sabato 29 gennaio 2022

Perché Cesare disse "alea iacta est"?

Aulo, domani si fa la storia di Roma.

Scrivi ai posteri che io Caio Julio, detto il cesare consigliato dagli Dei stanotte ho deciso.

Ma Caio ti è apparso Marte in sogno in persona?

No amico stanotte ho scommesso la mia vita con Il padrone dell'Ade, a lui mi sono rivolto.

Ma come hai fatto?

Stanotte approfittando della luna sono uscito dalla tenda e ho raggiunto quel piccolo villaggio poco distante, proprio sulle rive del Rubicone, lì mi avevano riferito esserci un piccolo tempio dedicato a Ade, così feci.

Il tempietto era meno che un Are con incisa la parola Ave, uomo, ricordati che tanto devi morire, qui arriverai nel bene o nel male. Rifletti.

Così mi rimase in mente "Memento mori", "Memento mori" e riflettevo a quelle parole.



Mentre fissavo l'altare notai un'ombra e il luccichio di una lama, pensavo fosse la mia ora, pensai un sicario.

Per mia fortuna era invece Marco Junio, Bruto per tutti. Si avvicinò con il pugio sguainato, ma subito gli cadde l'arma forse perché mise le mani in tasca ed estrasse un dado.

Bruto, rozzo e maldestro ma un figlio per me, mi propose di lanciare quel dado, se avessi vinto potevo portare la X a Roma se avessi perso mi sarei dovuto arrendere qui e lasciare intatta la Republica.

Presi il dado e accettai, se la faccia proposta all'Ade fosse stata quattro avrei vinto.

Pregai il Dio dell'abisso e lanciai, il dado iniziò a roteare e non terminava più, così lo bloccai, lo sai Cesare non perde tempo. Alzai il palmo e fermai il dado nascondendo il risultato.

Bruto allora si altero' e mi chiese perché quel gesto, che lasciassi agli Dei la scelta e facessi vedere il numero.

Gli ho risposto che il dado è ormai lanciato e il fato è già deciso, qualunque risultato fosse stato sarei andato a Roma. Alzai il palmo e osservammo il risultato degli Dei.

"Alea iacta est !"

QUATTOUR!

Bruto fuggì piangendo, non lo capisco quel ragazzo.

Ma allora disse Aulo, Cesare sei benedetto dagli Dei!!!

Certo Aulo, ma tieni e conserva questo dado a futura memoria di me vado a riposare, domani mi aspetta Roma.

Cesare se ne andò .

Aulo allora prese il dado per riporlo ma gli cadde in terra sul tappeto della tenda, guardò il risultato, quattour. Spaventato prese il dado e lo rilancio' quattour. Continuò a rilasciarlo e sempre quattour.

Diavolo di un Cesare!!! E buttò il dado ne fuoco…


Una vampate attizza le fiamme, mentre si intravedeva un numero…due e poi tre. Ventitré.


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