lunedì 28 febbraio 2022

Qual era il cibo preferito di Giulio Cesare?

Cibo non lo so ancora di preciso ma credo fossero gli arrosti di carne specie le oche ,Ma so quale era la sua bevanda preferita . senza dubbio lo scrive lui stesso.

Cesare AMAVA I SUCCHI DI FRUTTA , in particolare quelli ghiacciati .



e durante gli scontri i legionari si portavano dietro dei barili di ghiaccio per permettergli di bere

i suoi succhi di frutta freschi quando voleva.



domenica 27 febbraio 2022

Come appariva fisicamente Alessandro Magno?

Molte persone hanno fatto delle ricostruzioni basate su busti che sono stati fatti da persone che lo hanno effettivamente incontrato. A varie età, ecco le migliori ipotesi:






sabato 26 febbraio 2022

Quali sono delle vicende crudeli avvenute in passato di cui si parla poco ?

Nell'antica Roma uomini e donne usavano gli schiavi come veri e propri "strumenti sessuali"

Per i romani, uno schiavo era una proprietà della quale disporre come meglio si credeva. Uomini e donne liberi non potevano lasciarsi penetrare dai propri schiavi né praticare a loro del sesso orale; non dovevano dargli piacere in alcun modo mentre gli schiavi erano obbligati a soddisfare i loro padroni. Le donne, a causa dell'onore, dovevano rispettare più limiti ma potevano comunque utilizzare le proprie schiave con fini sessuali; e in effetti era preferibile che "usassero" altre donne perché, nel peggiore dei casi, nessuno avrebbe potuto accusarle di essersi fatte penetrare.



venerdì 25 febbraio 2022

Tutankhamon era un sovrano fisicamente e mentalmente sano?

 

Era tutt'altro che sano e doveva addirittura essere abbastanza disabile.

Questo è il risultato di un'autopsia virtuale basata su più di 2.000 scansioni al computer del suo corpo.

È stata effettuata anche un'analisi genetica della sua famiglia.

E si presume che i suoi genitori fossero fratelli.

Quindi, Tut era una vera vittima dell'inbreeding dei suoi antenati.

Aveva grandi incisivi anteriori e un morso eccessivo caratteristico della linea reale thutmoside a cui apparteneva.

I suoi vestiti, che erano nella tomba con lui, sono stati analizzati.

Le misure del suo perizoma e della sua cintura indicano un'anca arrotondata e una vita stretta.

Si ritiene che soffrisse di ginecomastia (femminilizzazione del seno), sindrome di Marfan, sindrome di Wilson-Turner con ritardo mentale X-linked, sindrome di Fröhlich (distrofia adiposogenitale), La sindrome di Klinefelter (che può aver causato la sua forma corporea più femminile), la sindrome da insensibilità agli androgeni, la sindrome da eccesso di aromatasi associata alla sindrome della craniosinostosi sagittale, la sindrome di Antley-Bixler o una delle sue varianti.

Una miriade di "Particolarita'" genetiche.

Questo spiega le strane immagini di lui....

e anche la sua morte precoce.


giovedì 24 febbraio 2022

Quali sono delle curiosità su personaggi storici di cui non si parla mai ?

Vi porto l'esempio dei romani i quali percepivano la sessualità in un modo molto diverso dal nostro e alcune delle loro abitudini ci risulterebbero scioccanti.

Nell'antica Roma la verginità maschile era qualcosa di inaccettabile, era comune che gli uomini, già nel corso della loro adolescenza, frequentassero bordelli o avessero relazioni con serve e schiave.

Gli uomini potevano avere relazioni sessuali con individui del loro stesso genere o del sesso opposto.

Essere penetrato da un altro uomo equivaleva a ricoprire un ruolo di sottomissione opposto all'ideale romano di uomo: l'accusa di essere stato la parte passiva in una relazione poteva bastare per rovinare la carriera di un politico, ma l'accusa di aver soddisfatto una donna praticandole del sesso orale era ancora peggio, anche se si trattava della propria moglie.



mercoledì 23 febbraio 2022

Il De Bello Gallico è una fonte oggettivamente veritiera sulle campagne di Cesare in Gallia?

Beh ovvio che è una fonte di parte. Noi conosciamo tutti gli avvenimenti di parte romana e praticamente nulla da parte gallica.

Ma, da che mondo e mondo, sono i vincitori a scrivere la storia (e a farci i film, aggiungeremmo oggi).

Senz'altro Cesare dice molte verità; del resto le sue capacità militari erano note e lo dimostrò più volte anche su altri campi sconfiggendo avversari di valore (in primis l'ex socio Pompeo Magno).

Forse esagera sul quantitativo di Galli uccisi e fatti prigionieri.

Così anche sull'esito delle sue campagne. Leggendo il DBG mi venivano in mente i vecchi film western. Avete presente come erano fatti? La trama era semplicissima.

Gli indiani, selvaggi e incivili, depredano un villaggio, uccidendo o mettendo in grosse difficoltà la guarnigione americana.



Mentre costoro stanno per cedere arrivano all'ultimo minuto "i nostri". Infatti, all'ordine di un trombettiere, arriva la cavalleria col generale o rangers di turno (spesso rappresentato col volto iconico e rassicurante di John Wayne) e gli indiani sono messi rapidamente in fuga.



Ecco: sostituite i Pellerossa coi Galli, i civilizzatori yankee coi Romani e John Wayne con Giulio Cesare et voilà! Avete il sunto della maggior parte di episodi delle Guerre Galliche!
Ovviamente Cesare è sempre il protagonista!


martedì 22 febbraio 2022

Com'era la vita a Pompei prima del terremoto che la distrusse?

