È ancora oggi un mistero la tecnica etrusca della granulazione: consisteva nel far aderire sferette d’oro minuscole come pulviscolo su una base metallica con punti quasi invisibili all’occhio umano, risolvendo il problema del surriscaldamento, in seguito al quale le sferette avrebbero potuto fondere e perdere forma.
Questa tecnica era nota in Mesopotamia fin dalla metà del III millennio a.C. ma non aveva mai raggiunto tanta perfezione. Realizzata in oro ad alta caratura, era impiegata dagli Etruschi per decorare i gioielli con motivi geometrici, floreali, zoomorfi o antropomorfi.
Con la fine della loro civiltà questa tecnica si fece sempre più rara fino a scomparire senza che fosse stata lasciata in eredità la formula che ne permetteva la realizzazione.
Soltanto nel 1934 l’inglese Henry Littledale brevettò un processo di brasatura, cioè un particolare tipo di saldatura con un composto di rame, che ha qualche affinità con l’antico metodo.
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