martedì 12 gennaio 2021

Alcune armi strane create dai Romani


Ai romani mancava lo spirito di scoperta, innovazione e curiosità. La loro mentalità può essere riassunta come pragmatica e calcolativa. Erano innovativi, perfino rivoluzionari nella loro statecraft (arte di governare) e nella loro legislazione. Però, quando si tratta di arte militare, tutto ciò che hanno fatto è stato copiare la tecnologie e le tattiche dei loro nemici per poi, al massimo, migliorarle.
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Il congegno navale detto Corvus, poi, è piuttosto interessante. È stato sviluppato durante la prima guerra punica. Fu la prima guerra navale romana. Come ci si può aspettare, i romani erano inesperti nel settore marittimo, a differenza dei Fenici che erano fondamentalmente nati in mare. I romani stavano perdendo la guerra contro la Sicilia, finché, per qualche miracolo, non riuscirono a catturare una nave fenicia. Ciò che fecero fu semplicemente imitare il progetto di quella nave, copiandolo tutto per fila e per segno, aggiungendo solamente un ponte con delle "zanne" nella parte inferiore. Questo prototipo si chiamava Corvus. Ciò permise ai romani di combattere battaglie navali come se fossero battaglie di terra. Nonostante questo miglioramento i romani continuarono a essere pessimi pescatori e molte volte fecero una brutta fine in mare perché non sapevano leggere correttamente le condizioni del tempo, oppure i loro manovratori e comandanti avevano scarsa esperienza. Se i Cartaginesi alla fine persero la guerra non è a causa dei loro insuccessi in mare, ma a causa dell'élite interna che li governava.





Il Corvus, comunque, non fu un fattore vincente. Siccome voglio fare l'avvocato del diavolo, direi che la tattica greca di rendere le navi più veloci e speronarle sarebbe stata un'opzione migliore da adottare per i Romani.


Insomma, ciò che voglio dire è che i romani non erano grandi innovatori, ma erano certamente molto bravi ad adattarsi. Gli antichi Greci erano esattamente il loro opposto, poiché amavano sperimentare. L'innovazione Greca che amo di più (e che funzionò) fu il "Solar of Death", una specie di specchio capace di accumulare energia solare e convogliarla contro una nave nemica per darle fuoco:


Tuttavia, se includiamo l'era Romana Bizantina, allora possiamo dire che i Romani riuscirono a creare un'arma originale come poche. La chiamavano Fuoco Liquido.


Per dirla tutta, I Tebani avevano già ideato una forma di lanciafiamme primitivo, ma era ingombrante e non venne usato molto.


Questo Liquid Fire, invece, era qualcosa di davvero unico. Era decisamente folgorante, bruciava anche sott'acqua e se avessi provato a estinguere il suo fuoco con l'acqua, non avresti fatto altro che peggiorare la situazione.


Quando gli Arabi s'imbatterono per la prima volta contro quell'arma, furono così demoralizzati, che il comandante non riuscì a convincerli a continuare l'attacco dopo lo sbarco sulla costa. Credevano veramente in quello che dicevano i romani: cioè che la loro arma fosse un dono di Dio e che servisse a punire tutti i non credenti che osavano attaccare la Città di Dio. Sfortunatamente per noi, i romani furono molto vigili nel mantenere quest'arma un segreto. Talmente vigili da arrivare probabilmente a perdere da soli la formula.
Alla fine altre società provarono a replicare il Fuoco Liquido (NdT: oggi molti lo chiamano Fuoco Greco); una replica, ad esempio, venne usata nel Grande Assedio di Malta sotto forma di bombe da lanciare come fossero Molotov, ma non era così potente come si pensa dovesse essere il Fuoco Liquido dei Bizantini.


Ancora oggi, non sappiamo come sia stato realizzato. Detto questo, sappiamo produrre Napalm che ha effetti probabilmente simili.


Certo, non è sicuramente niente di cui essere orgogliosi.


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