive marce di Alessandro sul vecchio impero persiano, vedrete che la maggior parte dei luoghi in cui ha combattuto erano possedimenti persiani che stava "reclamando" piuttosto che nuovi mondi da conquistare – solo quando raggiunse il Punjab cominciò effettivamente a lasciare il vecchio dominio persiano. Probabilmente non è un caso che non sia andato molto oltre.



* Anche se Alessandro si fosser rivolto a nord le cose sarebbero state per lui assai difficili: circa cinquant'anni dopo la sua morte, le tribù galliche dei Balcani attraversarono velocemente la Macedonia e la Grecia – e come i Persiani, si barcamenarono attraverso le Termopili e non si fermarono finché non raggiunsero Delfi.

** la prima alleanza interstatale greco-egiziana contro la Persia fu sotto Policrate di Samo e il faraone Amasis II, due secoli prima di Alessandro. Ma gli egiziani si erano affidati ai mercenari greci per un secolo o più prima di allora - il regno di Tahpanhes risale al 650 a.C. circa).

*** Non ci sono abbastanza dati per confrontare realmente la ricchezza del regno macedone con i loro rivali più simili, i tiranni di Siracusa.


mercoledì 29 settembre 2021

Il più bel mito greco e la sua morale

Un bellissimo mito greco è "Il volo di Icaro".



Il re di Creta Minosse aveva commissionato a Dedalo un labirinto dove poter rinchiudere il Minotauro, un essere mitologico con testa di toro e corpo umanoide, affibiatogli come punizione divina da Poseidone.



Il Minotauro fu ucciso da Teseo, che poi trovò l'uscita dal labirinto seguendo il filo che gli aveva dato l'amata Arianna prima di avventurarvisi. Minosse incolpò Dedalo dell'accaduto e accecato dall'ira, vi imprigionò lui e suo figlio Icaro.



Dedalo, che era un artista e un uomo di fine intelletto, non si arrese alla prigionia. Fabbricò delle ali con le piume degli uccelli, incollandole tra di loro con la cera. Poi utilizzando la cintura e i sandali costruì delle imbracature di cuoio, in modo che potessero essere indossate.



Andarono sulla torre del labirinto, calzarono le ali e spiccarono in volo verso la libertà, iniziando a librarsi sopra a mari e colline. Dedalo raccomandò al figlio di seguirlo e Icaro lo ascoltò, almeno fino a quando inebriato dal panorama e dallo stupore dei passanti che li ammiravano da terra, volle avvicinarsi al Sole per contemplarlo. Accecato dal suo stesso desiderio, non si accorse che il calore sempre più ardente stava sciogliendo la cera che teneva salde le piume delle ali. Una volta che furono disfatte precipitò nel mare, dove la schiuma lo inghiottì per sempre.

Dedalo, triste e desolato, atterrò nell'odierna campania dove costruì un tempio ad Apollo. Qui ripose le ali che gli avevano dato la libertà, ma che erano costate la vita di suo figlio.



Metaforicamente Dedalo rappresenta l'uomo prigioniero di problemi che lui stesso ha creato, che poi è costretto a risolvere contando sulle sue stesse forze, ma ad un caro prezzo.

Icaro invece rappresenta l'ambizione, il desiderio insito nell'uomo di non accontentarsi della propria natura, a tal punto da perdere il senso della misura e il contatto con la realtà.

La morale è che bisogna capire quando è il momento di non spingersi troppo oltre cercando di ottenere l'inafferrabile.
Perché a volte abbiamo molto, ma continuiamo compulsivamente a cercare di ottenere sempre di più, dimenticandoci di apprezzare il presente e ciò che di bello ci circonda.


martedì 28 settembre 2021

Nell'antichità le persone erano muscolose?

Vista l'iconografia statuaria greca con la sua notevole precisione anatomica dei dettagli appare chiaro che, almeno tra gli atleti e probabilmente anche tra i soldati, lo sviluppo dei muscoli causato dall'allenamento era ben pronunciato anche se non ipertrofico come accade ai culturisti moderni.



Rilievo su base di statua con due antichi lottatori. VI sec. a.C. Atene.

Ovviamente queste sono rare eccezioni rispetto ad una popolazione che era dedita sopratutto ad agricoltura e commercio e sicuramente non aveva il tempo libero per andare in palestra.


lunedì 27 settembre 2021

Perché le piramidi egizie vengono considerate tombe nonostante non contenessero mummie?

Tre sono state le domande che generazioni di uomini si sono rivolte per millenni sulle Piramidi: chi le ha edificate? Perchè e come?

Abbiamo risposto solo parzialmente alla prima domanda, poichè non tutte le oltre cento piramidi egizie sono state ricondotte ad un proprietario in modo univoco, non abbiamo risposto compiutamente alle terza domanda, ma non c'è dubbio che siano state edificate per fornire l'ultima dimora a sovrani-dei.

Non abbiamo alcun dubbio: si trattava di edifici funerali. Tombe.

Quello che è meno noto è che la piramide in sè è solo una parte di un amplissimo e articolato "complesso funerario", edificato all'interno di un recinto sacro, con piramidi satelliti, piramidi secondarie, tempio funerario, tempio a valle, rampa o viale processionale, che rappresenta l'ascesa del sovrano dalla vita terrena a quella celeste e che congiunge i due templi, usato per i riti funerari e commemorativi.

Inoltre, erano previsti pozzi per il seppellimento delle barche usate per il corteo funebre ed altri edifici minori di culto.

Altra cosa meno nota è che in Egitto vengono ancora scoperte nuove piramidi, ovviamente minori, taltvolta crollate e/o sommerse dalla sabbia. Il numero più aggiornato che conosco è 135.

La gran parte delle piramidi maggiori fu edificata nell'arco di oltre nove secoli, in età molto, ma molto antica. Basti pensare che parliamo di mille anni prima della morte di Tutankhamon e oltre duemila prima che nascesse Cleopatra.

La prima piramide d'Egitto pare essere stato il primo edificio al mondo costruito con pietre squadrate e non con mattoni di argilla.

Tengo a precisare che, a differenza di altri edifici similari, eretti in altre parti del mondo, come in Mesopotamia o Centro e Sud America, le piramidi in sè e per sè, NON sono templi, NON sono osservatori e men che meno NON sono segnali guida visibili dallo spazio, per civiltà aliene.

Anche se la cosa è poco nota, NON sono nemmeno allineate come le stelle della cintura di Orione.

Coloro che sostenessero che le Piramidi non sono tombe solo perchè al loro interno non sono stati rinvenute mummie, farebbero (o ripeterebbero senza prima averla verificata) una affermazione molto parziale, non approfondita e, consentitemi, tutt'altro che colta.

Nella quasi totalità delle tombe faraoniche egizie, infatti, non abbiamo trovato mummie.

Pensa che, oltre a frammenti di sarcofago in granito rosa e dei sandali, nella sontuosa tomba di Nefertari, nel 1904, il nostro Ernesto Schiaparelli trovò solo questo:



Purtroppo i saccheggi, nel corso dei millenni, si sono ripetuti generazioni dopo generazioni.

