Il "punto di svolta",
ma forse sarebbe meglio dire il "punto di rottura"
dell'Impero Romano a mio giudizio
fu tra IV e V secolo d.C..
A quell'epoca l'Impero aveva
numerosi cancri a minarne le radici. Crisi demografica ed economica,
autolesionismo ideologico, epidemie, moralità decadente ed
immigrazione fuori controllo furono i cancri che riuscirono a rodere
la struttura di un potere
che da sei secoli
reggeva l’intero bacino del
Mediterraneo. Il punto di svolta (ma sì, chiamiamolo pure così) fu
nel 378 d.C. con
il disastro della battaglia di
Adrianopoli
(Tracia), una sconfitta in cui
l’Imperatore
Valente
fu ucciso da quei Goti cui, pochi
anni prima aveva dato asilo in territorio romano in quanto
“rifugiati in fuga da una
guerra”.
Da allora in poi, il destino di Roma fu
scritto. Senza neppure troppo scervellarsi, si può dire vi siano
similitudini tra quel tempo e l'attuale.
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