Pompei è una città con una origine antichissima: nacque come insediamento osco, fu in seguito abitata dai sanniti e poi, a partire dal primo secolo a.C., conquistata dai romani.

Quando venne colpita da questa catastrofe naturale, Pompei era infatti una città piuttosto fiorente e prospera.



Aveva circa ventimila abitanti, le sue vie erano animate da botteghe di artigiani e commercianti e diversi suoi cittadini vivevano in ville lussuose, riccamente arredate e affrescate. Pompei e le terre circostanti erano inoltre un ambito luogo di villeggiatura.

Nelle campagne limitrofe, l’agricoltura era inoltre particolarmente redditizia: la qualità dei terreni e del clima rendeva infatti raccolti abbondanti. Proprio per la fertilità dei terreni, l’area era densamente abitata e gli insediamenti urbani alle pendici del vulcano erano piuttosto numerosi.

All’epoca dell’eruzione la città, come ogni centro romano, era costruita con una pianta strutturata a partire da un decumano e un cardo, le due vie principali che incrociandosi formavano quattro angoli retti.

Attorno al foro principale, il cuore della città, sorgevano gli edifici all’interno dei quali si svolgevano le principali attività dei suoi cittadini: uffici, il tribunale, i templi, le terme, il mercato, i magazzini, i teatri e le palestre, le botteghe.

Pompei era quindi era pienamente vissuta dai suoi abitanti, lo si può constatare dalle incisioni e dalle scritte che i cittadini lasciavano sui muri, dal traffico intenso che animava le vie.


lunedì 21 febbraio 2022

Quali tattiche militari utilizzava Cesare?

Cesare era un stratega piuttosto brillante quando voleva esserlo.

Ambiorix era un re tedesco che tradì i romani. Era una guarnigione locale di 15 coorti che i Galli locali stavano per ribellarsi e che avrebbe permesso loro di spostarsi attraverso la sua terra per assistere. Quando le coorti lo fecero, Ambiorix tese loro un'imboscata e li uccise tutti.



Ambiorige pose quindi l'assedio a una Legione accampata nelle vicinanze e comandata da Quinto Cicerone, fratello del leggendario Cicerone che tutti conosciamo e amiamo. Quinto era nei guai e mandò dei cavalieri alla ricerca di Cesare. Uno alla fine riuscì a superare i Galli e informò Cesare di ciò che stava accadendo.

Cesare era livido. Lasciò tutto, radunò 2 legioni e si lanciò contro i Galli.

Quando Cesare si avvicinò alla posizione di Quintu iniziò a fare irruzione nei villaggi vicini per far sapere ad Ambiorix che si stava avvicinando. Ambiorige abbandonò così il suo assedio di Quinto e marciò verso sud per incontrare Cesare.

Cesare fece accampare i suoi uomini e costruire le tipiche fortezze in legno che tanto amavano i romani. Ambiorix si avvicinò presto e prese posizione nelle vicinanze su una collina con un fiume in fondo. Questo ha reso la posizione difficile (impossibile davvero) da attaccare. Cesare doveva sconfiggere questo esercito ora però. Era inverno e i Galli si stavano ribellando in tutta la regione.

Così Caesar è diventato creativo. Mandò la sua cavalleria in avanti con l'ordine di ritirarsi. Quando la cavalleria romana e quella gallica si scontrarono, gli uomini di Cesare si ritirarono e seguirono i Galli. Quando i cavalieri gallici si avvicinarono al fortino di Cesare videro uomini abbandonare le mura e gridare per salvarsi la vita.

Convinta che i romani stessero sbaragliando, la cavalleria ha inviato una parola ad Ambiorix e all'esercito principale dicendo che gli uomini di Cesare si stavano rompendo facilmente.

Ambiorix fece marciare il suo esercito giù dalla collina e si avvicinò al campo sicuro della vittoria. Circondò il forte e si chiuse da tutti i lati.

Proprio in quel momento gli uomini di Cesare irruppero da tutte le direzioni avanzando all'impazzata nell'esercito di Ambiorix. Si scopre che i romani avevano finto di avere paura per ordine di Cesare ed erano in realtà solo ingobbiti nel forte, in attesa di colpire. Gli uomini di Ambiorix furono presi alle calcagna e l'intero esercito fu schiacciato.

Questa è una creatività tattica di livello successivo e mostra come pensava Caesar.

Se c'era un problema, Cesare cercava di trovare un modo per risolverlo.

  • C'è un esercito di soccorso in arrivo per Alesia? Costruì un secondo muro per difendersi dall'assalto di quell'esercito.

  • Pompeo ha 7 volte più cavalleria? Attira la cavalleria di Pompeo in una trappola dove può essere distrutta.

Caesar potrebbe essere creativo o semplice. Nelle grandi battaglie, preferiva tattiche di base semplici, flessibili e facili da cambiare. Spesso si fidava dei suoi subcomandanti per prendere decisioni sul campo quando la situazione lo richiedeva. Nei momenti folli in cui ha affrontato un grosso problema, potrebbe utilizzare tattiche rischiose (spesso disperate) per risolvere le cose.

Cesare potrebbe essere attento o aggressivo. Era un uomo molto attento a scommettere sulla vita dei suoi uomini, ma quando è arrivato il momento di andare "all-in" Caesar non ha mai battuto ciglio.

In generale, Cesare era una brillante mente tattica. Soprattutto, era una mente strategica dotata. Era bravissimo nel posizionare, sfruttare i difetti, sfruttare i suoi punti di forza e manipolare le situazioni per favorirlo.