E Nefertari visse oltre 1000 anni dopo le Grandi Piramidi: 1000 anni in cui i saccheggiatori hanno avuto milioni di occasioni in più per accedere in tombe tanto vistose e tante ricche tombe in meno in alternativa da aggredire… 1000 anni in più per disfarsi, una volta violata la mummificazione e la protezione delle fasciature… 1000 anni in meno di evoluzione delle tecniche di mummificazione… 1000 anni sono tanti.

La mummia era normalmente ricoperta di oggetti preziosi e dunque tra le prime cose che depredavano, i saccheggiatori, molto colti ed informati, (loro sì), erano proprio le mummie.

Usavano spaccare i sarcofagi in pietra, devastare i resti del sovrano o del diverso dignitario depredato e fare man bassa.

Successive visite, a più riprese, finivano per spazzolare tutto.

In molte tombe, già nel 1800, si rinvenivano pochi resti umani, poche ossa, per lo più disperse. Va anche detto che ci fu un periodo in cui la "mummia" era un prodotto molto ricercato non solo da archeologi e collezionisti, ma anche da trafficanti di spezie, poichè in alcuni luoghi del mondo, la mummia sbriciolata era considerata un farmaco, panacea di tutti i mali… Dunque anche le ossa avevano un valore economico.

La tomba di Tutankhamon, la più ricca e forse la più intatta mai rinvenuta, poichè sommersa da detriti e poi dimenticata, fu depredata "solo" due volte.

Le tombe erano di una ricchezza tale che era difficile cedere alla tentazione, per gli stessi guardiani, sacerdoti, operai, di tornare sui propri passi, corrompere i sorveglianti e depredare.

I saccheggi erano tanto frequenti che, di tanto in tanto, mani pietose di sacerdoti e di dignitari recuperavano le mummie e le nascondevano. Esemplare fu il caso della mummia di Ramses II. Dopo un primo saccheggio della tomba iniziale, la King Valley 7, fu traslato nella tomba del padre, Seti I, più facilmente sorvegliabile. Dopo il saccheggio anche di questa tomba fu trasferito di nuovo, nella tomba di Ahmose-Inhapi, ma nel sarcofago riciclato del nonno. Fu eseguita una nuova bendatura del corpo, che era stato disfatto…

Dopo 72 ore, di nascosto, di notte, a rischio di essere assaliti dai predoni, fu trasferito di nuovo, nelle tomba di un alto sacerdote: Pinedjem II. Il tutto avvenne nel 1060 a.C. Come sappiamo tutto questo? C'è scritto, sul petto del re. Ma se fosse andata perduta la sua mummia, come è andata perduta quelle di Cheope, nessuno avrebbe ricostruito questa storia.

In un momento più tardo, ma imprecisato, il Figlio del Sole, Toro Possente, Amato da Maat, Ricco di Anni, Grande di Vittorie, Figlio di Ra, amato da Amon, Protettore d'Egitto, Dominatore dei Paesi Stranieri, che era stato per oltre novanta anni dio in terra e l'uomo più potente di tutti i tempi, fu di nuovo trasferito, di nascosto, insieme ad altre 44 mummie di faraoni ed altissimi dignitari, nel famoso nascondiglio di Deir el-Bahari, dove fu rinvenuto 28 secoli dopo…

La sua tomba e quella di tutti gli altri 44 sovrani e dignitari sono rimaste VUOTE.

Ma nessuno ha immaginato che DUNQUE le loro NON ERANO TOMBE e che ciò fosse dovuto a qualche mistero legato agli alieni.

Le Piramidi, per la loro visibilità, hanno attirato migliaia di ladri. Erano più visibili e di 1500 anni più antiche di quella, nascosta, di Ramses… Potevano rimanere inviolate e piene di tesori e resti dei re?

TUTTE le piramidi maggiori sono state saccheggiate già in età antica, visitate centinaia di volte, sono state addirittura smontate, per riutilizzare il materiale: già alcuni edifici eretti da Ramses II contengono materiale estratto dalle piramidi più antiche!

Come si deve ragionare, per sostenere "niente mummia = non sono tombe"? Quanti "salti logici" si devono fare? Quante realtà, pacificamente dimostrate e note, devono essere ignorate, per fare filare il discorso? Quante forzature dobbiamo digerire? Sarebbe scienza, questa? La scienza, perdonatemi, è un'altra cosa.

Quanto meno richiede che una ipotesi tenga almeno un po', alla verifica.

Si può liberamente credere e sostenere quel che si vuole, ma… siamo sicuri che, tra le mille e mille altre ipotesi possibili, dobbiamo scegliere la più assurda e fantasiosa e farla nostra?

Qualcuno ha ipotizzato che, FORSE, la sepoltura vera e propria sia avvenuta in locali diversi, sotterranei, magari nella stessa area sacra costituita dal complesso funerario, per nascondere la mummia dei re dai saccheggiatori e che FORSE nel sacello ufficiale, nella camera sepolcrale ufficiale no c'èe mai stata alcuna mummia, ma sono IPOTESI.

Edificate 2560 anni prima della nascita di Cristo… al loro interno si rinviene un sarcofago, spaccato e svuotato. In almeno alcune, nella camera sepolcrale di sarcofagi ne sono stati trovati anche più di uno, forse per accogliere la consorte favorita del faraone.

Come si possa dire che nei sarcofagi non ci sia mai stata una mummia?

Peraltro, ad essere precisi, una piramide minore fu usata come nascondiglio di mummie, ma questa è altra storia.


domenica 26 settembre 2021

Il più ridicolo impero nella storia del Mondo


In questo caso penso l'Impero mongolo.


È uno dei più grandi imperi, se non il più grande che il mondo abbia mai conosciuto.
Allora, perché penso che sia ridicolo?
Facciamo un piccolo paragone:
  • Questo è ciò che l'Impero Romano ha fatto e lasciato ai posteri (tra le altre cose):

  • Questo è ciò che l'Impero Greco-Macedone ha fatto e lasciato ai posteri (tra le altre cose):

  • Questo è ciò che l'Impero egizio ha fatto e lasciato ai posteri (tra le altre cose):


  • Questo è ciò che l'impero persiano (iraniano) ha fatto e lasciato ai posteri (tra le altre cose):


  • Questo è ciò che l'Impero Maya ha fatto e lasciato ai posteri (tra le altre cose):


Ora, l'idea che ti verrà in mente, sarà:
  • Cosa ha fatto l'impero mongolo con così tanto potere e cosa ha lasciato ai posteri?
Questo.....


L'impero mongolo non era veramente un impero, ma un grande gruppo di abili guerrieri che andavano di luogo in luogo e rubavano le risorse con il saccheggio. Esattamente come uno sciame di cavallette.
Come puoi educare il tuo popolo, creare istituzioni e infine costruire grandi cose quando sei continuamente in fuga e tutto quello che fai è uccidere la gente e demolire le cose?


sabato 25 settembre 2021

Perché i romani furono una civiltà superiore?

ROMA, Repubblica e Impero si basava su principi sociali indiscutibili e retti, principi che erano le virtù che ogni uomo doveva rispettare e si sentiva di rispettare.

