Per lo stesso motivo per cui la gran parte dei profughi africani ed asiatici, nei tempi attuali, sta invadendo l'Europa. Per dirla in termini scientifici, cercavano un luogo dove poter crescere i propri figli con meno privazioni e migliore aspettativa di vita. I Romani avevano portato ovunque stabilità e sicurezza. Nei territori conquistati si erano costruite case in pietra dove esistevano solo capanne e villaggi, venivano gettati robusti ponti ad attraversare i fiumi che erano di impedimento ad ogni attività sociale e commerciale, le strade collegavano grandi distanze, i centri urbani, elevati dalla terra e dal fango, si munivano di templi, municipi e teatri e finalmente la giustizia, amministrata da sempre "ad personam", subendo l'umore del capotribù, diveniva uguale per tutti. Al contrario di oggi non esistevano implicazioni religiose, nel senso che non erano gli invasori a voler imporre il loro credo ancestrale. Il cristianesimo era concepito infatti dai re più illuminati, come un bagliore di umanità, che avrebbe in tempi brevi, portato alla pacificazione universale. Purtroppo avevamo sottovalutato l'ego germanico, che dal medioevo ad oggi avrebbe condizionato il concetto basilare di fratellanza dei popoli.
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