Infine, Cesare fu un grande condottiero. Sapeva come motivare le persone e come farsi degli amici. Cesare comandava le legioni romane composte da uomini di ROMA. Questi ragazzi erano repubblicani incalliti che amavano il loro paese e tuttavia amavano di più Cesare.


domenica 20 febbraio 2022

Sono stati gli svizzeri a inventare il coltellino svizzero?

 


Altro che Coltelli "svizzeri" . I romani erano ancora una volta un po' più veloci.

Quello che è probabilmente il primo coltellino svizzero del mondo è stato trovato. È stato fatto intorno al 200 d.C... nell'antica Roma.



Il coltello dell'esercito romano è d'argento e ha una lama di ferro, un cucchiaio, una forchetta, uno spiedino retrattile, una spatola e un piccolo stuzzicadenti.

Gli esperti ritengono che lo spuntone possa essere stato utilizzato dai romani per estrarre la carne dalle lumache.

Si pensa che la spatola avrebbe offerto un mezzo per estrarre la salsa da cucina dalle bottiglie a collo stretto.


Gli esperti credono che il coltello sia stato conservato in una tomba per più di mille anni.

Eh si.

E ' sempre buona avere un coltello ro…eh …svizzero con se quando si va su un lungo viaggio.


sabato 19 febbraio 2022

Quali svantaggi aveva Sparta?

Tutti gli svantaggi (anche i vantaggi!) di Sparta derivavano dalla geografia;

Sparta non aveva una rete urbana attorno all'Acropoli come le altre città greche, ma consisteva invece di cinque insediamenti relativamente distanti tra loro. Era così:


mappa disegnata secondo le informazioni di Erodoto su Sparta.


Ciò lo rendeva un luogo impossibile da fortificare. A peggiorare la situazione, la riduzione in schiavitù dei vicini Messeni dopo aspri conflitti che durarono a lungo (VII-VI sec. aC), gli Spartani non ebbero altra scelta che organizzare il loro stato, Lacedaemonia, su base militare ed essendo una società introversa, esattamente l'opposto della maggior parte delle altre città greche; si sono concentrati sul tenere sotto controllo gli iloti.

La mancanza di molta interazione con il resto dei greci e di altre culture li aveva portati a una violenta trasformazione quando furono costretti a farlo durante e dopo le guerre persiane. Quando entrarono in contatto con il sontuoso stile di vita persiano e soprattutto con il denaro persiano durante la guerra del Peloponneso, il loro famoso morale svanì nell'aria e non tornò più.

Non fu qui che finì la loro sventura; quando gli efori (i pratici governanti di Sparta) divennero più ricchi espandendo la loro terra, lasciando molti spartani senza terra. Il male era che un uomo senza terra non poteva diventare un soldato. La necessaria riforma della legge è arrivata troppo tardi per salvare lo status della città….


venerdì 18 febbraio 2022

Cos'era la pratica romana del rafano e del mugile?

Sul piano sociale occorreva regolare i rapporti tra i singoli cittadini, tra quelli che offendevano e quelli che subivano le offese.



Questa regolamentazione fu fatta nel 18 a.C. da Augusto, che voleva il ritorno al mos maiorum (antiche tradizioni romane), e promulgò la Lex Iulia de adulteris, che in determinate condizioni consentiva al padre o al marito di uccidere l’amante della figlia o della moglie.

In questo campo, c’erano vendette esemplari, come la pratica del rafano e del mugile: l’amante sorpreso poteva essere sodomizzato con una pianta molto piccante (il rafano, appunto) o addirittura con un pesce (il mugile) che era noto per la sua voracità.

Ma si arrivava anche al taglio del naso oppure degli attributi maschili. L’uccisione era prevista solo nel caso in cui il marito sorprendeva l’amante in flagrante con la moglie, dentro casa, e solo a condizione che questi fosse uno schiavo o appartenesse a una classe inferiore.


giovedì 17 febbraio 2022

Qual è stato un atto di vendetta famoso nella storia antica?

Quando Alessandro Magno mandò degli uomini a negoziare con l'isola di Tiro, gli abitanti li uccisero e gettarono i corpi in mare. Così, Alessandro fece costruire una strada rialzata fino all'isola, e i lavori richiesero 7 mesi. Trucidò 8000 uomini perdendone soltanto 400 e vendette 30000 cittadini come schiavi.



Tiro era un importante insediamento fenicio. Durante le sue campagne contro la Persia, Alessandro Magno voleva conquistare la città per togliere ai persiani il loro ultimo porto. Ma il suo esercito non era in grado di catturare la città con mezzi convenzionali, perché era su un'isola. All'inizio, Alessandro informò gli abitanti di Tiro che, si fossero sottomessi e se gli avessero concesso di fare un sacrificio al tempio di Melqart, che lui identificava con Eracle, avrebbe risparmiato le loro vite. Gli abitanti di Tiro si rifiutarono, opponendo resistenza. Allora Alessandro Magno mandò dei negoziatori, ma i Tirii li uccisero e li annegarono.

Allora, Alessandro fece costruire un terrapieno per arrivare all'isola, una strada rialzata che avrebbe permesso all'esercito di invaderla. Questa costruzione, fatta con le pietre, è visibile ancora oggi. Il progetto aveva l'obiettivo di avvicinarsi alle mura, ma l'acqua sempre più profonda e i continui attacchi dei Tirii resero la cosa impossibile. Vennero allora realizzate due torri, poste all'estremità del terrapieno. Queste torri caricavano dispositivi d'artiglieria: catapulte in alto per aprire una breccia nelle mura, e alcune baliste più in basso per lanciare rocce o per attaccare le navi ai lati.

