venerdì 9 luglio 2021

Cosa sarebbe successo se l'ISIS fosse nata all'interno dell'impero romano?

Per l'Impero Romano i ribelli che provavano a creare un loro stato indipendente non erano una novità, e i fanatici religiosi che volevano creare un loro stato basato sul mandato divino li avevano già sconfitti a Gerusalemme.

Se l'ISIS fosse nato in un'altra provincia romana le legioni sarebbero state mandate a schiacciare la rivolta, e non avrebbero usato i guanti di velluto.

I romani non avevano "regole di ingaggio" e la Convenzione di Ginevra non esisteva: le legioni metteranno sotto assedio ogni città e avamposto in mano all'ISIS antico e una volta entrati uccideranno sul posto ogni maschio adulto, le donne e i bambini che erano con loro verranno venduti come schiavi e ogni oggetto di valore sarà preso dai legionari che vogliono arrotondare lo stipendio.

I leader dell'ISIS saranno catturati vivi, se possibile, e portati a Roma per celebrare il trionfo del generale che li aveva sconfitti. Il generale guiderà le sue legioni in una grandiosa parata per le vie della capitale guidando una biga trainata da cavalli bianchi, mentre i capi dell'ISIS cammineranno davanti a lui in catene e indossando la loro uniforme. Alla fine della parata verranno strangolati di fronte al pubblico.

I territori dell'ISIS torneranno sotto il controllo dei governatori romani, gli abitanti che non si sono uniti alla rivolta saranno liberi di praticare la loro cultura a condizione che rispettino le leggi romane e onorino anche gli dei romani e l'imperatore (dopo saranno liberi di pregare il dio che vogliono). Se i locali non accettano queste condizioni l'Impero continuerà a mandare le legioni finchè gli abitanti non impareranno la lezione.

Non esiste alcuna "legge sharia", ora c'è solo Roma.




Nessun commento:

Posta un commento