Se vogliamo credere a tutto ciò che
riportano le fonti primarie, Alessandro ha sempre guidato i suoi
uomini stando nelle prime file dell'esercito, vero esempio di ideale
greco della leadership eroica.
E questo non era affatto sorprendente,
visto quanto egli idolatrava il suo presunto antenato Achille (pare
che Alessandro dormisse addirittura con una copia dell'Iliade sotto
il cuscino!).
Dal poco che si conosce, sembra che
egli fosse un combattente micidiale e un tipo davvero tosto e che
abbia ucciso diversi comandanti nemici in "singolar tenzoni"!
Inoltre è stato ferito più spesso
di Rambo!
Il suo corpo deve aver avuto una
quantità non esigua di cicatrici da battaglia, e combinando questo
con l'abitudine di sbronzarsi come se non ci fosse un domani, non
desta stupore che sia morto così giovane.
La sua abitudine in qualità di
comandante, capo e re
di entrare nella breccia aperta in
una città fortificata
per primo
era totalmente senza precedenti nella
Storia.
L'unico altro personaggio di pari
status così sconsiderato che conosco era Riccardo Cuor di Leone.
Indossava le stesse armi dei suoi
uomini, una lancia (xyston), una spada (xiphos o kopis) e un pugnale
quando stava a cavallo; una spada, uno scudo e un pugnale quando
stava a piedi.
Il suo scudo fu tolto dalla tomba di
Achille a Troia.
Ovviamente indossava elmo e pettorali e
probabilmente anche gambiere.
Sopra:
una corazza di ferro dalla tomba reale macedone a Vergina. Alessandro
avrebbe potuto indossare qualcosa esattamente come questo.
Leggere le fonti primarie delle sue
imprese a volte è come guardare un film d'azione!
Vediamo per esempio "L'anabasi di
Alessandro" dello storico greco Arriano.
BATTAGLIA DEL GRANICO
Quindi Demarato, un uomo di Corinto,
uno dei suoi compagni personali, gli diede la sua lancia; l'aveva
appena presa quando vide Mitridate, il genero di Dario.
Allora cavalcando molto davanti
agli altri condusse con sé un corpo di cavalleria disposto a cuneo,
lanciò la sua lancia e colpì Mitridate al volto e lo sbalzò a
terra.
Ma a questo punto, Resace, fratello di
Spitridate, si avvicinò ad Alessandro e lo colpì alla testa con la
sua scimitarra, rompendogli un pezzo di elmo. Ma l'elmo rallentò la
forza del colpo.
Alessandro allora sbalzò a terra pure
lui, dopo averlo colpito al petto perforandogli la corazza con la sua
lancia.
E ora Spitridate da dietro aveva già
sollevato in alto la sua scimitarra contro il re, quando Clito,
figlio di Dropida, anticipò il suo colpo, e lo colpì al braccio,
recidendolo di netto.
Stiamo parlando della prima battaglia
della campagna persiana, e già
Alessandro ha ucciso DUE
comandanti nemici dopo essere stato vicino all'essere ucciso egli
stesso per ben DUE VOLTE!
ASSEDIO DI GAZA
E fu ferito da un dardo lanciato da una
catapulta, alla spalla, dopo che il dardo aveva attraversato lo scudo
e la corazza.
BATTAGLIA DI ISSO
Il giorno dopo, Alessandro, sebbene
soffrisse per una ferita alla coscia provocata da una spada, visitò
i feriti e dopo aver raccolto i corpi degli uccisi…
ASSEDIO DI ALCUNE MONTAGNE NEI
PRESSI DEL FIUME TANAIS
Inizialmente furono respinti dai dardi
dei barbari e molti di loro furono feriti, incluso lo stesso
Alessandro, che fu colpito alla gamba da una freccia che gli spezzò
il perone.
ASSEDIO DI CRIOPOLI
Quindi i barbari, sebbene percepissero
che la loro città era già nelle mani del nemico, si rivoltarono
contro Alessandro e i suoi uomini e tentarono un ultimo assalto
disperato, nel quale Alessandro stesso ricevette un violento colpo
alla testa e al collo con una pietra, e Cratere fu ferito con una
freccia, così come molti altri ufficiali.
ASSEDIO DI UNA CITTÀ DEGLI
ASPASIANI
Fu ferito da un dardo che penetrò
attraverso la corazza nella spalla; ma la ferita era solo lieve,
poiché il pettorale impediva al dardo di penetrare attraverso la
spalla.
ASSEDIO DI MASSAGA
Circa 200 di loro furono uccisi e gli
altri furono rinchiusi all'interno delle mura. Alessandro quindi
condusse la sua falange fino alle mura, e venne subito leggermente
ferito alla caviglia da una freccia.
Penso che Alessandro avrebbe dovuto
riempire d'oro chi gli forniva l'armatura,
il lavoro di quell'uomo gli ha
salvato la vita innumerevoli volte!
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