I Tirii risposero mandando una vecchia nave a cui era stato dato fuoco. Alessandro Magno consumò allora la sua vendetta raccogliendo navi dalle città fenicie che aveva conquistato in precedenza, e il re di Cipro gli mandò 120 ulteriori galee. Con una flotta di 223 galee, invase Tiro e uccise 8000 uomini, perdendone 400. Gli altri cittadini di Tiro vennero venduti come schiavi. Ancora oggi l'isola di Tiro è collegata alla terraferma grazie alla strada costruita da Alessandro.


mercoledì 16 febbraio 2022

Come ha fatto il popolo del Medioevo a perdere così tanto in termini di organizzazione e struttura rispetto all'Impero Romano?


Un gruppo di archeologi ha studiato le ossa di portuali in un porto romano. Quelli che morirono prima del 455 d.C. mangiarono cibo importato da tutto l'impero. I Vandali saccheggiarono la Roma per 2 settimane quell'anno. Gli scheletri sepolti in seguito avevano una dieta a base di cereali coltivati ​​localmente, cioè ricorrevano al consumo di pappa. Quindi le persone che vivevano nell'ex Impero Romano d'Occidente hanno vissuto una sorta di mondo post-apocalittico.



martedì 15 febbraio 2022

Quale fenomeno paradossale si verificò nell’antica Atene?

La "laconofilia".


Nel periodo di massima rivalità e ostilità tra Atene e Sparta, culminato nella devastante Guerra del Peloponneso (431-404 a.C.), nella capitale attica avvenne un fenomeno paradossale.

Gli ateniesi si lasciarono crescere i capelli, così da sembrare alti, nobili e fieri come i lacedemoni; si vestivano con sobrietà ed evitavano qualsiasi abuso nel bere e nel mangiare, seguendo la cosiddetta dieta spartana.

Questi ateniesi di classe benestante sublimarono quanto era spartano, dando luogo a questo fenomeno. Uno dei motivi alla base della fama dei lacedemoni veniva dal ruolo da loro svolto nella Seconda guerra persiana (480-479), quando assunsero il comando della Lega panellenica per resistere agli invasori.

Inoltre il sacrificio di Leonida e dei suoi trecento soldati nella battaglia delle Termopili alimentò questo paradosso.

Invece di disprezzare i loro mortali nemici, molti cittadini espressero apertamente la propria ammirazione per gli spartani e ne imitarono appunto l’abbigliamento e la dieta.



lunedì 14 febbraio 2022

Qual era l’arma segreta degli antichi romani?

Roma antica aveva un’arma segreta a cui si affidava nei momenti più difficili: i Libri sibillini.


Erano lo strumento sacro più importante dell’Urbe e li si consultava solo in circostanze eccezionali. La loro storia comincia al tempo del re Tarquinio Prisco. Una vecchia si recò del sovrano per offrirgli nove libri sacri, contenenti profezie che avrebbero garantito la potenza di Roma, ma chiese in cambio un prezzo esorbitante.

Quando il sovrano rifiutò di pagare, la donna bruciò sei rotoli offrendo quelli che restavano al prezzo iniziale. Colpito dalla sua condotta, Tarquinio pagò l’intera cifra per gli ultimi tre libri. Prima di sparire, la venditrice raccomandò che i rotoli venissero conservati e difesi con cura, poiché contenevano le istruzioni per fronteggiare le future crisi del popolo romano.

La vecchia era la Sibilla Cumana, profetessa del dio Apollo. I romani non sottovalutarono mai questa risorsa, ricorrendo alla loro consultazione in caso di bisogno; anzi venne istituito un collegio sacerdotale finalizzato al compito di salvaguardare e interpretare le parole contenute nei rotoli.

La soluzione offerte dagli oracoli era quella di compiere riti, sacrifici o costruire un tempio: in tal modo si sarebbe superato anche il più angoscioso dei problemi. Gli oracoli, che erano scritti in versi poetici suscettibili di numerose interpretazioni, potevano essere consultati solo su ordine del Senato.

Essi continuarono ad essere consultati fino al 408 d.C., quando il generale cristiano Stilicone bruciò i Libri, considerati espressione del paganesimo.




domenica 13 febbraio 2022

Perché i Celti tagliavano le teste ai nemici uccisi?

Secondo gli autori Romani i guerrieri Celtici avevano l'usanza di decapitare i corpi dei nemici uccisi e conservarne le teste come trofei.

Le teste mozzate venivano tenute nelle case conficcate in delle nicchie nei muri, cercando perfino di conservarle con metodi di imbalsamazione a base di sostanze come olio di cedro.

Per decenni gli archeologi si sono chiesti che questo rituale esistesse davvero, oppure fosse solo una diceria diffusa dai Romani, ma alcune scoperte fatte di recente in Francia hanno dimostrato che era tutto vero.



La spiegazione di questo comportamento è che i Celti ritenevano che la testa fosse la sede dell'anima e quindi prendere la testa del nemico era un modo per ottenere la sua forza e si credeva che in questo modo il suo spirito rimesse intrappolato e non potesse tornare come fantasma per tormentare il suo uccisore.

Anche se agli occhi dei Romani e dei Greci questa usanza era macabra e barbarica, dal punto di vista dei Celti si trattava di un modo per mostrare rispetto per i nemici vinti.

I Celti consideravano questi trofei così preziosi che a volte nel mezzo di una battaglia smettevano di combattere per eseguire questi rituali.


sabato 12 febbraio 2022

Cosa succederebbe se noi italiani riadottassimo la cultura dei nostri antenati (i romani di Giulio Cesare e di Ottaviano Augusto)?

Mmmh… francamente non sarebbe una grande idea.

