Nella Roma del I secolo d.C., i legionari intonavano i carmina triumphalia.
Si trattava di canti in cui i comandanti venivano sia elogiati che presi in giro, evitando così eccessi di superbia.
Tra gli esempi più scherzosi citiamo quelli che provengono dal trionfo di Giulio Cesare del 46 d.C.
“Cittadini, sorvegliate le vostre donne, vi portiamo l’adultero calvo. In Gallia, o Cesare, hai dissipato con le donne il denaro che qui hai preso in prestito”.
I legionari ricordarono in un altro carmine la presunta relazione tra il loro generale e il re di Bitinia:
“Cesare, hai sottomesso le Gallie, ma Nicomede ti ha sottomesso. Ecco colui che ha sottomesso le Gallie che ora trionfa, ma Nicomede, che ha sottomesso Cesare, non riporta nessun trionfo.
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