giovedì 6 maggio 2021

Perché Nerone bruciò Roma?


In realtà sembra ormai quasi certo che Nerone non bruciò Roma e che si trattò solo di una calunnia diffusa dai suoi nemici per screditarlo.


Secondo questa diceria Nerone avrebbe bruciato la capitale dell'Impero per ricostruirla secondo i suoi gusti e che una volta appiccato l'incendio, esaltato dallo spettacolo delle fiamme si sarebbe messo a suonare dei versi sulla caduta di Troia dal balcone del suo palazzo.
La realtà è diversa: l'Antica Roma una città fatta di palazzi e templi di marmo, era una città sovraffollata e in cui molti quartieri popolari erano fatti di edifici di legno ammassati l'uno su l'altro e in cui gli incendi erano la norma.
Il grande incendio del 64 DC è probabilmente scoppiato in modo accidentale: un piccolo incendio scoppiato in un quartiere povero vicino al circo massimo, che a causa delle condizioni favorevoli essendo pieno luglio, si è propagato in tutta la città. E durò 9 giorni distruggendo 10 dei suoi 14 quartieri.
Nerone non si trovava nemmeno a Roma, ma nella sua villa di Anzio quando scoppiò l'incendio, tornò a Roma solo in un secondo momento quando venne informato che il fuoco stava distruggendo alcune sue proprietà. Tornato a Roma, Nerone l'incendio era ancora attivo e l'Imperatore cercò addirittura di coordinare i soccorsi e fece alloggiare gli sfollati nei giardini di una sua villa, dove furono allestite delle tende.
I sospetti su Nerone nacquero subito perché gli storici antichi raccontano che durante l'incendio furono visti degli uomini con delle fiaccole dare fuoco ad alcuni edifici dicendo di eseguire gli ordini dell'Imperatore. In realtà c'è chi ipotizza che fosse una tecnica per rallentare le fiamme ancora usata dai moderni vigili del fuoco: accendendo dei piccoli fuochi controllati attorno a un grande incendio gli si sottrae l'ossigeno che lo alimenta.
Ad ogni modo, quello che fece Nerone subito dopo la fine dell'Incendio fu un pretesto per i suoi nemici per accusarlo: l'Imperatore pensò che quella fosse un'occasione utile per ricostruire Roma secondo il proprio volere, in particolare fece costruire vicino a dove ora sorge il Colosseo un grande palazzo chiamato Domus Aurea, spianando i resti degli edifici che si trovavano. Diciamo che Nerone non ha colpa nell'incendio, ma di sicuro se ne approfittò un po'.
Va però detto che il piano di ricostruzione urbanistico di Nerone aveva molte novità positive: stabilì una distanza minima tra gli edifici e impose l'uso di materiali più resistenti al fuoco per la ricostruzione degli edifici come i mattoni d'argilla. Insomma, Nerone investì anche sulla sicurezza per evitare nuovi incendi.


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