Avremmo delle bambine sposate già a 12/13 anni



Il paterfamilias con diritto di vita e di morte su tutti i membri della sua famiglia finché campa

Le donne sottomesse prima ai padri e poi ai mariti

La schiavitù


La pena di morte e la tortura


Un capo dello Stato che accorpa in sé tutti i poteri e con diritto di vita e di morte su tutti i suoi sudditi



Gli spettacoli circensi dove ci sono uomini costretti a combattere fino alla morte o a massacrare migliaia di animali (portandone molti all'estinzione) solo per compiacere un pubblico di ricconi



ecc. ecc.

Da grande estimatore della Storia Romana penso che il passato (specie quello così remoto) non vada troppo idealizzato.

I Romani sono stati senz'altro una delle civiltà che ha portato più progresso anche nei territori conquistati. Ha portato diritto ed edifici pubblici dove non c'erano.
Ma non vanno neppure loro mitizzati.

Alla fine la nostra civiltà, sia pure tra alti e bassi, passando spesso da barbarie al progresso e viceversa, con un'evoluzione del pensiero e dei costumi, mediante conquiste e rivoluzioni, ha portato a un miglioramento delle condizioni di vita generali, a riconoscere determinati diritti inalienabili e tutelare gli esseri umani in quanto tali.

Tutti diritti che forse oggi diamo per scontati ma che, con tutti i difetti nel passare dalla teoria alla pratica, in passato (anche recente) non c'erano e di questo sarebbe opportuno non dimenticarsene mai.

Se tra noi e Augusto son passati 2000 anni, direi che non sono trascorsi tutti invano.

Poi se molte cose dell'attualità ci fanno venire alla mente i Romani, è un demerito solo nostro.



venerdì 11 febbraio 2022

L'esercito che ha fatto più massacri nella storia


L'esercito che può essere considerato il più selvaggio della storia fu quello dei Cimbri, che combatterono contro la Repubblica Romana dal 113 al 101 a.C. Originaria dello Jutland (oggi Danimarca) questa tribù germanica si caratterizzava nel combattimento:

Le loro terribili grida di guerra che riempivano di paura i loro nemici, anche guerrieri incalliti come i romani.

Molti guerrieri Cimbri entravano in una trance di battaglia in cui ignoravano il dolore e qualsiasi sofferenza fisica, arrivando al punto di spogliarsi nudi e combattere i loro nemici in questo modo.

Le loro donne e i bambini che seguivano i guerrieri sui carri sacrificavano i prigionieri di guerra tagliando loro la gola e raccogliendo il loro sangue in vasi per onorare i loro dei.

I soldati cimbri hanno combattuto fino all'ultimo uomo, non cedendo finché tutti sono caduti o hanno rovesciato i loro avversari.


giovedì 10 febbraio 2022

La causa giudiziaria più antica di Antitrust

Nel IV secolo a.C. la popolazione ateniese era ormai troppo numerosa per poter sopravvivere solo con i prodotti ellenici. Di conseguenza importavano grano da terre lontane, che raggiungevano Atene via nave.



Data la sua vitale importanza, questo commercio era regolato da leggi molto severe, che però alcuni mercanti non osservarono.


Atene, 386 a.C.

L’agorà brulica di gente, incuriosita e animata dal desiderio di conoscere ogni retroscena di quei presunti furfanti.

L’accusa che grava su di loro è pesantissima: avrebbero creato un cartello per manipolare illegalmente i prezzi. Il loro compito canonico consisteva nel comprare il grano dai fornitori, imbarcarlo e infine rivenderlo al popolo ateniese.

L’accusa invece è sicura che i mercanti si fossero messi d’accordo per non competere tra loro, acquistare a basso costo più merce del consentito e imporre un prezzo esagerato ai consumatori.

La loro condanna avrebbe portato alla morte degli imputati.

La nostra sete di curiosità però questa volta non può trovare fonte per abbeverarsi perché purtroppo l’esito conclusivo del processo non ci è noto.

Parte dei documenti che narrano la vicenda sono andati perduti, ma si tratta certamente di uno dei più antichi procedimenti Antitrust della storia.


mercoledì 9 febbraio 2022

Una delle prime armi incendiarie dell’antichità

La falarica!



Era un giavellotto di produzione iberica costituito da una verga di ferro lunga 3 piedi (90 cm) terminante con un manico in legno.

L’asta metallica era dotata di una pianta stretta che poteva contenere stoppa impregnata di sostanze infiammabili come lo zolfo, la resina, il bitume e la stoppa, trasformandosi in un’arma incendiaria.

Utilizzata dagli Iberi contro i Cartaginesi durante l’assedio di Saguntum, non era ignota ai romani: lo scrittore latino Vegezio ne parla, nel IV secolo, nel suo celebre trattato sull’arte militare.


martedì 8 febbraio 2022

È vero che l'esercito romano era imbattibile?

L'esercito romano non era quasi imbattibile in battaglia.

Gli eserciti romani erano migliori dei loro contemporanei, ma la sconfitta era una cosa comune, anche sotto comandanti leggendari.

Giulio Cesare e le sue legioni d'élite vennero sconfitte più volte dai Galli.

Ciò che ha reso Roma così speciale è che quando dei nemici riuscivano a sconfiggere un esercito romano, Roma ne inviava un altro, più grande. Se riuscivi a sconfiggere anche quello, ne inviavano un altro e poi un altro e così




lunedì 7 febbraio 2022

Quali animali erano abitualmente utilizzati in battaglia dai Romani?



Lo vedi QUESTO? Parlare di cavalli, di cavalleria romana può essere troppo semplice … meglio allora cambiare bersaglio, puntare sui cani da guerra.

