Il più celebre grido di battaglia degli antichi legionari era il barritus, a metà tra il barrito di un elefante e un muggito.
Il verso in questione aveva un suono gutturale e intermittente ed era modulato su un’unica nota, che iniziava a basso volume per poi aumentare sempre più di intensità.
A menzionare il barritus è lo storico latino Tacito, che racconta come spesso i soldati, per amplificare maggiormente il suono prodotto, tenessero lo scudo vicino alla bocca.
Secondo gli studiosi, il barritus si diffuse in età imperiale, quando le file dei legionari si riempirono di guerrieri di origine germanica, che lo avrebbero presto trasmesso agli altri commilitoni.
I romani potevano “barrire” solo all’inizio del combattimento e non prima, perché in questo modo non veniva compromessa la loro proverbiale disciplina, mantenendo in ordine i ranghi fino al momento dello scontro.
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