Alessandro era piuttosto basso, tozzo e
di corporatura robusta, il suo corpo era segnato da tantissime
cicatrici frutto della sua vita da militare ardua sin da giovanissimo
e anche dalla sua forse eccessiva sicurezza di sé stesso che lo
portava ad attaccare gli avversari, in particolare anche i comandanti
e Re, cercando di sfondare direttamente davanti a loro. Era
mancino
ed era affetto da
eterocromia, aveva cioè
gli occhi di colore diverso (uno azzurro e l'altro marrone, o forse
nero), e la sua
voce
ci viene descritta come aspra.
Portava sempre il collo leggermente
inclinato verso sinistra e soffriva di alcune malformazioni congenite
che, alcuni storici affermano, potrebbero in parte aver contribuito
alla sua morte.
Aveva i capelli ispidi e rossicci,
sebbene tendesse spesso a tingerli di biondo utilizzando una mistura
di fiori di zafferano e acqua di potassio, trattandoli poi con
profumi, incenso e mirra. Aveva l'usanza di radersi il volto anche
passata la giovane età (cosa piuttosto inusuale tra i greci del suo
tempo), probabilmente a causa del fatto che gliene crescesse molto
poca; per non sfigurare in mezzo ai suoi dignitari, indusse anche
loro a non portarla.
L'immagine di Alessandro è stata
immortalata da molti artisti suoi contemporanei, della cui opera non
rimangono, purtroppo, che copie e descrizioni. Il famoso scultore
Lisippo
fu nominato scultore di corte da
Alessandro stesso, e ritrasse il grande conquistatore in numerose
statue.
Pirgotele
fu invece l'unico autorizzato
dallo stesso Alessandro a scolpire la propria immagine sui sigilli e
sulle pietre dure.
Sappiamo anche che il pittore
Apelle
immortalò su grandi tavole lignee
numerose effigi e scene di battaglia che ebbero Alessandro come
protagonista.
Secondo
Aristosseno di Taranto,
apprendista di Aristotele, il corpo di Alessandro emanava un profumo
gradevole, che secondo alcune fonti conservò a lungo anche dopo la
morte.
Lo scrittore
Ateneo di Naucrati
sottolineava la sua abitudine al
bere e all'ubriacarsi.
Sappiamo inoltre da Plutarco che
Alessandro, almeno a partire dalla
Battaglia di Gaugamela,
usava indossare in battaglia la
linothorax, la corazza
multi-strato di lino in uso alla fanteria leggera e alla cavalleria,
invece della classica corazza oplitica di bronzo, molto più pesante
e meno resistente alla penetrazione delle frecce (gli strati di lino
sovrapposti della linothorax resistono maggiormente della sottile
lamina di bronzo). In alcuni mosaici che ci sono pervenuti,
Alessandro è raffigurato proprio mentre indossa questo tipo di
abbigliamento.
Esiste una sua recentissima Statua a
Skopje, nonostante ufficialmente per motivi di Copyright sulla
proprietà intellettuale di Alessandro Magno non si possa mettere il
suo nome sulla statua, dato che i Greci dicono di detenere questa
proprietà intellettuale rispetto alla Macedonia del Nord.
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