Il senato ha continuato a mantenere una
influenza politica notevole fino a tutto il quinto secolo. Infatti
furono proprio le costanti manovre del senato (che ormai
rappresentava praticamente solo la classe dei grandi proprietari
terrieri italici) contro l’imperatore d’occidente,
contestualmente all’appoggio che i senatori davano all’uno o
all’altro generale “golpista”, che indebolirono la leadership
romana e portarono allo stato di crisi permanente della pars
orientalis e quindi alla fine dell’ autorità imperiale.
Anche
durante il Regno gotico, fino all’assedio di Roma da parte di
Belisario, il Senato continuò ad esercitare una certa influenza. Le
guerre gotiche con i ripetuti assedi di Roma e lo spopolamento
dell’Urbe, e le rappresaglie dei sovrani goti contro la classe
senatoriale vista come traditrice, contribuirono a far declinare il
Senato per sempre.
Soprattutto, l’impoverimento delle campagne
causato dalla lunghissima guerra gotica, le misure contro il
latifondo introdotte da Totila e poi le invasioni dei Longobardi (che
volevano dire altri sequestri e altre redistribuzioni di terre)
furono le cause della sparizione della classe senatoriale come un
unicum ben compatto e identificabile, e quindi, non troppo dopo,
della stessa istituzione senatoriale.

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