Il cane da guerra è un cane a tutti gli effetti domestico, ma addestrato a colpire, spesso selezionato in particolare per affiancare il legionario in diverse operazioni belliche: per attaccare, intimidire gli avversari o anche come cane da ricognizione. Spesso i Romani utilizzarono i molossi d'Epiro, i cd. Canis Pugnax, da cui derivarono i mastini abruzzesi e napoletani, …

British Museum, Londra - Molosso d'Epiro


Una razza oggi estinta, diffusa nel sud dell'Europa intorno all'VIII sec. a.C., razza che si pensa sia progenitrice di tutti i cani molossoidi che si diffusero, in seguito, nell'area del Mediterraneo. Ma da cui derivarono, anche, i "campioni" che accompagnavano in guerra



i legionari, ovvero anche, e soprattutto, i cani Corsi.



Cane Corso. Un cane da guardia, da difesa, da polizia e da inseguimento; è il discendente diretto dell’antico molosso epirota. Anticamente presente in tutta Italia, è rimasto soltanto in Lombardia nelle valli bergamasche, in Puglia e nelle regioni limitrofe di questa zona dell’Italia meridionale. Il suo nome probabilmente deriva dal latino “cohors" (spazio chiuso, corte, cortile), e significa quindi “protettore, guardia”. Morfologicamente, è un po’ più lungo che alto. Il termine corso non ha, nel caso di questo cane, niente a che vedere con la Corsica, l'isola francese, ma questa è l’unica certezza relativa alla denominazione; non si è ancora riusciti a spiegare perché questa razza sia stata così denominata. Una seconda ipotesi accreditata fa risalire il termine ad un antico aggettivo celtico-provenzale, cursus, traducibile con forte, potente, robusto. E infatti, Il cane corso è un cane di taglia medio-grande, muscoloso; il tronco è compatto e particolarmente robusto. La testa è proporzionata rispetto al corpo; il muso, largo e profondo; i denti ben sviluppati. Addestrato per compiti particolari (per es. la difesa personale, la caccia al cinghiale, la guardia, ecc.) rivela comunque coraggio e potenza. Un brutto cliente, se lanciato contro di te in battaglia o al tuo inseguimento.


Gli occhi sono di media grandezza, di colore scuro e distanziati. Le orecchie hanno forma triangolare, alte e aderenti alle guance. Gli arti, sia quelli anteriori che quelli posteriori, sono forti e robusti. L’altezza media varia dai 64 ai 68 cm nei maschi; le femmine leggermente più basse, dai 60 ai 64 cm; il peso dei maschi varia dai 45 ai 50 kg, le femmine dai 40 ai 45 kg. Il pelo è corto, aderente e lucido, molto robusto e fitto, a garantire un’ottima impermeabilità. La coda è alta, larga alla radice, la punta affusolata.


Un'altra razza apprezzata dai Romani antichi come animale da guerra erano i cani da pastore Illirici. Nella foto, un bell’esemplare:


Come altri cani della sua mole, si ritiene che anche il pastore Illirico discenda dai grandi cani da pastore che giunsero in Europa dall'Asia. Si ritiene essere anch'esso un diretto discendente del Molosso d'Epiro, il cane che diede origine alla stirpe dei molossoidi. La coda è lunga, il colore grigio ferro o grigio scuro. La testa, le orecchie e le parti anteriori delle membra sono coperte di pelo corto. Il resto del corpo è ricoperto di pelo lungo e folto, pressoché piatto e un po' grosso. Gli occhi sono a mandorla, né sporgenti né infossati, di color castano scuro o chiaro, di espressione calma ma penetrante, mai spaurita. I denti hanno forma di una “V” e sono di lunghezza media. La razza ha un'altezza media di circa 70 cm per i maschi e di 64 cm per le femmine, e un peso che si aggira sui 70 kg per i maschi e 55 per le femmine. Ha un carattere forte e coraggioso che gli permette da sempre di affrontare le prove più dure. Il suo impiego più tipico in tempo di pace era, infatti, difendere le greggi dagli assalti di lupi, orsi e altri predatori.


Un corpo massiccio e robusto, dunque, associato ad una canna nasale piuttosto lunga per una migliore ventilazione, un cranio grosso e piuttosto piatto; denti duri e sviluppati, impiantati profondamente nell'osso per sostenere una forte presa, con una forza muscolare notevole. Altro brutto cliente, se lanciato contro di te in battaglia, o al tuo inseguimento.

Facciamo uno, o due passi indietro … la leggenda della fondazione di Roma assunse la forma che conosciamo solo in tarda epoca, quando ormai i Romani avevano esteso la loro egemonia su tutta la penisola; non abbandonando l’originaria similitudine comportamentale con altri popoli viciniori, essi scelsero il canide selvaggio, “la lupa”, come animale totemico, mitologico.

Lupa Capitolina, Palazzo del Campidoglio - Roma


I primi centri di allevamento ed addestramento di cani da battaglia sorsero in particolare a Capua, vera e propria “fabbrica” di mezzi, animali e uomini (“da guerra e arena”) a seguito di attività commerciali e conquiste da territori stranieri, piuttosto che da individuazione e recupero nei territori locali; in particolare in Campania Felix, dove alcuni esemplari di questo tipo vivevano già probabilmente importati dai Fenici e quindi allevati dagli Etruschi. Il coraggio, la forza e il temperamento di questi cani “Bellator” o “Pugnator” o “Pugnaces” (come lo storico greco Stradone chiama i cani che combattono) era tale che combattevano al fianco dei soldati, ne vegliavano il sonno e, se debitamente addestrati, potevano essere impiegati anche nelle comunicazioni. Non a caso, Plinio il Vecchio riporta che i cani “erano gli ausiliari più fedeli e più economici”. Nel 231 a.C., con il loro aiuto i legionari di M. Pomponio Matone risolsero il problema dei Peliti in Sardegna ( i “mastini Fonnesi” sono i discendenti di questi cani). Tre secoli prima di Cristo, Alessandro Magno utilizzava i Molossi nelle battaglie campali per seminare il panico tra i ranghi nemici. Fu così che anche “Peritas”, il suo cane favorito, simile ad un muscoloso levriero, morì combattendo.

