martedì 16 agosto 2022

Nell’antica Roma il numero di matrimoni era basso

Verso la fine del II secolo a.C. la Repubblica romana vide un drastico calo nel numero dei matrimoni.



Molti cittadini anteponevano i piaceri passeggeri della vita alla costruzione di un legame duraturo.

Questo improvviso crollo di famiglie tradizionali allarmò le autorità statali, che decisero di intervenire per provare a ristabilire l’ordine.

Il censore Metello Numidico si rivolse ai suoi concittadini:

Se noi, cari quiriti, potessimo vivere senza mogli, certamente nessuno accetterebbe questa seccatura. Ma poiché la natura ha voluto da un canto che vivere con le mogli procuri inevitabilmente delle noie, dall’altro che non si possa vivere senza di loro, è necessario preoccuparsi della tranquillità perpetua, invece che del piacere di breve durata”.

Il discorso, sebbene molto apprezzato in epoche future, non ebbe un grande successo e il numero di matrimoni continuò a calare.


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