Di base possiamo parlare di Onore, Gloria e Pietà.

Mantenere la parola data, essere sincero, coraggioso, considerare se stesso Roma e per questo ogni atto deve essere improntato a dimostrare che Roma è un ideale e una società speciale che include ma non preclude e in cambio chiede onore nelle opere e negli atti e Gloria nel farle.




venerdì 24 settembre 2021

Come facevano i soldati delle legioni romane ad affrontare la lontananza da casa, il pensiero dei propri cari, una battaglia e una morte probabile? C'era a quei tempi qualcosa che li aiutasse ad affrontare la paura?

L'Impero Romano aveva un'eccellente rete di strade, dove viaggiava anche la posta a grande velocità. Potevi affidare una lettera a un messaggero del Cursus Publicus, e in pochi giorni o qualche settimana veniva recapitata ai parenti in ogni angolo dell'impero, stessa cosa potevano fare loro per farti avere notizie da casa.

Ad esempio, negli scavi archeologici del forte di Vindolanda, nei pressi del Vallo di Adriano in Scozia, sono state ritrovate numerose tavolette di legno risalenti al II° secolo d.C. si trattava della versione romana delle moderne lettere, si va dalla lettera di Claudia Severa, moglie del comandante Elio, che invitava la sorella Lepidina al suo compleanno, a lettere di vario genere inviate da parte di parenti dei soldati.



    • Claudia Severa alla cara Lepidina: cara sorella , desidero fortemente che il 12 settembre tu possa venire a casa nostra per celebrare il mio compleanno. Se vieni, renderai quel giorno più felice. Saluta da parte mia il tuo caro Flavius, il mio Aelius e mio figlio salutano te. Ti aspetterò, sorella. “Vale”, anima mia, e spero di stare bene anch’io. Un saluto.

    • Flavius, ti ho inviato tre paia di calzini, due paia di mutande ed un paio di sandali da parte di Sattua… stai bene? Non scrivi mai. Saluta Tetricus ed i tuoi compagni.

    • Solemnis a suo fratello Paris, “vale”. Voglio che tu sappia che sto molto bene e spero anche tu, uomo ingrato che non mi ha scritto nemmeno una lettera; mi comporto meglio io, che ti scrivo. Saluta da parte mia Diligens, Cogitatus e Corinthus.

    Il forte di Vindolanda, poco a sud del Vallo di Adriano








giovedì 23 settembre 2021

I romani avevano schiave per il sesso?


Sopra: affresco murale di prostitute e clienti romani; Pompei


Le libertà sessuali della Roma imperiale e le oscure immagini di Pompei sono ben note.

Se il sesso era così facile, allora perché prostituzione e bordelli?

E poiché gli schiavi erano di proprietà del proprietario, da usare come desiderato, perché pagare per il sesso?

Il fatto è che i bordelli erano molti e popolari in centri di piacere come Pompei (una località turistica e di villeggiatura).


Spintriae, II secolo:



Dopo che Roma ha schiacciato la Giudea nelle guerre ebraico-romane, molte migliaia di civili sono stati torturati pubblicamente a morte nei falliti tentativi di far loro negare la loro fede, molti uomini sono stati presi in schiavitù per l'uso nei lavori forzati (ad esempio il canale di Corinto), e molte le giovani donne che furono prese in schiavitù e messe nei bordelli.

Ciò stabilisce il rapporto tra schiavitù e sesso, in particolare la prostituzione.


Prostituzione nell'antica Roma


Una scena erotica da un affresco di Pompei, 1-50 d.C., Museo Segreto, Napoli:



... le prostitute stesse erano considerate vergognose: la maggior parte erano o schiavi o ex schiavi, o se liberi dalla nascita relegati alle infame, le persone completamente prive di posizione sociale e private della maggior parte delle protezioni accordate ai cittadini secondo il diritto romano, uno status che condividevano con gli attori e gladiatori, i quali, tuttavia, esercitarono un fascino sessuale.

Quindi sì, i romani avevano schiave del sesso.


Sessualità nell'antica Roma


Pittura murale dal Lupanar (bordello) di Pompei:



La prostituzione era legale in tutto l'Impero Romano in tutti i periodi. La maggior parte delle prostitute erano schiave o donne libere.

Roma importava anche schiave sessuali.


Sopra: Dancing Celestial Deity (Devata) | India (Uttar Pradesh) | L'incontro


Le donne indiane, in particolare le ballerine, erano apprezzate per il loro esotismo e sensualità: un mix erotico. Entrarono nell'impero attraverso Berenice Troglodytica: un antico porto marittimo dell'Egitto sulla costa occidentale del Mar Rosso.

"Tra le scoperte inaspettate a Berenike c'erano una vasta gamma di antichi beni indiani, tra cui la più grande concentrazione singola (7,55 kg) di grani di pepe nero mai recuperati nel mondo mediterraneo classico (" importato dall'India meridionale "e trovato all'interno di una grande nave fatta di Nilo limo in un cortile del tempio); sostanziali quantità di articoli di manifattura indiana di alta qualità e stoviglie da cucina e ceramiche in stile indiano; tessuti per vele di fabbricazione indiana, panieri, stuoie, ecc. provenienti da discariche; una grande quantità di legno di teak, pepe nero, noci di cocco, perle fatte di pietre preziose e semi-preziose, spazi vuoti di cammei; "un graffito Tamil Brahmi che menziona Korra, un capo dell'India meridionale"; prove che "gli abitanti dell'India meridionale del Tamil (che allora includeva la maggior parte del Kerala) vivevano a Berenike, almeno nel primo periodo romano ”; prove che la popolazione tamil implicava la probabile presenza di adoratori buddisti; prove di indiani in un altro porto romano a 300 km a nord di Berenike; fabbricazione indiana ceramiche sulla strada del Nilo; un'iscrizione rupestre che menziona un indiano che attraversa la strada; "Abbondanti prove dell'uso di navi costruite e armate in India"; e la prova "che il legno di teak (endemico dell'India meridionale), trovato in edifici a Berenike, era stato chiaramente riutilizzato" (dalle navi smantellate). "

Una statuetta in avorio in stile buddista primitivo, recuperata dalla casa di un mercante sulla Via dell'Abbondanza; Dea Manimekala-Iside-Afrodite in stile Sanchi, Pompei, 1 ° secolo:



Nel periodo romano Berenike divenne un emporio commerciale: spezie, mirra, incenso, perle e tessuti furono spediti via Berenike ad Alessandria e Roma. La natura di questo commercio era più o meno conosciuta dalle prove testuali, in particolare dal cosiddetto Periplo del Mare Erythraean che elenca i porti lungo il Mar Rosso, le coste dell'Africa orientale, dell'Arabia meridionale e dell'India e le merci che erano in domanda in queste emporie.




mercoledì 22 settembre 2021

L'Impero Romano fu venduto all'asta nel 193 D.C.