Per l'uomo, Alessandro il Macedone, che i Romani antichi apprezzarono più di ogni altro, incarnazione della gioventù, del vigore, dell'intelligenza e del coraggio.

Ah, dimenticavo: avete presente una delle scene iniziali del film "Il Gladiatore", di Ridley Scott, in cui si vede un cane da guerra osservare attento per un istante Massimo Decimo Meridio, prima di affiancarlo e poi seguirlo mentre cavalca per raggiungere il suo reparto di equites sulla collina?


Non è un caso, i collaboratori del regista han voluto affiancare all'eroe cinematografico l'amico più fedele dell'uomo. Solo che il cane utilizzato è un pastore tedesco, razza non ancora nata all'epoca in cui il film è ambientato. Va beh, comunque fa la sua brava figura e tutti lo ricordiamo, anche se non ha pronunciato una sola battuta.


domenica 6 febbraio 2022

Come fu possibile per Ardashir, il figlio di un insignificante capo tribale del distretto di Khir, riuscire in poco più di una decade a conquistare l'impero dei Parti, impresa mai riuscita nemmeno ai potenti Romani ?

Nel 224 i Romani vengono a sapere che Artabano IV sovrano della Partia è stato ucciso e che il suo posto è stato preso dallo sconosciuto Ardashir della casa di Sasan.


I Parti.


Come è stato possibile in così poco tempo che un impero che per secoli ( dal 53 aC. ) aveva dato filo da torcere, nello scacchiere mediorientale, ai Romani fosse dissolto in un lasso di tempo così breve?

Il c.d. impero partico, contrariamente al coevo impero romano, era uno stato feudale, con un’organizzazione centrale, ridotta ai minimi termini. Il sovrano partico aveva a sua disposizione solo un piccolo esercito, che costituiva la sua guardia pretoriana, nonche disponeva delle truppe localizzate nelle fortificazioni che presidiavano le frontiere. Mancava sia una vera amministrazione locale, alle dipendenze dirette del sovrano, sia un esercito permanente. L’amministrazione locale era affidata ai grandi aristocratici del regno, quando non addirittura ai sotto-re locali, dotati di piena autonomia interna, In caso di guerra, il sovrano doveva ricorrere alle milizie delle grandi casate nobiliari ( le sette grandi casate dei Parti ) e dei sotto-re locali, che a onor del vero, rapidamente, fornivano le truppe richieste al sovrano. Questo sistema, però, funzionava perfettamente, finche i suoi sottoposti temessero, o quanto meno rispettassero l’autorità del monarca partico, il cui prestigio all’epoca era in forte declino.

La Parthia e i suoi sotto-regno vassalli.


I sudditi erano stufi delle guerre con i Romani. Oltre due secoli, senza nessun risultato tangibile, e nell’ultimo secolo ben 3 volte la capitale dell’impero era stata conquistata e saccheggiata dai Romani ( Trajano, Avidio Cassio e Settimo Severo ) .L’ultima volta proprio, pochi anni prima, nel 197 a opera di Settimo Severo, che si era addirittura portato via in catene, la popolazione della città, per venderla come schiavi. La dinastia arsacide, per tanto stava perdendo il proprio prestigio, non essendo più vista come forte e capace di garantire la sicurezza e prestigio dell’Ira. Per tanto i signori locali si rendono sempre piu indipendenti e si hanno pure sollevazioni interne , e addirittura una guerra civile tra lo scià designato Vologasi VI e il fratello Artabano per la successione al trono. Lotta fraticida che si era conclusa con la vittoria dell’usurpatore Artabano IV.Mentre il legittimo sovrano, sconfitto, ma non ucciso, si era ritirato con le sue forze in Mesopotamia, facendo di Seleucia il suo quartier generale. Approfittando di questa lotta fratricida, pure i Romani avevano di nuovo attaccato l’impero Partico, sebbene l’assassinio dell’imperatore Caracalla, pone fine all’avanzata Romana in territorio Partico.

Approfittando di questa situazione di caos ed anarchia, Pabag nel 205-206 si ribellò e rovesciò Gochihr, sovrano del regno vassalo ( dei Parti ) di Persis , prendendo la città di Istakhr.


La Persis, antico, cuore dell’impero Achmenide, ma allora costituente un regno marginale dell’impero Partico. Inizialmente i Parti, presi dalla loro guerra interna e con i Romani, nemmeno fanno caso a questo cambio di potere in un area margianale del loro grande regno. Cosicchè Pabag e i suoi due figli possono dedicarsi alla conquista delle terre confinanti con la Perside, Sarà solo nel 224, terminata la guerra per la successione al trono, che Artabano IV, prende l’iniziativa per schiacciare questo insolente principe provinciale. Ma inaspettatamente è vinto dal piu piccolo, ma meglio equipaggiato e piu motivato ( venendo da una serie di vittorie sotto il loro principe Ardashir, nel frattempo succeduto al padre Pabag ) che riescono a sconfiggere e uccidere Arbatano IV. Subito dopo la vittoria, le 7 grandi case dei Parti, invece di lanciargli contro un esercito e schiacciare Arbatano, decidono di fargli atto di sottomissione, continuarono a detenere il potere in Iran, ora con i Sasanidi come loro nuovi signori.Il primo esercito sasanide (spah) era identico a quello partico. [Infatti, la maggior parte della cavalleria sasanide era composta dagli stessi nobili partici che un tempo avevano servito gli Arsacidi. I ricordi dell'impero arsacide non svanirono mai del tutto, con che vi furono tentativi di ristabilire l’impero partico fin nel tardo VI secolo, ad opera dei nobili partici Bahram Chobin e Vistahm,

