Sfatiamo un mito: Annibale
non era africano subsahariano,
quindi non avrebbe avuto le fattezze del ceppo negroide come Martin
Luther King, Morgan Freeman, Samuel Lee Jackson o Seedorf.
Annibale era
berbero, gruppo etnico
autoctono dell'Africa del nord, di cui tutt'ora - pur con le dovute
ibridazioni dovute a conquiste successive - resta una grande
percentuale di discendenti.
I berberi erano di tipo europoide o
caucasoide, quindi con tratti somatici e forma del cranio uguali alle
popolazioni europee e mediorientali. La loro pelle poteva essere
bianchissima o molto scura, i capelli potevano variare dal biondo, al
rosso, al bruno; addirittura si stima che i capelli biondi fossero
molto comuni tra i berberi fino all'epoca precedente alle conquiste
arabe.
Queste foto di berberi odierni, e come
si può vedere, se non fosse per i tipici copricapi e per il
contesto, i loro volti sarebbero simili a quelli di qualunque
contadino mediterraneo col volto bruciato dal sole e seccato dal
vento.
Annibale molto probabilmente aveva
fattezze simili. Potrebbe somigliare a un palestinese, a un
israeliano, ma anche a un siciliano.
Anche culturalmente Annibale aveva poco
da spartire con l'Africa propriamente detta. Cartagine era
influenzata dalla cultura ellenica, e il maestro e mentore di
Annibale fu un greco. Immaginare Cartagine come un regno africano
abitato da popolazioni come Bantu, Pigmei e affini è storicamente
errato: Cartagine era una città molto più vicina alla nostra
immagine di città romana, greca, tirrenica.
Spesso Annibale e i cartaginesi vengono
strumentalizzati per fini politici, ma si tratta di propaganda e, in
quanto tale, pregna di falsità.
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