Quando l'impero romano fu venduto all'asta | Amanti della storia



Nella mattina del 31 dicembre 192, l'Imperatore Commodo morì (l'amante Marcia gli offrì una coppa di vino avvelenato che però l'imperatore rigettò subito; ma subito dopo, l'istruttore Narcisso, prezzolato, lo strangolò). Per il defunto Imperatore fu decretata la damnatio memoriae, mentre i pretoriani acclamavano Publio Elvio Pertinace nuovo Imperatore. Questi cercò di portare una parvenza di ordine e disciplina, ma i pretoriani si ammutinarono e dopo 86 giorni dalla sua ascesa al trono, il 28 marzo del 193 fu trucidato.
Molti erano i modi per conquistare il trono, ma in quel 193 ne fu escogitato uno nuovo e particolare. L'impero fu messo all'asta.
Scesero in campo due senatori, Flavio Sulpiciano (suocero di Pertinace) e Didio Giuliano. Entrambi si rivolsero ai pretoriani per avere il trono. Fu allora che i pretoriani decisero di mettere all'asta l'Impero chiedendo ai due pretendenti quanto avrebbero versato alle truppe per essere acclamati principi. Didio Giuliano, ricchissimo, propose una cifra ben più alta di Sulpiciano. Ebbe così il trono, ma il popolo lo accolse a sassate.


martedì 21 settembre 2021

Cleopatra si era davvero fatta arrotolare in un tappeto per incontrare Giulio Cesare, o è una favola


La famosa storia di Cleopatra che rotola fuori da un tappeto quando incontra per la prima volta Giulio Cesare deriva da una traduzione errata di un passaggio nella biografia La vita di Giulio Cesare, scritta dal biografo greco e filosofo platonista Ploutarchos di Chaironeia (visse tra il 46 e il 120 d.C. circa).
La vera parola greca usata da Ploutarchos è στρωματόδεσμον (strōmatódesmon), che non si riferisce a un tappeto, ma piuttosto a un grande sacco usato per legare le lenzuola, che probabilmente avrebbe avuto le dimensioni di una sacca da viaggio. Invece di immaginare Cleopatra che esce da un tappeto, dovremmo probabilmente immaginarla uscire da un grande sacco.
È impossibile dire se la storia trascritta da Ploutarchos sia vera o no, dal momento che stava scrivendo ben oltre un secolo dopo la morte di Cleopatra, ma, per lo meno, possiamo essere sicuri che questa era una storia vera e che è stata raccontata su Cleopatra nell'antichità.


SOPRA: Cleopatra e Cesare, dipinto nel 1866 dal pittore accademico francese Jean-Léon Gérôme, è una delle rappresentazioni più iconiche di Cleopatra che viene presentata a Cesare in un tappeto. L'idea di lei arrotolata all'interno di un tappeto proviene in realtà da un errore di traduzione, dato che la vera parola greca usata da Ploutarchos è στρωματόδεσμον, che si riferisce a una specie di grande sacco per legare le lenzuola.


lunedì 20 settembre 2021

Una curiosità sugli Antichi Romani, che ci fa capire quanto fosse avanzata la loro civiltà

Guarda questa immagine.



É un muro di Ostia antica costruito secondo lo schema chiamato opus reticulatum, con mattoni disposti in diagonale. Non é un vezzo estetico; gli antichi romani avevano capito che nei terremoti le scosse si trasmettevano in diagonale per cui usavano questo schema. In questo modo i mattoni sopportavano meglio le forze di trazione e compressione dovute al terremoto e non andavano facilmente in pezzi come invece sarebbe successo se fossero stati messi in orizzontale. Mi chiedo perché non si faccia cosí anche oggi.


domenica 19 settembre 2021

Gli antichi romani erano abili navigatori?

Parrebbe che tra le grandi virtù degli antichi romani non figurasse quella di navigatori.

Sarebbe stato lo stesso Polibio a raccontarlo nelle sue Storie, rivelando come il popolo di Roma fosse tanto capace nella guerra, quanto inetto nelle arti di mare, quanto meno all'inizio della sua storia millenaria.

Stando alla narrazione dello storico, durante le guerre puniche i romani si resero conto di non avere la più pallida idea di come costruire navi. Decisero di requisire alcune barche a remi, prendere d'assalto una nave cartaginese e plagiarne i progetti. L'intera prima flotta della loro nuova marina fu basata su questa nave. Purtroppo non fu sufficiente a renderli temibili guerrieri di mare, perchè se costruire navi simili non fu difficile, imparare a remare si rivelò decisamente più impegnativo.



sabato 18 settembre 2021

La resa di Vercingetorige

 


Quando aveva messo all'angolo Vercingetorige, costruì una palizzata per contenerlo con tutte le donne e i bambini che erano con le sue forze. Poi, quando venne a sapere che altre forze stavano venendo a salvare lui e i suoi guerrieri, fece costruire ai legionari un'altra palizzata all'esterno del loro accampamento. Cesare era disposto a combattere gli invasori in entrambe le direzioni contemporaneamente. Ora, questo è un atteggiamento determinato.

Il leader intrappolato all'interno ha liberato tutte le donne e i bambini per evitare che morissero di fame. Pensava che Cesare avrebbe dato loro da mangiare o almeno avrebbe permesso loro un passaggio sicuro verso la libertà.

Cesare non ha fatto nessuna delle due cose, le ha fatte soffrire ulteriormente e ha negato loro acqua, cibo o riparo.

Questo atto convinse Vercingetorige ad arrendersi.

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In altre occasioni, dopo aver conquistato un gruppo nella Gallia meridionale, richiese ad ogni singolo legionario di macellare almeno dieci prigionieri al giorno fino all'eliminazione dei gruppi. Secondo le sue parole, ne macellarono da 70.000 a 80.000 in diverse occasioni.

Questa terra liberata dai suoi precedenti occupanti sarebbe diventata la prima provincia romana, chiamata ancora oggi Provenza". Fu usata per l'insediamento dei suoi legionari in pensione.


venerdì 17 settembre 2021

Quanto sono accurate le scene di battaglia Nel film Troy? Quante informazioni abbiamo ad oggi sulle battaglie reali?

Non sono accurate per niente. 

La guerra di Troia ebbe luogo intorno al 1200 a.C.

L'Iliade è stata scritta attorno al 700 a.C. Le armi e le armature dei soldati comuni sono cambiate molto in questi 500 anni.

Nel 1200 a.C. i soldati comuni sarebbero stati fortunati ad avere già una lancia e uno scudo. Elmi di bronzo, corazze, schinieri, ecc. Sarebbero stati troppo costosi da fornire a tutti, ai nobili e alle guardie domestiche forse, ma sicuramente non a migliaia di soldati nei ranghi e nelle file.

La maggior parte degli uomini sulle migliaia di navi che hanno combattuto nella pianura tra la spiaggia e la città NON avevano questo aspetto.





Non combatterono nemmeno usando muri di scudi in modo organizzato e disciplinato, é una cosa inventata successivamente.


giovedì 16 settembre 2021

È una cosa risaputa che l'omossessualità e la bisessualità fossero comuni nell'antica Grecia. Come era vista questa pratica dalle culture confinanti?

La premessa è in verità sbagliata. Gli antichi non pensavano all'orientamento sessuale nel modo in cui noi moderni facciamo.



