Molti erroneamente ritengono che la
sconfitta subita dai romani nella foresta di Teutoburgo nel 9 d.C.
sia stata un evento così catastrofico da impedire a Roma anche solo
di addentrarsi in territorio germanico per i secoli successivi,
limitandosi a sorvegliare per centinaia di anni il
limes
lungo il fiume Reno.
Non è assolutamente così,
come dimostra questa anonima collina
(foto sotto)
a 100 km da Hannover, la quale
nel 2008 ha portato alla luce indizi importanti sulla presenza romana
in Germania nei secoli successivi alla battaglia di Teutoburgo.
Ma andiamo con ordine.
Ecco due premesse da tenere a mente per
comprendere il quadro successivo alla battaglia di Teutoburgo.
- Innanzitutto va tenuto in considerazione una cosa molto importante, che forse ha contribuito a creare il malinteso per il quale i romani tremavano alla sola idea di oltrepassare il Reno. Come effettivamente ci insegna la storia, nei secoli susseguenti alla disfatta di Teutoburgo, Roma non tentò mai di assoggettare l’intera Germania con campagne di conquista eclatanti, ma questo era dovuto in larga parte al fatto che essi non avevano interesse a conquistare la Germania. Un assoggettamento completo del territorio sarebbe costato molto in termini di uomini ma soprattutto di mezzi. In parole povere, rispetto al costo dell’impresa i benefici sarebbero stati ben pochi, per una terra relativamente povera come quella di cui stiamo parlando.
- La cosa che realmente interessava a Roma era in realtà unicamente tenere a bada i popoli germanici oltre confine, per evitare che questi potessero creare coalizioni potenti in grado di minacciare la stabilità delle regioni di confine ed eventuali rivolte delle popolazioni galliche già assoggettate. La cosa non avrebbe richiesto grandi campagne di conquista, ma solo decise spedizioni militari.
Sulla base di queste premesse la
risposta non può che essere una: i romani non ebbero alcun timore di
sconfinare in Germania dopo la sconfitta subita nel 9 d.C.
Ne avevano sia la forza che le
possibilità,
nonostante la perdita di tre
legioni. Anzi, la vendetta dei romani non si fece attendere.
Già nel 14 d.C. il nipote di Tiberio,
il valente
condottiero romano Germanico
compì una trionfale spedizione
militare in Germania, finendo con lo sbaragliare le forze germaniche
nella
battaglia di Idistaviso e del
Vallo Angrivariano
del 16 d.C., sancendo anche
l’inizio della fine per il condottiero nemico Arminio, fautore
dello smacco di Teutoburgo. Germanico era infatti un grandissimo
condottiero che fece tesoro degli errori dei suoi predecessori.
Faceva un uso sapiente dell’esercito, mantenendolo sempre in
assetto da guerra e dividendolo in colonne parallele durante la
marcia, in modo tale da evitare fatali imboscate in grado di
annientare l’intera armata.
Ci sono altri esempi successivi
cronologicamente di spedizioni romane in Germania, come quella di
Gneo Domizio Corbulone, il
quale si spinse fino alla Danimarca.
Ma torniamo alla misteriosa collina
della prima foto. Perché è così importante?
Ebbene essa è in grado di
dirci molto sulle spedizioni militari romane nel cuore della
Germania, con prove in grado di demolire quel costrutto storico
per il quale dopo la battaglia di Teutoburgo i romani ebbero notevoli
difficoltà ad attraversare il
limes.
Infatti è proprio grazie alle ricerche
svolte su quella misteriosa collina che nel 2008 si è scoperta la
battaglia dimenticata di
Harzhorn, combattuta dai romani contro le popolazioni germaniche
nel cuore del loro territorio. I reperti ritrovati, soprattutto
monete, ci consentono di comprendere che lo scontro sia avvenuto tra
gli anni ‘20 e ‘30 del III secolo. Purtroppo della battaglia in
sè non sappiamo molto.
Come mostrato dalla mappa, pare che
l’esercito romano abbia compiuto una spedizione nel territorio dei
Suebi, addentrandosi nel cuore dei loro territori, per poi convergere
in direzione del limes romano.
Presso Harzhorn molto
probabilmente fu tesa loro un’imboscata da parte dei Germani,
essendo il territorio molto
collinoso. Dai reperti ritrovati si può comprendere l’epilogo
dello scontro, favorevole ai romani. Infatti si è capito che
i Romani ebbero il tempo di
creare una manovra a tenaglia conducendo un attacco su entrambi i
fianchi
della collina occupata dai nemici,
grazie anche all’uso dell’artiglieria, le cui tracce sono state
rinvenute.
Questa battaglia, a lungo rimasta
sepolta sotto quella collina tedesca, è in grado di farci intendere
che
i romani furono in grado di
portare i propri eserciti in territorio nemico ben più in profondità
e per più tempo di quanto si pensasse.
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