. Per alcuni anni, continuerà a governare la Mesopotamia Vologasi, ma attorno al 228, i Sassanidi conquistano anche il suo regno.Poco dopo anche i vari dinasti arsacidi locali vengono deposti da Ardashir , resisterà solo l’Armenia dove governa il figlio di Arbatano IV, l’ultimo regnante Arsacide, ma li sono sconfitti. Cosi la casa Arsacide continuerà a governare, con l’aiuto di Roma, e della religione cristiana, fatta di lì a poco, religione ufficiale, quella terra montuosa, da cui più volte verranno respinti, gli esercidi sassanidi.

Le principali famiglie nobili partiche (note come le Sette Grandi Case dell'Iran) continuarono a detenere il potere in Iran, ora con i Sasanidi come loro nuovi signori.[13][7] Il primo esercito sasanide (spah) era identico a quello partico. [Infatti, la maggior parte della cavalleria sasanide era composta dagli stessi nobili partici che un tempo avevano servito gli Arsacidi. I ricordi dell'impero arsacide non svanirono mai del tutto, con i tentativi di ripristinare l'impero nel tardo VI secolo fatti dai dinasti partici Bahram Chobin e Vistahm, che alla fine si rivelarono infruttuosi.

I sasanidi non solo assumeranno l'eredità della Partia come nemesi persiana di Roma, ma, come ci informa Erodiano tenteranno anche di ripristinare i confini dell'Impero achemenide conquistando brevemente il Levante, l'Anatolia e l'Egitto dall'Impero romano d'Oriente durante il regno di Khosrau II (590-628 d.C.).[ Tuttavia, perderanno questi territori a favore di Eraclio, l'ultimo imperatore romano prima delle conquiste arabe. Tuttavia, per un periodo di più di 400 anni, succedettero al regno partico come principale rivale di Roma. Loro, in quanto originari della Perside, sentono molto più dei semibarbari, Parti ( originari della tribù dei Parni, una tribù ai confini tra Iran e mondo nomadico) il loro conmpito di restauraratori dell'antica gloria Persina, tanto è che si dichiarano discendenti di Dara II, l'ultimo re della leggendaria dinastia kayaniano , le cui origini mitiche risalirebbero alla lontana epoca Achmenide. Ciò li portò a una serie interminabili di guerre con l'impero Romano, con sorti alterne, e che causeranno il definitivo tracollo dello stato sassanide, a seguito delle sconfitte subite a opera dell'imperatore romano d'oriente Eraclio, di cui seppero approfittare gli arabi.


sabato 5 febbraio 2022

Qual è l'impresa più impressionante che un singolo individuo nella storia abbia compiuto?

Sono sempre stato molto impressionato da Augusto, il primo imperatore romano. Immagina di avere diciassette anni. Praticamente un ragazzino. Il tuo prozio ti fa studiare in qualche remota città italiana e ti arriva la notizia che questo prozio, tuo padre adottivo, è stato assassinato.



Roma è un disastro. Un pasticcio completo e totale. Decenni di guerra civile hanno distrutto la società. Ci sono pirati nei mari. Signori della guerra che combattono tra loro, senatori e generali che trattano i soldati sotto il loro comando come eserciti privati. I tuoi amici ti esortano a rinunciare all'eredità del tuo prozio... a non accettare la sua eredità, che ti è stata conferita. Perché accettarla può significare la tua morte.



Ma ci vai comunque accompagnato non da eserciti, ma da quattro dei tuoi più cari amici: un soldato, un poeta, il figlio di un senatore e un altro tuo amico con cui hai studiato insieme. Vai a Roma, e anche arrivarci è pericoloso. A quel punto vinci in astuzia il senato. Sei più astuto di Marco Antonio, che si crede un erede di Cesare migliore e più adatto.


Inizialmente "perdoni" gli assassini del tuo prozio, poiché molti al senato li sostengono. Riesci a ricevere la tua eredità apparendo innocuo, solo un altro adolescente romano. Ma ora hai un nome. Un nome grande e importante. Un nome potente. E negli anni a venire guadagni le tue legioni, e dai la caccia e uccidi gli assassini di tuo zio, uno per uno. A poco a poco ti affermi a Roma. Ottieni sempre più legioni. Più o meno guidi Marco Antonio in Egitto, solo per alla fine combatterlo, sconfiggerlo e farlo suicidare insieme a Cleopatra, dopo di che anche l'Egitto appartiene una volta per tutte a Roma.

Spazzi i mari e annienti i pirati presenti, tra cui il figlio di Pompeo Magno, uno dei più grandi rivali del tuo prozio. Vendichi tuo zio nel modo più spettacolare, schiacci tutti i suoi nemici, proteggi i confini del tuo impero e sopravvivi a innumerevoli tentativi di ucciderti da parte di chi ti è più vicino.

Restauri e costruisci un potente impero che durerà per secoli. Inizi una potente dinastia. Riporti la tua nazione e cultura al suo antico splendore e inauguri un'era di pace e prosperità assolutamente senza precedenti. E hai deciso di fare tutto questo da adolescente, raggiungi tutti i tuoi obiettivi e lasci il tuo paese ricco e pacifico oltre misura dopo cinquant'anni di regno ... solo perché i tuoi discendenti rovinino poi tutto.