Generalmente si presumeva che gli uomini avessero il diritto di cercare sesso al di fuori del proprio coniuge con una libertà che alle donne era preclusa. Questa possibilità di scelta poteva includere, e spesso lo faceva, uomini e ragazzi più giovani, di solito di rango sociale inferiore.

Gli antichi greci credevano che gli uomini fossero attratti dalla bellezza in generale, che poteva essere sia quella di un “ragazzo” che di una ragazza/donna. In ogni caso, ci si aspettava comunque che in qualità di cittadino maschio il tuo dovere fosse quello di prendere moglie e diventare un padre di famiglia.

Il fatto che gli uomini avrebbero il "diritto" di ottenere sesso da persone con un minore potere/grado/età, indipendentemente dal loro genere, è un concetto che si è manifestato in molte culture, luoghi e periodi di tempo nel corso della storia.


mercoledì 15 settembre 2021

Alessandro Magno avrebbe potuto conquistare anche la Cina?

Al 330 a.C.? No.

323 a.C.? Con un esercito riposato e rinnovato con più culture? Sì.

Fammi spiegare.

Alessandro al 323 a.C. aveva il 44% della popolazione mondiale sotto il suo controllo, aveva consolidato il suo impero. Hai a che fare con la migliore macchina da guerra che il mondo abbia mai visto.



Una quantità illimitata di manodopera di falangiti. 256 blocchi uomo di 5 file di lance. I cinesi non l'hanno mai affrontato. Le persone che dicono che i cinesi possono schierare 300.000 eserciti non capiscono l'improbabilità logistica di ciò che sta accadendo. Non hanno mai affrontato la cavalleria come i Compagni.



Gli arcieri a cavallo Sciti e Darhae sono nel suo esercito. Le armi combinate dei macedoni sarebbero troppo da maneggiare per i cinesi.



Gli arcieri persiani erano tra i migliori del loro tempo. Aveva migliaia e migliaia di questi arcieri persiani sotto il suo comando. Un paio di riforme con un comandante leggendario come Alessandro, terrificante.

I macedoni sono stati molto bravi ad adattarsi ai loro avversari, insurrezione in Afghanistan? Uccidi tutti i cavalli e gli asini del paese.

Archi lunghi indiani? Forza gli indiani a combattere sulle terre umide in modo che non possano tirare l'arco.

Elefanti? Prendi di mira i motociclisti.

Carri con falce? Lasciali passare in modo che possano cadere in una trappola.

Cavalleria nomade 20.000 forte in campo aperto? Nessun problema. Questo non era niente per Alessandro Magno.

Abbiamo documentato la storia dei macedoni che si adattano a ciascuna minaccia. L'impero macedone avrebbe conquistato i cinesi, ma se fosse stato Alessandro a continuare la campagna senza sosta, avrebbero iniziato ad avere problemi e potrebbero perdere perché la distanza è eccessiva e il terreno logorerebbe l'esercito.

I cinesi non dovrebbero affrontare un esercito di 50.000 ma forse un'orda di 100.000 o più gruppi di armate.

A causa del modo in cui i macedoni sotto Alessandro si sono adattati alle diverse minacce e alle riforme logistiche che hanno avuto luogo, dubito fortemente che una Cina completamente unita avrebbe opposto molta resistenza contro l'Impero macedone, sarà l'invasione mongola con gli steroidi.



martedì 14 settembre 2021

Cosa accadeva ai soldati feriti dell'esercito sconfitto nelle battaglie medievali o in tempi antichi


I perdenti feriti sarebbero per lo più morti in seguito. Le legioni romane si disfacevano abitualmente dei soldati feriti pugnalandoli con le loro spade durante la battaglia mentre avanzavano. Dopo la battaglia, iniziava il iniziato. I soldati dalla parte vincente avrebbero spogliato i morti di tutti gli oggetti di valore che possedevano. Se si imbattevano in un ferito lo avrebbero prima ucciso.


La maggior parte delle vittime non moriva durante i combattimenti, ma dopo che un lato cedeva e iniziava la ritirata. Quindi se la parte vincente aveva la cavalleria leggera, avrebbe inseguito e massacrato i nemici per miglia dopo la battaglia. La battaglia di Cesare a Bibracte nel 58 a.C. (la seconda grande battaglia delle guerre galliche durante la quale Cesare conquistò la Gallia) è un buon esempio di ciò che questo significava per i perdenti. La tribù degli Helvetii fu sconfitta in una lunga e sanguinosa battaglia, ma il vero massacro ebbe luogo dopo la rottura dei ranghi helvetii e la fuga:
Cesare affermò che dei 368.000 Helvetii e degli alleati, solo 130.000 se ne andarono, di cui 110.000 tornarono a casa.
Orosio, probabilmente attingendo alle opere del generale Asinius Pollio di Cesare, attribuì una forza originale di 157.000 unità ai barbari, aggiungendo che 47.000 morirono durante la campagna.
Strabone afferma una cifra ancora più bassa, con solo 8.000 in fuga dalla battaglia, una stima valutata plausibile da Hans Delbrück.
Qualunque numero si ritenga vero, gli Helvetti furono massacrati e dovettero arrendersi a Cesare e concordare i termini che egli desiderava imporre. Almeno 1/3 di loro sono morti. Dato che la maggior parte erano senza dubbio donne e bambini che non partecipavano alla battaglia (ma che potevano essere uccisi successivamente durante la cattura del loro accampamento), ciò significa che più di 1 combattente su 3 è stato ucciso durante o immediatamente dopo la battaglia.
Gli stessi romani furono talvolta massacrati quando persero, come nella loro sconfitta di Annibale nella battaglia di Cannae dove circa 70.000 romani furono uccisi sul campo.
Naturalmente, i feriti che riuscivano a scappare sarebbero poi potuti morire entro pochi giorni o poche settimane dopo. Senza la medicina moderna qualsiasi ferita poteva facilmente essere fatale poiché i batteri potevano entrare nella ferita e causare infezioni gravi. Oltre a lavare la ferita con acqua pulita, a bendarla e ad applicare una specie di lenitivo, in realtà non c'erano cure mediche. Un soldato ferito o moriva o in qualche modo migliorava.
I romani avevano abili chirurghi che amputavano gli arti che erano stati frantumati o mostravano segni di grave infezione, dando così al ferito la possibilità di sopravvivere prima che la cancrena si insediasse. A volte usavano i vermi per divorare il tessuto danneggiato dall'area ferita. Il sopravvissuto sarebbe rimasto paralizzato ma poteva comunque sopravvivere. Ma, naturalmente, la parte perdente in una battaglia non avrebbe avuto l'opportunità di sorvegliare il campo di battaglia in seguito, e raccogliere i feriti, dando loro un posto sicuro dove riposare, dar loro da mangiare e da bere. Quindi, un uomo ferito che non poteva badare a se stesso poteva morire di fame, sete o per il restare esposto.
Questo era vero non solo nei tempi antichi, ma fino alla prima guerra mondiale. Milioni di persone morirono di infezione anche in quella guerra ed era spesso impossibile raccogliere i feriti dal campo di battaglia (che rimaneva sotto il fuoco dopo un attacco fallito), quindi morivano per la loro posizione esposta.
Nel medioevo i feriti venivano spesso finiti sul campo o lasciati morire per le loro ferite. Nella battaglia di Nicopoli nel 1396, in cui un esercito cristiano crociato fu schiacciato dagli ottomani, il Sultano Bayezid ordinò l'esecuzione di tutti i prigionieri, ma risparmiò i nobili più ricchi per riscattarli:
Bayezid ordinò che tutti i prigionieri fossero riuniti davanti a lui la mattina seguente (26 settembre). I turchi riconobbero Jacques de Helly, un cavaliere francese che aveva prestato servizio sotto Murad I, e gli fecero identificare i principali nobili per il riscatto. Coucy, Bar, D'Eu, Gui de La Tremoïlle e molti altri sono stati raggruppati con Nevers per essere risparmiati. Anche quelli giudicati di età inferiore ai 20 anni furono risparmiati e messi in schiavitù forzata.
Gli altri, che si pensava contassero diverse migliaia, erano legati insieme in gruppi di tre o quattro e avevano le mani legate per essere sfilati nudi davanti al Sultano. Una volta dato l'ordine di procedere, un gruppo di carnefici prese a uccidere ogni gruppo a turno, sia per decapitazione che recidendo gli arti dal corpo.


