giovedì 15 luglio 2021

I soldati dell'antica Roma riscontrarono disturbi mentali come quelli moderni?

I soldati dell’antica Roma erano essere umani esattamente come noi, animati dalle sensazioni proprie di un condottiero, paura e rabbia ovviamente spiccavano fra tutte.



Fondamentale figura predisposta a non far perdere il controllo delle truppe era il generale; maggiore era la sua lucidità, più i soldati ne traevano benefici.

La psichiatria ha analizzato dei parametri che possono portare a sviluppare un disturbo post-traumatico da stress.


Essi sono:

  1. L’evento traumatico, ed una guerra certamente lo è.

  2. La cultura del popolo di appartenenza, e quella romana era una cultura meno moralista della nostra (schiavi trattati come bestie ad esempio).

  3. La “filosofia” personale, l’addestramento dei guerrieri era volto a rendere gli animi privi di remore.

  4. I danni fisici (soprattutto alla testa) aumentano molto l’insorgenza di questo problema. Ma i legionari grazie alle protezioni di elmi e scudi difficilmente venivano colpiti al capo. Le braccia e le gambe erano le zone più soggette a lesioni.

Inoltre sono scarse le fonti che attestano di pazienti affetti di disturbo post traumatico da stress (le più famose trattano le vicende post belliche di Caio Mario e Ulpio Optato).

In undici secoli di storia romana le così scarse testimonianze e i parametri elencati precedentemente, mi inducono perciò a pensare che effettivamente i soldati di Roma non fossero soggetti predisposti a questo tipo di problema.


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