lunedì 3 maggio 2021

Aneddoti curiosi e folli su Caligola




C'è l'imbarazzo della scelta! Cavalli nominati Consoli o Senatori, navi colossali (o meglio, maxi yacht dell'epoca) attrezzate come regge imperiali a passeggio sul vulcanico lago di Nemi negli ameni dintorni dell'Urbe, calzature militari quotidianamente indossate (come se Filippo, principe consorte della regina Elisabetta d'Inghilterra, calzasse anfibi accompagnandoli al doppiopetto), amori promiscui e libagioni da record, perle bevute immerse nell'aceto di vino …
Gaio Giulio Cesare Germanico, noto come Caligola (12-41 d.C.), visse, insieme alle sorelle, in un clima di grande terrore sotto il regno di Tiberio.
Era diretto discendente di Augusto e di Giulio Cesare. Sua madre era Agrippina Maggiore, la figlia del generale di Augusto e suo miglior amico, Marco Vipsanio Agrippa (quello che fece per primo erigere il Pantheon). Il padre era Germanico Giulio Cesare, il generale più famoso e amato al tempo di Augusto, già indicato come possibile suo successore. Ma Caligola era anche il nipote di Marco Antonio, generale di Cesare, avversario di Augusto e marito di Cleopatra. Sua nonna era Antonia Minore, figlia di Marco Antonio e Ottavia, la sorella di Augusto. Dal momento che era evidente questa forte appartenenza alla famiglia Giulia, era inevitabile che il giovane crescesse nell'ambiente di corte, insieme ai soldati. Da qui il soprannome di “piccola caliga”, la classica calzatura chiodata dei legionari, che frequentava al seguito del famoso padre. Tutte queste esperienze fecero sì che Gaio nutrisse sempre un profondo affetto, in particolare, per la sorella Giulia Drusilla (16-38 d.C.). Non sapremo mai se le accuse di incesto con Drusilla (e anche con le altre due sorelle, Agrippina minore -15-59 d.C. - e Giulia Livilla - 18-41 -, per non far torto ad alcuna), che Cassio Dione Cocceaiano (155–235, di molto successivo a Caligola, quindi difficilmente in possesso di informazioni di prima mano) e Gaio Cassio Longino (5 a.C.-69 d.C.) rivolgevano a Caligola, fossero fondate o beceri calunnie.
Alto, colorito livido, sproporzionato, collo e gambe gracili, occhi e tempie infossati, fronte larga, pochi capelli e assai villoso in tutto il resto del corpo: così lo descriveva Gaio Svetonio Tranquillo (70 ca.–140 ca.), che non lo aveva mai visto in vita sua, manco per scherzo. Forse, Gaio aveva effettivamente rapporti sessuali con le sorelle. Svetonio tiene comunque ad informarci del fatto che i rapporti incestuosi tra Gaio e Drusilla iniziarono tra il 29 e il 32, periodo che trascorsero in casa della nonna Antonia minore (36 a.C.-37 d.C.), che pare li avesse sorpresi più volte in comportamenti … inequivocabili. Di certo, Drusilla era la sorella preferita da Caligola, che l’aveva fatta liberare dal precedente matrimonio con Lucio Cassio Longino (I sec. a.C.-41 d.C.) e fatta risposare con Marco Emilio Lepido (6–39 d.C.), bisnipote del triumviro e grande amico di Caligola fin dalla giovinezza.
In seguito, Caligola fece pure assassinare il primo marito dell'amata sorella, gli avevano detto che un Cassio avrebbe tramato contro di lui … e quindi, Lucio Cassio Longino, zac!! E tanto per non smentirsi, pure il secondo marito dell'amata sorella fece una brutta fine: nel 39, infatti, Caligola rese pubbliche lettere delle sorelle Agrippina minore e Giulia Livilla, dalle quali emergevano (presunte) relazioni di corna di entrambe con il secondo marito della sorella. Quindi, anche per lui, zac!! L'amico di mille merende fu giustiziato e le sue ossa buttate. Dove, non si sa. Le sorelle Agrippina e Livilla? esiliate.
Tornando al nostro eroe Gaio Caligola, ad un certo punto nel 37 si ammalò gravemente: con un atto senza precedenti, addirittura nominò sua sorella Drusilla erede dei suoi beni e dell'Impero. Purtroppo, l’idillio si spezzò quando Drusilla morì improvvisamente il 10 giugno del 38: e lo sconforto di Gaio, che nutriva per la sorella un affetto quasi morboso, fu smisurato, incontenibile.
Caligola ordinò la sospensione di ogni affare e un lutto generale, durante il quale fu considerato delitto di lesa Maestà il ridere, il lavarsi e persino il pranzare con la propria moglie, i parenti e i propri figli. In quei giorni, bastava che uno avesse ospitato o salutato qualcuno o, addirittura, che si fosse fatto un bagno, per andare incontro a severe punizioni. Un tale, per il solo fatto di aver venduto acqua calda da mescolare al vino (che schifezza), fu processato e giustiziato per "lesa Maestà". Per Drusilla fu organizzato un funerale degno di un Imperatore: i Pretoriani e l’Ordine Equestre sfilarono in parata intorno alla sua pira, mentre i fanciulli della nobiltà si esibivano nei Ludi troiani (scontri a cavallo con spade di legno, in cui era esibita la capacità di controllo e domo del cavaliere sull'animale). Il marito Lepido pronunciò l’elogio funebre di Drusilla, mentre Caligola le rese omaggio con esequie pubbliche e facendole attribuire onori che erano stati tributati in passato solo a Livia (Livia Drusilla Claudia, 58 a.C.-29 d.C., moglie di Gaio Ottaviano Augusto, madre di Tiberio e Druso maggiore, nonna di Germanico e Claudio, nonché bisnonna di Caligola e trisavola di Nerone). Venne decretato, inoltre, che le fosse costruita una tomba personale, di cui fossero ministri venti sacerdoti e sacerdotesse e che nell'anniversario della sua nascita si celebrasse una festa simile ai Ludi Megalesi (festività di aprile della durata di sei giorni: festa scenica, non circense) in onore di Cibele, che le venisse innalzata una effigie d’oro in Senato, che Drusilla venisse deificata, col nome di Pantea, divinità virtuosa e fedele al marito (quale? il primo? il secondo? il fratello imperatore? boh …) e che nel tempio di Venere le fosse dedicata una statua della stessa grandezza di quella della dea. Un senatore di nome Gaio Livio Gemino, che asseriva - o aveva giurato sui propri figli - di aver visto Drusilla salire in cielo tra gli Dei, fu ricompensato da Caligola con un milione di sesterzi (ndr: furbacchione!). Infine, in onore della sorella, Caligola diede il nome di Giulia Drusilla alla figlia avuta da Milonia Cesonia, la sua ultima moglie. Insomma, nonostante la cattiva fama che ha sempre accompagnato Caligola fin dall'antichità, pure lui aveva un cuore …



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