lunedì 13 settembre 2021

La più grande frase mai pronunciata


Io mi ricorderò sempre della frase che disse Gaio Mario, di ritorno dalla battaglia dei Campi Raudii, dove aveva sconfitto pesantemente i Germani. Quando tornò a Roma, i senatori gli chiesero conto del fatto che lui, non chiedendo il parere del Senato, avesse dato cittadinanza romana alle truppe alleate italiche.

Mario vincitore dei Cimbri, olio su tela, Museo Civico di Foggia.

Mario rispose semplicemente, e con una certa vena ironica, con una frase che diceva più o meno:
"Il rumore della guerra mi impedisce di sentire quello delle leggi",
alludendo al fatto che, nella guerra, non aveva avuto il tempo di verificare se le urla che gli venivano indirizzate addosso fossero richieste dei suoi uomini, o richieste da parte di Roma.
Che dire, un uomo pratico e spiccio. Mario era sempre stato un militare prima che un politico, una persona che si era guadagnato il grado sul campo. Per lui il segno di dare la cittadinanza romana a persone che avevano combattuto e rischiato con lui, era semplicemente un segno di gratitudine, una sorta di compenso per la loro lealtà. E non uno sfregio al Senato, anche se bisogna dire che, a volte, i rapporti tra Gaio Mario e l'istituzione romana furono tesi, e quindi questo gesto potrebbe essere visto anche come un guanto di sfida al senato stesso. Personalmente, credo che però Mario avesse semplicemente ragionato d'istinto, pur non disdegnando le eventuali implicazioni politiche.
Chiaramente, questo intervento non fu corretto dal punto di vista governativo/politico/istituzionale, ma dal punto di vista militare ed umano, sì. E a Mario tanto bastava.


domenica 12 settembre 2021

La storia del Colosseo

Il Colosseo, simbolo indiscusso di Roma, è l’anfiteatro più grande dell’antichità. Presente in città da ormai più di 2.000 anni, fu costruito in meno di 10 anni per volere della potente famiglia dei Flavi: la sua costruzione fu infatti avviata dall’imperatore Vespasiano nel 72 d.C. e fu inaugurato dal figlio Tito nell’80, anche se ulteriori modifiche furono apportate da Domiziano durante il suo regno.





Come si riuscì a costruire un edificio così imponente in pochi anni?

Adottando due piccoli trucchi. Il primo fu quello di utilizzare, ripetendoli all’infinito, ciò che i romani sapevano usare molto bene, e cioè gli archi: in questo modo infatti, esattamente come negli Acquedotti, le forze si scaricavano perfettamente a terra rendendo la struttura ben salda, alta e assai stabile. Il secondo fu scegliere una posizione non proprio casuale: il Colosseo infatti si impiantò esattamente al posto del grande lago artificiale della Domus Aurea di Nerone e quindi gli scavi per le sue fondazioni furono ridotti al minimo indispensabile! E proprio il nome Colosseo ricorda la statua colossale che ritraeva l’imperatore Nerone, convertito poi in dio Sole da Vespasiano.


Il pubblico nel Colosseo

Alto quasi 50 metri, cioè quasi quanto un grattacielo di ben 17 piani, poteva ospitare al suo interno fino a 70.000 persone e la sua arena aveva le dimensioni di un campo da calcio! Ecco quindi che grazie ad un efficacissimo sistema di scale e gallerie il pubblico riusciva ad uscire in pochissimi minuti e a prendere posto in maniera assai comoda e veloce. Si giungeva poi agli spalti tramite aperture dal nome assai curioso, i vomitoria, e l’effetto doveva essere impressionante! Una marea di persone si sedeva quindi ciascuno ai propri posti, ma non dove si preferiva, perché le sedute rispecchiavano esattamente le classi sociali dell’Antica Roma. In cima il popolino con un settore separato per le donne e più si scendeva, più saliva lo status sociale: in prima fila sedevano magistrati, vestali, sacerdoti e soprattutto l’imperatore.


La pianta e la struttura del Colosseo

Rivestito di bianco travertino – ne furono usate circa 100.000 tonnellate – il Colosseo si sviluppava su ben 4 piani e i primi tre avevano ognuno 80 enormi arcate che contenevano delle gigantesche statue. La sua pianta non era circolare, ma ellittica proprio per poter contenere al suo interno un maggior numero di spettatori. Cioè che resta oggi è quindi solo lo scheletro dell’anfiteatro, ed in epoca romana infatti, una volta entrati, tutto ci sarebbe apparso rivestito di preziose lastre di marmo bianco, fissate tramite appositi ganci – le grappe – alle pareti di mattoni. E di ferro per i sistemi di ancoraggio di lastre, colonne e capitelli ne usarono ben 300 tonnellate! In cima poi il Colosseo aveva una corona di 240 pali imponenti che servivano a sostenere il velarium, un’enorme copertura di teli che proteggeva gli spettatori dal sole e per manovrarla erano necessari ben 100 marinai della flotta imperiale!


Il programma degli spettacoli

Ma il Colosseo non era solo l’arena in cui combattevano i gladiatori, anzi il programma degli spettacoli era ricco e variegato. Al mattino si mettevano in scena le lotte tra belve, le venationes, grazie alle quali era possibile assistere a cacce e combattimenti tra animali – come per esempio tra elefanti e leoni – o tra animali e uomini – c’erano per esempio coraggiosi acrobati che saltavano sopra le belve cercando di non farsi azzannare o impavidi guerrieri armati che affrontavano leoni, orsi e leopardi. A questi feroci animali venivano poi gettati i condannati a morte – ladri, truffatori, assassini, stupratori – perché il Colosseo era anche un luogo di esecuzioni pubbliche. Le belve selvatiche venivano infatti addestrate proprio per attaccare l’uomo e quindi si poteva essere divorati da un leopardo o incornati da un toro! E solo nel pomeriggio quindi avevano luogo i tanti amati spettacoli fra gladiatori!


sabato 11 settembre 2021

Cosa differenziava gli antichi greci dai romani?

La lingua : i romani parlavano latino

I greci il greco

Religione : i romani copiarono i 12 dei dell' olimpo ma aggiunsero giano il dio bifronte e veneravano i lari (gli antenati)

Politica : i greci svilupparono una democrazia diretta in cui il popolo imponeva il suo volere nell'ecclesia che era un assemblea popolare dove tutti i maschi adulti liberi ateniesi votavano, e dalla bule (assemblea piu piccola composta da cittadini sorteggiati a caso) potevano votare anche se cacciare o meno una persona da atene (ostracismo), era un sistema in balia ago umori del popolo, poi c'erano anche altri sistemi per esempio a Sparta c'era una diarchia (2 re )

A Roma invece c'era una Repubblica che è più simile alle democrazie rappresentative di oggi, basata su un equilibrio tra classi sociali (patrizi e plebei) c'era il senato un'assemblea di uomini non eletti dal popolo ma scelti dal censore, per essere un senatore dovevi aver completato il corsus honorum (carriera politica magistrale), i magistrati si occupavano dell'amministrazione (edile, pretore, questore, censore, console) questo era il corsus honorum dalla carica piu bassa a quella più alta, i giovani patrizi dovevano partire dalla carriera militare per poi diventare fare il corsus honorum e diventare consoli (1 console su 2 doveva essere plebeo), era un sistema molto più gerarchico e organizzato, poi quando il territorio di roma divenne troppo grande da essere amministrato dal senato cambiarono sistema e si affidarono a un imperatore che governava l'impero attraverso una sistema di burocrati che gestivano la giustizia e la contabilità delle province , l'amministrazione era affidata ai governi locali delle singole città che avevano tutte un senato e dei magistrati e una costituzione, tutto basato su quella di Roma

Arte : inizialmente i romani copiarono lo stile greco-ellenistico, le statue, i mosaici, gli affreschi e l'architettura, letteratura

Piu tardi in epoca imperiale i romani si discostarono dal modello greco, le statue romane erano più realistiche, mostravano rughe cicatrici ed avevano pose più serie e autorevoli, mentre la scultura greca era piu fantasiosa e con pose più libere e sciolte


Statua di Augusto a prima porta


Venere di cndido (statua greca)


Stesso corso segui l'architettura romana, i romani avevano sempre usato materiali diversi dai greci nelle loro costruzioni, i greci usavano blocchi di pietra, i romani usavano il laterizio (mattone) e il cemento pozzuolano (che era più resistente e duraturo di quello moderno), tali materiali sono usati ancora oggi, però all'inizio lo stile architettonico romano era simile a quello etrusco da cui appresero l'arco a tutto sesto, poi dopo le guerre puniche i romani copiarono gli edifici orientali, ma dal I secolo d.c. i romani cominciarono a sviluppare uno stile originale, inventarono l'arco a tre fornici, cupole, nel II secolo d.c. da Traiano i romani cominciarono a inventare architetture totalmente diverse e bizzarre (per l'epoca) come la colonna traiano o il mercato di traiano ai fori imperiali.

I greci davano molta importanza alla cultura, al sapere scientifico, all'arte e alla bellezza, (fattori in cui ottennero risultati incredibili) i greci scoprirono l'atomo, la sfericità della terra prima di Galileo, calcolarono il diametro della terra, inventarono la democrazia, le gru, il mulino, l'ancora, il teatro, le olimpiadi, furono i primi fisici, il principio di Archimede, le chiuse dei canali, giunti cardanici, contachilometri, introdussero la medicina ai romani, mentre sul fattore pratico vivevano in delle società disorganizzate e caotiche costantemente in lotta in lotta tra loro, i romani invece erano persone molto più pratiche, inventarono il diritto romano che è alla base del diritto moderno ,inventarono inoltre un sistema burocratico molto efficiente per controllare l'impero, ovunque i romani andavano costruivano chilometri di strade sempre dritte a prescindere dal terreno (i romani costruirono strade anche sulle alpi a 3000 metri), idrovie, tunnel, ponti, porti, dighe, aquedotti, cisterne, fogne, canali d'irrigazione, città, biblioteche, bagni pubblici, mercati, magazzini, terme, sistema postale, monetizzazione, nuovi campi coltivabili (drenaggio delle paludi e disboscamento) quindi agricoltura su vasta scala, per le miniere i romani introdussero la tecnica dell'estrazione idraulica, riscoperta nel IXX secolo, gli permetteva di estrarre ogni anno 9 tonnellate d'oro e 200 d'argento ogni anno il dato più alto fino al 1700, i romani inoltre avevano creato un'urbanizzazione senza precedenti insuperata fino al 1800, nell'Italia romana il 40% delle persone vivevano nelle città, Roma è stata la prima città ad avere 1 milione di abitanti ed era servita da 11 aquedotti, più di molte città di oggi .

I romani essendo persone molto pratiche non davano molta importanza alla matematica, l'unica matematica che gli serviva era quella che gli permetteva di costruire ponti o altre infrastrutture, idem per la fisica e la maggior parte della ricerca tecnologica ad eccezione della meccanica, infatti i romani costruirono e meccanizzarono alcuni lavori per aumentare la produzione, per esempio a barbegal in Francia costruirono un complesso di mulini che macinavano grano per 40.000 persone, la più grande concentrazione di energia meccanica del mondo antico, seghe alimentate con energia idraulica (acqua), gru migliorate, i romani migliorarono le tecniche chirurgiche, e catalogarono centinaia di specie di piante e animali (naturalis historia ,Plinio il vecchio)


venerdì 10 settembre 2021

Gli antichi soldati greci indossavano elmetti integrali che coprivano le guance e il naso mentre gli antichi elmetti romani esponevano il viso molto di più


L’elmo corinzio, al quale si riferisce la domanda, era il tipo più diffuso durante l’epoca d’oro della falange oplitica, ma non era l’unico tipo in uso.
Il suo vantaggio era il buon grado di protezione, soprattutto davanti alla gola, dove la corazza toracica su interrompeva, e che era esposta ai colpi di lancia menati dall’alto verso il basso. Il suo svantaggio consisteva nel limitare eccessivamente vista e udito del combattente, oltre a essere molto caldo.
Già in epoca oplitica, e sempre più verso l’epoca di Alessandro Magno, altri elmi più confortevoli trovarono sempre maggior uso. La loro influenza si trova anche negli elmi romani, che però dal punto di vista della fabbricazione e dello sviluppo hanno una storia a sé.
Elmo di tipo calcidico:


Elmo frigio


È abbastanza logico supporre che, parallelamente alla evoluzione della tattica militare dalla falange oplitica a formazioni sempre più grandi e composite, e con l’avvento di eserciti sempre meglio addestrati, l’esigenza di sentire chiaramente gli ordini (squilli di tromba) e poter seguire meglio l’andamento dei combattimenti sui propri fianchi (per mantenere meglio la formazione) abbia finito per far prevalere gli elmi aperti.
Per quanto riguarda il paranaso, mi sono sempre chiesto quale fosse la sua funzione nell’elmo corinzio: di solito il paranaso protegge da fendenti, mentre gli opliti combattevano con l’asta e i ritrovamenti archeologici confermano che la maggior parte dei colpi mortali erano di punta.


giovedì 9 settembre 2021

Cosa ci insegna il codice di Hammurabi sulla società babilonese?

 

Hammurabi fu un re babilonese che regnò dal 1795 al 1750 a.C. Oggi è ricordato per aver promosso e fatto rispettare un codice di leggi organizzato. Il Codice di Hammurabi, scoperto su una stele nel 1901, è uno degli scritti antichi meglio conservati e completi di lunghezza significativa mai trovati. Il Codice di Hammurabi è diviso in 12 sezioni e consiste di 282 leggi, 34 delle quali sono illeggibili. Il Codice è principalmente una formula caso per caso del diritto consuetudinario che copre le questioni amministrative, civili e penali. La complessità delle leggi e la loro materia rivelano molto dell'antica cultura babilonese.

Circa 300 anni dopo Hammurabi, nel 1440 a.C., Mosè registrò la Legge per gli israeliti. Poiché la Legge del Mosaico contiene alcune analogie con il Codice di Hammurabi, alcuni critici della Bibbia ritengono che Mosè abbia copiato dal Codice di Hammurabi. Se hanno ragione, e Mosè ha semplicemente rubato ai babilonesi, allora l'intero episodio del Monte Sinai è falso (Esodo 34), e l'ispirazione della Scrittura è sospetta.

Sia la legge levitica che il Codice di Hammurabi impongono la pena di morte nei casi di adulterio e di rapimento (Levitico 20, 10; Esodo 21, 16; cfr. Statuti 129 e 14). Inoltre, ci sono analogie nella legge di ritorsione, come "occhio per occhio" (Levitico 21, 23-25; cfr. Statuto 196). Lo Statuto 206 del Codice di Hammurabian dice: "Se durante un litigio un uomo ne colpisce un altro e lo ferisce, allora giurerà: 'Non l'ho ferito in modo spiritoso', e pagherà i medici". La Legge di Mosè è paragonabile: "Se qualcuno litiga e una persona colpisce un'altra persona con una pietra o con il pugno e la vittima non muore ma è confinata a letto, colui che ha sferrato il colpo non sarà ritenuto responsabile se l'altro può alzarsi e camminare all'esterno con un bastone; tuttavia, il colpevole deve pagare il ferito per qualsiasi perdita di tempo e assicurarsi che la vittima sia completamente guarita" (Esodo 21:18-19).

Ci sono altri esempi, ma a dire il vero, tali somiglianze non dimostrano che Mosè abbia plagiato il Codice di Hammurabi. Ciò che le somiglianze dimostrano è che l'omicidio, il furto, l'adulterio e il rapimento sono problemi di ogni società e devono essere affrontati. Ancora oggi, i paesi di tutto il mondo hanno leggi simili. Tali analogie non dimostrano certo un plagio.

Ci si dovrebbe aspettare una somiglianza nei codici penali nelle società civili. Sia Babilonia che Israele avevano leggi contro l'omicidio, ma non ne consegue che l'una abbia rubato l'idea all'altra.

Le differenze tra la legge del mosaico e il codice di Hammurabi sono altrettanto significative. Per esempio, la Legge di Mosè andava ben oltre il Codice di Hammurabi in quanto era radicata nel culto di un solo Dio, supremo su tutti (Deuteronomio 6:4-5). I principi morali dell'Antico Testamento si basano su un Dio giusto che esige che l'umanità, creata a Sua immagine, viva rettamente. La Legge di Mosè è più di un codice legale; parla del peccato e della responsabilità verso Dio. Il Codice di Hammurabian e altre leggi antiche non lo fanno.



Il Codice di Hammurabi si concentrava esclusivamente sulle leggi penali e civili e prevedeva punizioni dure e talvolta brutali. In questo modo, Hammurabi ha più cose in comune con Draco che con Mosè. La Legge di Mosè ha fornito giustizia, ma si è occupata anche di leggi spirituali e di santità personale e nazionale. Di conseguenza, la Legge del Mosaico si occupava della causa del crimine, non solo dei suoi effetti. La Legge del Mosaico eleva il valore della vita umana, e tutto il suo tenore è più compassionevole di quello del Codice di Hammurabian. La dimensione spirituale è ciò che rende unica la Legge di Mosè.

Il principio fondamentale delle leggi di Dio nella Bibbia ebraica può essere riassunto nelle parole: "Siate santi, perché io sono santo" [Levitico 11:45]. Un principio come questo era del tutto sconosciuto ai babilonesi, come si vede nel loro codice di legge.

C'è una drammatica differenza di prospettiva tra Hammurabi e Mosè. Il fuoco dell'uno è orizzontale, mentre l'altro è verticale. Il codice giuridico dell'Antico Testamento ha un orientamento religioso, mentre altri sono civili. I mesopotamici credevano che il dio Shamash avesse dato ad Hammurabi il suo codice di legge in modo che le persone potessero andare d'accordo tra loro. Nella Bibbia, il codice di legge era dato principalmente perché le persone potessero andare d'accordo con Dio.

Questo è ciò che distingue la Legge del Mosaico da tutti gli altri codici di legge dell'antichità: la sua forte enfasi sulle questioni spirituali. Il più vicino al Codice di Hammurabiano è la sua proclamazione che coloro che rubavano agli dei sarebbero stati messi a morte. A differenza della Legge del Mosaico, il Codice di Hammurabi non prevedeva il perdono.

La teoria che la Legge di Mosè sia semplicemente una riformulazione di quella di Hammurabi è stata oggi in gran parte abbandonata, per il fatto che codici di legge simili, anche più antichi di quelli di Hammurabi, sono stati trovati in vari altri luoghi. Tra questi vi sarebbero le leggi cuneiformi, scritte già nel 2350 a.C.; il Codice di Urukagina, 2380 a.C.; il Codice di Ur-Nammu, 2050 a.C.; e altri.

La maggior parte dei critici si è resa conto del fatto che le leggi babilonesi erano probabilmente ben note agli Ebrei di Mosè. Quando Dio comunicò la Sua Legge, usò un linguaggio che gli israeliti conoscevano già, e questo spiegherebbe una formulazione simile per leggi simili.

Sia Hammurabi che Mosè registrarono un complesso sistema di leggi che erano uniche al loro tempo. Hammurabi sosteneva di ricevere il suo codice dal dio babilonese della giustizia, Shamash. Mosè ricevette la Legge di Dio in cima al Monte Sinai direttamente dal Dio degli Israeliti. Ci sono alcune somiglianze tra la Legge del Mosaico e il Codice di Hammurabi, come ci si aspetterebbe da due sistemi legislativi. Tuttavia, le loro differenze significative dimostrano l'infondatezza di qualsiasi accusa che Mosè ha copiato dal Codice di Hammurabi.